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Per la prima volta in assoluto un ragazzo in carrozzina è stato convocato a un raduno di un Centro di Aggregazione Provinciale. Così Giacinto Geraci è andato in campo con i ragazzi normodati a Caltanissetta-Enna. Il maestro Cobisi: “Un sogno che si avvera”. Vignali: “Inclusione e integrazione fanno bene a tutti”
di Fabio Bagatella | 29 novembre 2019
Arriva dalla Sicilia un'importante prima volta per il tennis italiano. Il protagonista è un bambino in carrozzina, il nisseno Giacinto Geraci. Ha 7 anni ed è il primo tennista diversamente abile a essere stato convocato in un raduno CAP (Centro di aggregazione provinciale), quello di Caltanissetta-Enna tenutosi domenica 24 novembre all'Eschilo Tennis Club Gela. Giacinto ha svolto lo stage con tutti gli altri ragazzi normodotati (Under 11) e avrà la possibilità di far parte della rappresentativa bi-provinciale che parteciperà alla prossima fase regionale della Coppa delle Province. Il tutto nell'ambito del progetto federale di inclusione e integrazione teso ad abbattere le barriere delle disabilità. In Sicilia il progetto è portato avanti dal Fiduciario regionale Wheelchair Giuseppe Cobisi, per tutti Peppe.
Giacinto Geraci è nato nel 2012 in provincia di Caltanissetta (i genitori gestiscono una pizzeria a Sommatino) e all'età di un anno ha dovuto subito affrontare una sfida terribile: un tumore al midollo spinale. Supera la malattia, ma la carrozzina diventa una parte integrante della sua vita. Il 3 dicembre 2017, giornata mondiale della disabilità, è una data fondamentale. Giacinto ha cinque anni e si trova a San Cataldo per una festa dedicata ai disabili. Nello stesso palazzetto c'è anche Peppe Cobisi che entro pochi mesi sarebbe diventato il Fiduciario regionale Wheelchair della FIT. Peppe, che lavora come insegnante di sostegno alle scuole secondarie di primo grado e ha da poco fondato il Cobisi Team a Caltanissetta per realizzare il progetto di tennis per disabili (fisici e mentali), lo nota subito, sempre sorridente. Peppe e Giacinto fanno subito amicizia e lui si cimenta per la prima volta con il tennis: qualche palleggio con la mini-rete e le racchettine. Giacinto si diverte e se la cava piuttosto bene. Peppe intravede delle potenzialità, ma la scintilla deve ancora scattare.
Passa qualche mese, siamo nell'estate del 2018. Cobisi riceve ufficialmente la nomina di Fiduciario regionale Wheelchair e il primo pensiero non può che andare a quel bambino che lo aveva tanto colpito. Giacinto comincia così a far parte in modo permanente del movimento wheelchair siciliano: si allena da circa un anno al Circolo Tennis Sommatino con il suo maestro Amedeo Roccaro e con la supervisione mensile di Cobisi. Giacinto ha anche modo di confrontarsi con ragazzi normodotati, con i quali interagisce in maniera naturale e spontanea come fa con tutti i suoi amici a scuola. In primavera partecipa al primo raduno del circuito Junior Wheelchair Tennis Trophy FIT Kinder+Sport a Cremona e Cobisi lo accompagna personalmente con i suoi genitori. Poi, l'estate successiva, grazie alla collaborazione di Germano Di Mauro (responsabile della microarea giovanile Calabria-Sicilia), anche uno stage presso il Centro Estivo FIT palermitano di Trabia.
NON SOLO GIACINTO
Non c'è solo Giacinto nella due-giorni di Trabia, ma anche un'altra giovane promessa del tennis in carrozzina siciliano: Beatrice Draghici, che è affetta da spina bifida (una malformazione del midollo spinale che paralizza dalla vita in giù). Beatrice ha 9 anni, è trapanese (di origini rumene) e si allena con Francesco Gerardi al Tennis Club Castelvetrano. Da quando hanno iniziato l'attività tennistica, i due bambini giocano con l'ausilio – in comodato d'uso – di una carrozzina Lab 3.11 (lo sponsor del circuito FIT di tennis in carrozzina). Grazie al contributo del Comitato Regionale FIT Sicilia, diventeranno entrambe di loro proprietà il 14 dicembre prossimo, durante la Festa del Tennis Siciliano allo Sporting Village Palermo.
Peppe Cobisi, che oltre a essere Fiduciario regionale Wheelchair è anche il referente siciliano della FISDIR (la Federazione italiana sportiva dei disabili intellettivo-relazionali), sta portando avanti questo progetto per le disabilità con il supporto del presidente del Comitato Regionale Gabriele Palpacelli e in stretta collaborazione con il consigliere Gaetano Alfano: “Non è sufficiente che i ragazzi disabili giochino tra loro – spiega Cobisi –. Si può parlare di vera e propria inclusione solo mettendo insieme ragazzi normodotati e disabili. La convocazione di Giacinto al CAP (Fabio Scionti è il Fiduciario responsabile, ndr) ha rappresentato la realizzazione di un sogno e sono convinto che questo porterà, in un futuro non troppo lontano, ad abbattere tante barriere. Il tennis in carrozzina è uno sport in crescita, tutte le regioni italiane sono in fermento e tutti i circoli si dovranno adeguare dal punto di vista dei servizi e delle strutture”.
Il progetto siciliano si inserisce perfettamente nel piano di inclusione già in atto a livello federale. “Questo progetto ha preso il via quest'anno con il Trofeo Kinder – spiega Gianluca Vignali, coordinatore nazionale del settore Wheelchair - quando i giovani disabili hanno interagito direttamente con gli under normodotati, in una tappa al Centro Estivo FIT di Castel di Sangro, abbiamo potuto riscontrare molti aspetti positivi, a partire dalla maturità e dallo spirito di sacrificio dimostrati da tutti i ragazzi nell'aiutare chi ha maggiori difficoltà”. E anche sul piano dei circoli si stanno muovendo molte cose: “Per il 2020 molti club hanno già fatto richiesta di ospitare una tappa integrata”. La storia di Giacinto insegna molte cose.