Giovanni “Mino” Balbi di Robecco
Luogo e data di nascita: Genova, 19 novembre 1883 (scomparso il 24 novembre 1964)
In Coppa Davis: Mino (come era noto nell’ambiente sportivo) Balbi di Robecco tenne a battesimo la squadra azzurra il 19 giugno del 1922 a Roehampton, in Gran Bretagna, unitamente a Cesare Colombo. Quella prima formazione italiana di Davis venne superata per 4-1 dai britannici Algernon Kingscote e Gordon Lowe (più il doppista Frank Riseley) e il conte Giovanni scese in campo per il primo singolare nel quale venne battuto da Lowe 6-1 6-3 6-1 . Tra il 1922 al 1923 partecipò a 2 incontri. Giocò 3 match con un bilancio di 0 -1 in singolare e 0- 2 in doppio.
Nei tornei del Grande Slam: la sua prima presenza nel tabellone principale di uno Slam è a Wimbledon nel 1922: dovrebbe giocare al primo turno contro il britannico S.F. Hepburn ma il draw riporta un “w.o.” (Walkover), sconfitta per rinuncia. Così la sua prima partita Slam fu quella del Roland Garros 1926: al secondo turno (al primo aveva un bye) contro tale J.A. F Halkema, vinta in quattro set (64 62 36 60) che lo proiettò, primo italiano nella storia al terzo turno. Là venne superato 61 61 61 dal campione statunitense Vincent “Vinnie” Richards, testa di serie n.2 del torneo.
Titoli e finali nel circuito mondiale: nel suo palmares ci sono i tornei di Monte-Carlo 1922, di Cannes 1919, 1920 e 1921 e di Beaulieu 1919, 1920 e 1921
Note: Il conte Balbi fu sportivo eclettico: pioniere dell’aeronautica (progettò e fece realizzare uno dei primi velivoli costruiti in Italia, il suo “Issione”), nonché calciatore di ottimo livello (militò nelle file del Genoa). Giocava un tennis aggressivo e, per i suoi tempi, decisamente moderno in quanto prediligeva le discese a rete e quindi il gioco di volo.
Si aggiudicò 4 titoli di singolare ai Campionati italiani assoluti (1914, 1921, 1926 e 1927) e 3 di doppio (1920, 1921 e 1922). Nei campionati a squadre di prima categoria conquistò il titolo nel 1925 con la Società di Lawn Tennis Genova. Fu numero uno d’Italia nel 1922 e 1924, numero due nel 1923. Aveva fatto parte della rappresentativa azzurra alle Olimpiadi di Anversa del 1920.
Lo si ricorda anche dirigente nazionale di primo piano: nel 1928 (quando i club affiliati alla FIT erano appena 94, i giocatori poco più di 700 ed il totale dei soci dei club non raggiungeva quota 7.000) ideò la suddivisione in categorie dei campionati nazionali, la cui struttura da allora è sostanzialmente rimasta inalterata.