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Mazzei sempre più leggenda: torna e (stra)vince dopo 6 anni

Dopo aver conquistato il titolo italiano di tennis in carrozzina per 17 anni di fila, il bolognese si era allontanato dall’attività per sei stagioni. È tornato quest’anno quasi per caso e ha vinto di nuovo, mostrando la stessa superiorità di sempre: “Evidentemente – dice – il tennis aveva ancora qualcosa da darmi”

di | 11 ottobre 2022

Campione italiano di tennis in carrozzina senza sosta dal 2000 al 2016, per 17 anni consecutivi. Poi la pausa di cinque, per una carenza di stimoli che l’ha allontanato dalla racchetta. Quindi il ritorno: inatteso persino per lui, sorprendente, ma soprattutto vincente, alla Fabian Mazzei, il fenomeno italiano del wheelchair tennis che domenica al Centro Sisport Mirafiori di Torino ha scritto un’altra pagina importante della sua storia da leggenda, laureandosi campione nazionale di singolare per la diciottesima volta.

Magari il titolo non sarà stato gratificante come altri, ma di certo è il più imprevedibile, perché il 49enne bolognese di Granarolo con l’attività agonistica aveva detto basta da un pezzo, dopo aver partecipato alla sua quinta Paralimpiade a Rio de Janeiro, nel 2016. Aveva giocato ancora qualche torneo fra 2017 e 2018, poi alcuni incontri a squadre, ma più come passatempo che con reali obiettivi sportivi. Poi è successo che l’amico Marco Pincella gli abbia domandato di giocare il doppio insieme a lui, e lì ha iniziato a prendere forma il miracolo, completato domenica col successo in finale su Antonio Cippo.

Evidentemente – racconta il diretto interessato – il tennis aveva ancora qualcosa da darmi. Fino a qualche settimana fa non sapevo nemmeno dove fossero i Campionati italiani, poi è arrivata la richiesta di Pincella e visto che si giocava a Torino, dove c’è tanta gente che non vedevo da una vita, mi sono convinto di partecipare. Mi sono allenato un paio di volte e via, ci ho provato”. Già che c’era si è iscritto anche al singolare, nel quale mancava dal successo del 2016 sempre in Piemonte, e malgrado nel frattempo i numeri siano cresciuti e la concorrenza sia diventata ancora più agguerrita, per lui è stato come se il tempo si fosse fermato.

Curiosamente, l’urna torinese l’ha messo subito di fronte proprio a Pincella, che dev’essersi pentito di averlo riportato nelle competizioni quando al primo turno ha raccolto quattro giochi, diventando la prima vittima illustre dell’ennesimo scudetto di Mazzei. Poi è toccato a Marco Colombo, quindi a tre big del movimento nazionale uno dopo l’altro: il numero quattro del seeding Luca Spano, il numero uno Edgar Scalvini e per ultimo Antonio Cippo, seconda testa di serie, domato per 6-3 6-1 nella finale di domenica, giocata sul veloce indoor a causa della pioggia che ha bagnato i campi in terra battuta. Tutti giocatori nell’orbita della maglia azzurra, eppure nessuno è riuscito a strappare al vecchio Fabian più di quattro game, a testimonianza di una superiorità tecnica ancora enorme.

Me l’aspettavo? Sinceramente no, anche se quando ho saputo dell’assenza di Luca Arca (campione nel 2019 e nel 2021, nonché primo italiano nel ranking mondiale al n.34, ndr) un pensierino alla possibilità di vincere l’ho fatto. Ma non potevo sapere come il mio corpo avrebbe reagito agli impegni. Invece fisicamente mi sono sentito bene fin dal primo giorno e per fortuna sono sempre riuscito a vincere in due set, risparmiando energie”.

Fabian Mazzei, classe 1973 da Granarolo (Bologna), è stato numero 1 d'Italia nel tennis in carrozzina dal 1999 al 2016

E così, la sua ultima sconfitta nei Campionati italiani individuali di tennis in carrozzina rimane ancora datata 1999, a Catania, quando aveva iniziato a giocare soltanto da un paio d’anni (dopo l’incidente sugli sci che nel 1994 lo obbligò alla carrozzina) e si arrese a Claudio Rigolo. Di lì a poco sarebbe diventato numero uno d’Italia e lo è stato fino a quando non ha deciso di farsi da parte, dopo aver stravinto tutto per anni e anni.

Ma cosa ha fatto, Fabian Mazzei, negli ultimi sei anni? Ero sazio del tennis – spiega –, e ci sono state un po’ di situazioni che mi hanno fatto allontanare dalla racchetta. Per fare il giocatore servono stimoli importanti: è una vita stressante, tosta, con tanti tornei e una lotta costante per scalare la classifica mondiale Itf (lui è arrivato al numero 18, vincendo oltre 70 titoli internazionali fra singolare e doppio, ndr). Così dopo Rio 2016 mi sono dedicato ad altro, in particolare al kitesurf, sul lago di Garda. Lo faccio come divertimento, in cerca di libertà: mi piace un sacco stare in mezzo al lago a volare sulle onde”.

Malgrado si sia dedicato ad altre passioni (e ne ha tante), nella sua vita un po’ di tennis è rimasto. “Al Tennis Club Budrio – dice ancora – da qualche tempo insegno a giocare a dei ragazzi disabili, che si stanno avvicinando a questo sport”. In qualche modo è servito a riportarlo in campo: era con loro, al torneo internazionale di Cremona, quando Pincella l’ha intercettato e gli ha proposto di tornare a competere, contribuendo a rilanciarlo. “Ma – precisa Mazzei – per il momento non si tratta di un ritorno. Non so bene cosa farò nei prossimi mesi: il primo step sarebbe quello di cambiare la sedia a rotelle da competizione, passando a un modello in grado di permettermi una seduta un po’ più alta, così da poter giocare un tennis più aggressivo. Magari lo stimolo per competere in qualche torneo ci sarà, ma al momento non voglio prendere impegni”. In sintesi, per adesso si accontenta di aver capito che se e quando vuole può ancora mettere tutti in riga. Come succede puntualmente da oltre vent’anni.

Fabian Mazzei, Marianna Lauro e Alberto Saja, vincitori dei titoli di singolare ai campionati italiani di tennis in carrozzina

A Torino il titolo del singolare femminile è andato alla sarda Marianna Lauro, altra gigante del movimento tricolore, campionessa per la tredicesima volta a spese di Silvia Morotti. Nella categoria Quad, che accoglie gli atleti con lesioni anche agli altri superiori, ha vinto invece il bresciano Alberto Saja, numero uno d’Italia e già capace di cucirsi il tricolore sul petto nella passata stagione, sempre superando in finale Alfredo Di Cosmo.

Lo stesso Saja è l’unico ad aver chiuso la competizione con una doppietta, imponendosi anche nel doppio in coppia con Ivano Boriva (contro Vincenzo Troilo e Luca Cosentino). Nel doppio maschile Open successo per Giovanni Zeni e Luca Spano, passati in finale su Francesco Felici e Antonio Cippo, nel doppio femminile vittoria per Silvia Morotti e Vanessa Ricci. In finale le bergamasche hanno sconfitto Marianna Lauro e Roberta Faccoli.

CAMPIONATI ITALIANI TENNIS IN CARROZZINA – I risultati delle finali
Singolare maschile Open – Fabian Mazzei b. Antonio Cippo 6-3 6-1.
Singolare femminile Open – Marianna Lauro b. Silvia Morotti 6-4 1-6 6-3.
Singolare Quad Alberto Saja b. Alfredo Di Cosmo 6-3 6-1.
Doppio maschile Open – Spano/Zeni b. Cippo/Felici 7-5 6-2.
Doppio femminile Open Morotti/Ricci b. Faccoli/Lauro 6-2 6-3.
Doppio Quad – Boriva/Saja b. Cosentino/Troilo 6-1 6-2.

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