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Prevenire è meglio che curare, con lo sport di più: la lezione di Tennis&Friends alle Nitto ATP Finals

Sul tema della prevenzione sanitaria attraverso lo sport, Tennis & Friends - Salute e Sport, insieme alla Federazione Italiana Tennis e Padel e alla Asl Città di Torino e Azienda Zero Regione Piemonte, hanno organizzato il convegno “Sport è Prevenzione: il Tennis allunga la vita” alla Cupola Geodetica di Casa Tennis nell’ambito del calendario di appuntamenti in occasione delle Nitto ATP Finals.

di | 18 novembre 2023

Convegno

Convegno "Tennis e prevenzione" (foto Sposito/FITP)

"Torino è stata una scoperta straordinaria, ci ha stupito da tutti i punti di vista". Il presidente Angelo Binaghi ha raccontato questa "meraviglia che cresce di anno in anno", ovvero l'abbraccio fra la città e le Nitto ATP Finals nel giorno delle semifinali della terza edizione italiana del torneo. L'occasione è il convegno “Sport è Prevenzione: il Tennis allunga la vita” promosso da Tennis & Friends - Salute e Sport, insieme alla Federazione Italiana Tennis e Padel e alla Asl Città di Torino e Azienda Zero Regione Piemonte alla Cupola geodetica di Casa Tennis a Piazza Castello.

Binaghi ha sottolineato la crescente sensibilità verso l'evento, testimoniata ieri anche dalla decisione delle autorità locali di non interrompere il trasporto pubblico a Torino nel giorno dello sciopero generale, e lo sblocco da parte della Prefettura e della Commissione Provinciale di Vigilanza di oltre 300 biglietti in più per sessione per le ultime quattro sessioni del torneo. 

Dal punto di vista economico, ha sottolineato il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, le Nitto ATP Finals a Torino sono un grande successo.

"L'impatto economico sul territorio arriverà a quasi 300 milioni di euro - ha detto -. Poi quest'anno abbiamo chiesto uno studio alla principale società che studia l'impatto sociale, lo presenteremo domenica in conferenza stampa, ma posso già dire che è leggermente superiore rispetto a quello economico sul territorio. Staordinario anche l'impatto sportivo. Basta prendere qualunque grafico sull'attività della Federazione, in particolare in Piemonte, in corrispondenza del 2021 c'è un impennata a testimonianza del fatto che, soprattutto quando c'è un italiano in campo, una grande manifestazione sportiva di successo spinge un gran numero di persone e di ragazzi alla pratica di quello sport".

Con effetti evidenti per tutti. "Lo sport - ha concluso Binaghi - è la miglior prevenzione e il miglior investimento che lo Stato può fare per risparmiare sulla spesa sanitaria e per far crescere persone migliori".

Convegno "Tennis e prevenzione" (foto Sposito/FITP)

La promozione dello sport e dei corretti stili di vita, la pratica sportiva come elemento di prevenzione, è al centro del progetto Tennis & Friends, nato dodici anni fa grazie all'iniziativa di Giorgio Meneschincheri, medico specialista in medicina preventiva,  docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, e presidente della onlus Friends for health.

"Il progetto è nato con la Federazione Italiana Tennis e Padel - ha detto -. Il presidente Binaghi ci ha creduto fin dal primo momento. E' nato a Roma, con quattro postazioni sotto un tendone, poi l'abbiamo portato in altre città. In 12 anni abbiamo svolto 233 mila screening gratuiti. A ottobre a Roma abbiamo realizzato 30 mila visite in due giorni, 8 mila l'anno scorso a Torino".

Lo sport, ha spiegato Meneschincheri, "lo considero come terapia, come sostenibilità, come prevenzione. L'investimento di un euro su attività di prevenzione in 10 anni ne frutta 3 volte tanto. lo sport sostituisce farmaci, lo sport è anche longevità". 

Lo dimostrano i risultati di tre studi internazionali che confermano come l'attività sportivi aumenti l'aspettativa media di vita. Il riferimento alle ricerche del Sydney Medical School Study, dell’American Medical Association Study e soprattutto del Copenaghen City Heart Study che ha analizzato  una popolazione di 20mila persone fra i 20 e i 93 anni per uno studio durato 25 anni. In base ai risultati, rispetto al gruppo di persone sedentarie, l'aumento dell'aspettativa di vita per i diversi sport vede il tennis al primo posto con +9,7 anni e a seguire: badminton +6,2, calcio +4,7, ciclismo +3,7, nuoto +3,4 e jogging +3,2. 

Al di là della disciplina, comunque, quel che conta è fare sport, qualunque sport, ad ogni età. Perché migliora corpo e mente, allena il fisico e aiuta la socializzazione. E in più conviene.

"L'attività fisica - ha detto il dottor Meneschincheri - ha un impatto positivo anche sulla spesa sanitaria fino a un risparmio medio per gli Stati membri dell’Unione europea dello 0,6% sui costi destinati all’assistenza. Infatti secondo un rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità e dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) se la popolazione europea facesse più attività fisica si potrebbero prevenire oltre 10mila decessi ogni anno". Inoltre si potrebbero evitare 11,5 milioni di nuovi casi di malattie croniche non trasmissibili entro il 2050.

Convegno "Tennis e prevenzione" (foto Sposito/FITP)

"Chi pratica sport raggiunge una differenza sostanziale tra età anagrafica e biologica. Lo sport abbassa l'età che sentono gli apparati del nostro organismo" spiega Emilio Sodano, medico della Federazione Italiana Tennis e Padel. Una Federazione all'avanguardia, spiega Sodano, in materia di assistenza ai giocatori.

"Quando ci sono i principali tornei, un medico e un gruppo di fisio segue tutti i nostri giocatori dalle qualificazioni e restano a disposizione finché l'ultimo dei nostri giocatori è ancora in tabellone - ha detto -. Da qualche anno abbiamo allargato la base anche ai 116 centri tecnici periferici, oltre a quelli di Tirrenia e Formia. Per ogni centro abbiamo staff sanitario e para sanitario che può andare incontro alle esigenze dei giocatori. Oggi in questo campo si va verso l'iper-specializzazione. I tennisti sono diventati macchine di Formula 1, che richiedono un meccanico per il motore, uno per la carrozzeria e così via". Per tutti loro l'assistenza non scatta solo dopo un infortunio. Perché, come recitava lo slogan di una celebre pubblicità, prevenire è meglio che curare. Con lo sport, ancora di più.


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