E' nato a Roma il 17 gennaio 1950.
Fu spalla ideale in Davis di Panatta e Barazzutti, silenzioso, mai polemico, gran lavoratore. Un tennista in grado di costruirsi un gioco brillante nonostante la mancanza di una falange del pollice della mano destra, dovuta a un infortunio sul lavoro. Ma anche un uomo capace di costruirsi da solo la sua casa, mattone su mattone.
Tennista e operaio "Tonino", ma anche campione, giocatore che sapeva attaccare ed aveva nella velocità di gambe e in quel suo dritto colpito quasi fosse uno schiaffo le caratteristiche migliori del suo gioco. Si fece conoscere dal grande pubblico nel 1977, arrivando a disputare la finale degli Internazionali di Roma l'anno dopo la vittoria di Panatta.
L’exploit al Foro Italico: fu protagonista di un torneo straordinario, cominciato battendo Lombardi (36 64 62) e proseguito con le vittorie su Franulovic (61 61 60), Pecci (76 76) e in semifinale su Dent (64 57 64 62). In finale trovò lo statunitense Gerulaitis in grande crescita e lo impegnò ai limiti delle sue possibilità (62 76 46 76).
In Coppa Davis fu protagonista di una vittoria importante, quella sull'Inghilterra a Wimbledon, nella finale di Zona Europea del 1976. Schierato al posto di Barazzutti, ottenne due punti preziosi in singolare battendo Taylor e John Lloyd.
Caratteristiche tecniche |
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