GIOVANNI PALMIERI
Luogo e data di nascita: Roma 11/10/1906 (scomparso a Bologna il 13/2/1982)
In Coppa Davis: giocò nel 1932 quattro incontri tra nazioni vincendo 5 match su 10 (4 singolari su 8 e 1 doppio su 2). Successivamente il Comitato di Coppa Davis della Federazione internazionale fu indotto, su pressione di molte federazioni nazionali, ad escludere dalle competizioni ufficiali gli ex professionisti e quindi il suo cammino nella coppa si interruppe. Si trattò di una decisione clamorosa perché fu presa essenzialmente nei suoi confronti, tanto è vero che fece riferimento ai suoi anni di professionismo (cioè di insegnamento), in particolare al 1930 ed al 1931
Nei tornei del Grande Slam: tra il 1932 ed il 1935 giocò quattro prove raggiungendo il 3° turno a Parigi nel 1932 (battuto dall’irlandese George Lytteltone Rogers 6-3 3-6 2-6 7-5 7-5) e nel 1934 (superato dal tedesco Gottfried Von Cramm, poi vincitore del torneo, 5-7 6-3 6-4 5-7 6-2) ed a Wimbledon nel 1935 (sconfitto dal tedesco Roderich Menzel 10-8 6-0 6-4).
Agli Internazionali d’Italia: vinse in singolare nel 1934 (battendo in finale Giorgio De Stefani 6-3 6-0 7-5); fu finalista nel 1935 (battuto dallo statunitense Wilmer Hines 6-3 10-8 9-7), semifinalista nel 1932 e 1933. In doppio vinse il titolo maschile nel 1934 a fianco dell’irlandese Rogers e fu finalista nel 1933 a fianco di Emanuele Sertorio.
Titoli Italiani: vinse 5 titoli di singolare, consecutivamente dal 1932 al 1936, un titolo di doppio maschile nel 1932 e 2 di doppio misto nel 1933 e 1934. Nelle gare a squadre vinse 4 titoli di 1° categoria (Coppa Brian) con i colori del TC Parioli negli anni 1933, 1934, 1935 e 1937
Miglior classifica italiana: fu numero uno d’Italia nel 1937 e 1938; numero 2 nel 1934 e 1936
Titoli Italiani: vinse 5 titoli di singolare, consecutivamente dal 1932 al 1936, un titolo di doppio maschile nel 1932 e 2 di doppio misto nel 1933 e 1934. Nelle gare a squadre vinse 4 titoli di 1° categoria (Coppa Brian) con i colori del TC Parioli negli anni 1933, 1934, 1935 e 1937
Miglior classifica italiana: fu numero uno d’Italia nel 1937 e 1938; numero 2 nel 1934 e 1936
Note: “Giovannino” per tutti. Campione dallo stile inconfondibile, il suo rovescio è stato uno dei migliori mai veduti sui campi di tutta Europa, sempre sorridente elegante e profumato, un tocco di brillantina sui capelli lisci e l’immancabile sigaretta al termine di ogni partita. La correttezza e la sportività in campo e fuori, l’innata signorilità del suo essere mai dimentico delle umili origini di raccattapalle, catturano le simpatie degli appassionati e conquistano migliaia di proseliti ad una disciplina che fino al suo avvento era destinata quasi esclusivamente ad una élite classista e privilegiata. In Italia è uno spauracchio per tutti: batte ripetutamente diversi dei più forti giocatori dell’epoca come Bunny Austin, Gottfried Von Cramm, Roderich Menzel, in Coppa Davis batte il n. 3 del mondo, il giapponese Satoh in un match rimasto memorabile.