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Lorenzo Carboni, con Piatti per crescere

La giovane promessa, quindicenne, di Alghero si allena Bordighera e quando possibile gioca con Sinner. Quest'anno è diventato campione italiano U16 ed ha vinto il torneo ITF junior di Bari

di | 16 novembre 2021

Lorenzo Carboni ad Alghero nel 2021

Lorenzo Carboni ad Alghero nel 2021

Più alto, più preparato ma soprattutto più vincente. E’ passato un po’ meno di un anno dall’ultima volta che abbiamo incontrato il giovane tennista Lorenzo Carboni (link all'articolo) ma sembrerebbe molto di più. Perché molte cose nel frattempo sono cambiate, e del resto è normale che sia così quando parliamo di un’età, i 15 anni, che si prestano a mutamenti continui. Ogni giorno è una sorpresa.

Tra le cose che sono aumentate ci sono i centimetri: in un anno ne ha guadagnato 5 e ora sfiora il metro e 75. Vado a riascoltare l’audio dell’intervista precedente e non sento una voce più profonda, però più spedita e sicura, questo sì. Complice il palmares, che nel frattempo si è arricchito di nuovi trofei, e l’esperienza di un anno in più fuori di casa, a Bordighera. Un anno in più con nonno Angelo, indispensabile nell’ingranaggio di una famiglia che ha deciso in modo compatto di sostenere il sogno di Lorenzo, algherese dal talento così cristallino da meritare un posto nella scuderia di coach Riccardo Piatti.

Hai vinto il tuo primo titolo Junior ITF a Bari, complimenti! In questo torneo hai dovuto rimontare in molte partite. Secondo te come ci sei riuscito?

Cercando di rimanere sempre lucido, di capire cosa stavo facendo di sbagliato e cambiarlo, facendo in modo di ribaltare il punteggio per portare a casa la partita. (link all'articolo sul torneo di Bari)

Per esempio?

A volte giocavo troppo sulle diagonali, invece ho iniziato a fare meno palleggi sulle diagonali e a cambiare in velocità sul lungolinea.

Pensi che la vittoria dei campionati italiani under 1 6 ti abbia dato più fiducia, dato che non eri uno dei favoriti? Hai sorpreso anche te stesso?

Esatto, non ero tra i favoriti, per questo ero molto più contento, perché non mi aspettavo di arrivare primo. Quella vittoria mi ha aiutato a credere di più in me stesso, a impegnarmi sempre di più. Cercando di migliorarmi sono arrivato a questo risultato e voglio continuare così.

Ho visto che giochi spesso anche in doppio con Rocco, il figlio di Riccardo Piatti. Ti piace, ti diverte? Cosa ti dà?

Dà anche punteggio in classifica. E’ bello giocare con il figlio di Riccardo che è molto bravo ed è una persona per bene. In questo torneo ITF siamo arrivati in semifinale. Abbiamo perso di poco con la coppia che poi ha vinto, 10-7 al tie -break del terzo, peccato. Mi piace, mi diverto con Rocco.

Invece cosa è successo in finale al torneo ITF di Tremosine, eri stanco?

Non sai mai come può andare una finale, si sente la tensione, distrarsi è un attimo, quindi bisogna stare sempre concentrati. Io stavo abbastanza bene, il mio avversario è stato bravo e ha meritato di vincere.

Come si riparte dopo la delusione di una finale persa?

Dispiace perdere la finale di un torneo importante, ma per me la delusione dura veramente poco. Sto un’oretta giù di morale e poi mi riprendo subito. Io cerco sempre di capire cosa è successo dopo ogni partita per non fare lo stesso errore nella partita successiva.

Lo staff del Piatti tennis center ti aiuta in questo processo?

Sì, loro sono i primi a dirci che la sconfitta ci sta, bisogna sempre andare avanti, capire cosa c’è stato di sbagliato, cambiare modo di giocare e vedere come va.

La tua giornata a Bordighera com’è? La routine è la stessa di un anno fa?

Sì. Mi alleno la mattina un’ora e mezza a tennis e un’ora e mezza di atletica. Poi torno a casa per pranzo e faccio la stessa cosa nel pomeriggio. A volte il turno può cambiare: tre ore di fila a tennis e poi atletica.

La scuola quando la frequenti? Riesci a conciliare lo studio con gli allenamenti?

La frequento on line due giorni a settimana. Sì, riesco a conciliare lo studio e gli allenamenti.

La materia preferita è sempre la matematica?

Sì, è difficile ma mi piace.

Lorenzo Carboni ad Alghero nel 2021

Lorenzo Carboni ad Alghero nel 2021

Parliamo di tecnica. Su cosa stai lavorando in particolare?

Su tutti i colpi ma soprattutto sul servizio. Va ancora troppo lento. E poi il movimento: durante i tornei la tecnica un po’ si sporca, quindi bisogna rivederla.

Hai lavorato sul dritto?

Ho fatto un bel percorso e l’ho migliorato tanto, è quasi più forte del rovescio.

Questo 2021 non è finito, ma finora come lo definiresti?

Costruttivo per la mia crescita tennistica. Ho imparato molto quest’anno, ho vinto i campionati italiani e questo torneo. Ho fatto tanti sacrifici che mi hanno aiutato a migliorarmi. Anche la mia famiglia ha fatto tanti sacrifici per farmi allenare quindi sono contento.

Sei emozionato per la convocazione all’Orange Bowl?

Sono onorato e molto contento perché è uno dei tornei più importanti del mondo. Se mi hanno chiamato vuol dire che credono in me, quindi mi fa piacere.

Ti sei allenato anche con Sinner?

Sì diverse volte, è una bella esperienza perché non è un giocatore qualunque, ora è 9 del mondo, è una bella sensazione.

Com’è provare a prendere la sua palla?

Mi devo impegnare molto di più perché la sua palla arriva a una velocità diversa dagli altri! Bisogna mettersi a focus!

Se avessi potuto incontrare Sinner a Vienna, dopo la sconfitta incredibile contro Tiafoe, cosa gli avresti detto?

Gli avrei detto: “Peccato. L’avversario è stato un po’ furbo a mettere in atto questa strategia”. Ma può succedere, la sconfitta ci sta.

A Montecarlo hai fatto da sparring partner a Pliskova, come è andata?

Sì, anche a Donna Vekic. E’ sempre costruttivo giocare con questi grandi giocatori. E’ utile vedere come si comportano in campo.

Come si comportano?

Sono in un loro mondo, come posso dire, un mondo fatto di concentrazione. Si vede che sono inquadrati per bene e capisci perché si trovano a quei livelli.

Che coach è Riccardo Piatti?

Una persona che in campo è molto, molto seria.

E’ ancora una giovanissima promessa Lorenzo Carboni, che compirà 16 anni il prossimo febbraio. Ma proprio per via di questa giovane età, colpisce la determinazione e la convinzione con cui sta portando avanti questo percorso che lo ha portato via dalla Sardegna, alla ricerca di un livello di tennis sempre più competitivo.

Lorenzo Carboni

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