Caratteristiche e descrizione dei ruoli dell’arbitro e del giudice arbitro
In tutte le discipline sportive, dilettantistiche o no, ci sono almeno tre categorie di persone: i dirigenti, gli ufficiali di gara e gli atleti. Gli ufficiali di gara, volutamente elencati in mezzo, sono il collegamento pratico e teorico, nonché etico, tra l’organizzazione delle gare e il loro svolgimento.
Agli ufficiali di gara vengono affidati compiti importanti e con un’ampiezza tale da poterli paragonare a quelli di un libero professionista, che agisce, nell’esercizio della sua professione, nel rispetto e nei limiti delle norme, che l’ufficiale di gara deve difendere ed applicare nella loro interpretazione più ampia, nel rispetto delle finalità del nostro sport.
La personalità dell’ufficiale di gara è il fulcro intorno a cui gravitano l’organizzazione, lo svolgimento e la riuscita delle gare e le necessarie doti di un ufficiale di gara sono pertanto:
Gli ufficiali di gara impegnati nel controllo di una gara hanno sostanzialmente due tipi diversi di compiti e responsabilità:
A) L’arbitro è l’ufficiale di gara che ha la responsabilità della direzione di ogni singolo incontro individuale; il suo giudizio è inappellabile per quanto concerne i fatti, mentre è soggetto ad appello presso il giudice arbitro per quanto concerne l’interpretazione delle Regole di tennis e delle altre norme regolamentari inerenti alle stesse.
L’arbitro deve essere in buone condizioni fisiche, avere una vista eccellente ed un buon udito, avere perfetta conoscenza delle Regole di tennis, del regolamento della manifestazione e di tutte le altre regole e procedure applicabili all’incontro che è chiamato a dirigere.
Deve vestire in modo appropriato e disporre di un cronometro per scandire i tempi e gli intervalli dell’incontro (palleggio preliminare, intervallo tra i punti, intervallo per il cambio di lato del campo, intervallo tra le partite, sospensioni per trattamento medico od uso del bagno, ecc.), nonché di un metro od altro strumento per misurare l’altezza della rete e la posizione dei paletti supplementari per il singolare.
Deve essere attento, preciso, sicuro ed imparziale nelle proprie decisioni, energico nel dirigere l’incontro e nel reprimere l’indisciplina dei giocatori ed eventualmente le intemperanze del pubblico.
B) Il giudice arbitro è l’ufficiale di gara cui è affidata la responsabilità della direzione e del controllo tecnico e disciplinare delle manifestazioni agonistiche, sia individuali sia a squadre.
Egli è l’autorità finale per ciò che riguarda l’applicazione e l’interpretazione delle Regole e dei Regolamenti, del Codice di condotta, dei compiti e delle procedure che gli ufficiali di gara devono osservare e seguire durante le manifestazioni; è responsabile di tutte le problematiche che necessitano di una risoluzione immediata e che si presentano in campo o comunque durante la manifestazione.
Il giudice arbitro provvede, con le modalità generali stabilite dal Regolamento tecnico sportivo e con quelle particolari stabilite dal regolamento della manifestazione, alla compilazione dei tabelloni e alla compilazione dell’ordine e dell’orario di gioco per ciascun giorno di gare e lo consegna al Direttore di gara per l’esposizione al pubblico.
Durante le gare, controlla costantemente l’operato degli arbitri e soprattutto la corretta applicazione del regolamento specifico della manifestazione (cambio delle palle, riposi, punteggi alternativi, ecc.), nonché adotta ogni iniziativa per il controllo degli spettatori.
Coloro che vogliono acquistare la qualifica di ufficiale di gara, in una o più delle diverse qualifiche possibili, per adempiere alle relative mansioni, devono frequentare i corsi tenuti periodicamente in ogni regione e superare l’esame finale, nonché svolgere un periodo di tirocinio se previsto per la specifica mansione arbitrale (arbitro o giudice arbitro).