-

Riecco Giulio Zeppieri: il laziale pronto a tornare dopo l’infortunio al polso

Le parole del talento classe 2001, al rientro nel circuito Challenger: "C’è ancora tanto lavoro da fare, ma questo può essere un nuovo inizio”

di | 11 febbraio 2025

Giulio Zeppieri - Foto Alejandro Fumero/MEF Tennis Events

Giulio Zeppieri - Foto Alejandro Fumero/MEF Tennis Events

Un’operazione chirurgica al polso necessaria per tornare a giocare senza dolore e con serenità. Ora, dopo uno stop di otto mesi, Giulio Zeppieri è pronto a ripartire. Il tennista laziale è tornato a giocare nelle scorse settimane, dove ha vinto tre partite nel Challenger di Koblenz, perdendo infine in semifinale da Luca Nardi. 

Sceso alla posizione numero 316 ATP, ‘Zeppo’ è volato a Tenerife salvo non poter scendere in campo nei tornei organizzati da MEF Tennis Events a causa di una forma fisica non ancora ottimale. Niente di troppo serio, con il target sempre più nitido della tournee americana, che proverà a giocare grazie al ranking protetto per la prima volta in tre anni. “L’obiettivo principale è disputare un’intera stagione senza infortuni, non mi è mai successo – ha spiegato Giulio –. Voglio gestirmi bene, senza esagerare con i tornei”. 

Classe 2001, mancino dal gioco potente e aggressivo, Zeppieri ha sempre mostrato il suo valore, specialmente nei tornei del Grand Slam: “Giocare in quei contesti lascia tanto, anche a livello emotivo. Peccato che il formato tre su cinque si giochi solo negli Slam, perché lo trovo più bello”.

Dopo l’operazione al polso e mesi di riabilitazione, ora l’ex numero 149 ATP si allena alla Horizon Tennis Home di Vicenza: “Fisicamente sto bene, ma la tensione della competizione la recuperi solo giocando. L’allenamento è una cosa, la partita è un’altra”. E sul suo percorso aggiunge: “Credo di essere migliorato nella gestione delle partite, nel modo di affrontarle e leggerle. C’è ancora tanto lavoro da fare, ma questo può essere un nuovo inizio”.

Sull’attuale boom del tennis italiano le idee sono chiare: “La pressione in Italia è tanta, se a 18 anni non sei nei primi 100, per alcuni sei già scarso. Ma io non mi faccio influenzare, la pressione più grande è quella che metto su me stesso”. E sugli altri giovani italiani: “Ormai vincono tutte le settimane, diventa difficile! Però è una motivazione in più: vedere ragazzi che con lavoro e dedizione sono arrivati in Top 30 ti fa capire che, se ci credi, puoi farcela anche tu”.

Dopo un po’ di sofferenza per il lungo digiuno senza tennis giocato la testa è solo sul rientro, con la gioia e la spensieratezza che lo contraddistinguono: “Ho tanta voglia di dimostrare che ci sono ancora. Ho una bella famiglia, una bella fidanzata, nessun problema economico… se dicessi che sto male, sarei uno stupido!”.

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti