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Racchette da pickleball, come scegliere. E due modelli classici

Anche in questa disciplina amatissima negli Usa l’attrezzo fa la differenza. Ormai tutti i marchi di matrice tennistica hanno le loro collezione dedicate. Partendo dalle iconiche Head Radical ed Extreme, facciamo il punto sulle caratteristiche da tener presente nella scelta del modello che fa per noi

di | 19 luglio 2024

Le Head Extreme Tour e Radical Tour da pickleball

Le Head Extreme Tour e Radical Tour da pickleball

La pickleball-mania sta esplodendo anche nell’estate italiana dopo aver spopolato negli Stati Uniti. E per entrare nel vivo dei primi tornei di rilievo, quelli della Road to Torino, è imprescindibile procurarsi l’attrezzatura necessaria, a partire ovviamente dalla racchetta.

L’attrezzo che si usa per giocare sui campi di dimensione ridotta e con la palla di plastica rigida e traforata, tipiche di questo mini-tennis aggressivo e divertente, è molto semplice e maneggevole.

Da lontano potrebbe assomigliare a una racchetta da padel ma è in realtà peso e spessore sono molto più contenuti: la media è di 210/235 grammi per l’attrezzo da pickleball contro i 340/390 del padel, con uno spessore tra gli 11 e i 20 mm, contro i 38 mm della racchetta da padel.

Sono moltissimi i marchi specializzati che hanno aggiunto alle loro collezioni da tennis (Babolat, Head, Pro Kennex, Wison, Yonex), da padel e anche da ping pong (Joola, Stiga), quelle da pickleball.

Un bell’esempio dall’aspetto molto famigliare sono le Head Extreme Tour e Radical Tour (reperibili sul mercato italiano), che riprendono i colori e la grafica delle sorelle da tennis, connotate dai loro colori classici, il giallo e l’arancione.

Rappresentano due tipologie diverse di racchetta: più sottile (11 mm), più leggera (215 grammi) e più potente la Extreme, dalla forma a diamante, ottagonale; più spessa (15 mm), più pesante (225 grammi) e dotata di maggiore controllo la Radical, piatto rettangolare con gli spigoli arrotondati.

Nel gioco la differenza si sente, come si apprezzano l’uso della fibra di carbonio (anziché la più economica fibra di vetro) per la superficie d’impatto e le tecnologie: la Radical è dotata di CST, Control Stabilizer e di un Comfort Grip per l’assorbimento delle vibrazioni. Il Comfort Grip si trova anche sulla Extreme che si caratterizza per una maggiore maneggevolezza e una texture del piatto definita Extreme Spin per una maggiore presa sulla palla.

La campionessa americana Sarah Ansboury

Abbiamo sottoposto le racchette anche ai test sulla Baiardo Tune Pro di Wilson, la macchina in grado di misurare racchette di ben 7 sport diversi, e sulla base di peso e bilanciamento si evidenzia una maggiore attitudine alla spinta nella Head Radical Tour (67 kg x cm²) rispetto alla Extreme (63 kg x cm²).

Inutile dire che, avvicinandosi a una disciplina per noi nuova sarebbe fondamentale fare un po’ di prove per capire che tipo di attrezzo fa per noi, in base alle nostre caratteristiche tecniche, fisiche e allo stile di gioco che preferiamo. Ecco comunque di seguito qualche parametro che può aiutare nelle valutazioni.

La Head Extreme Tour da pickleball sulla macchina test: il display riporta i dati rilevati

IL PESO

Sotto i 210 grammi le racchette sono molto maneggevoli e offrono un buon controllo. Chiaramente ne risente la potenza e in parte anche la stabilità all’impatto con la palla (che pesa 25 grammi). Grande maneggevolezza significa favorire i tempi di reazione nei movimenti: chi è nuovo di questo sport potrebbe trarne vantaggio per poi passare ad attrezzi più pesanti man mano che acquisisce esperienza

Tra i 210 e i 235 grammi le racchette da pickleball vendono considerate di “peso medio”: sopra questa soglia la pesantezza dell’attrezzo comincia a farsi davvero sentire. Il peso medio è il miglior compromesso tra potenza e controllo. Alla leggera perdita di maneggevolezza rispetto alle “leggere” corrisponde un migliore confort (assorbimento dello shock da impatto con la palla) e una maggiore stabilità, specie quando ci si deve difendere da colpi avversari giocati a tutta forza.

Le racchette che superano i 235 grammi sono sicuramente più stabili e confortevoli all’impatto con la palla. Supportano colpi più profondi e più precisi ma possono risultare meno comode da gestire, in termini di rapidità e di tocco, nei pressi della rete, vicino alla kitchen, quella che nel pickleball viene definita NVZ (Non Volley Zone). Di solito chi predilige il singolare sceglie racchette più pesanti; chi gioca prevalentemente in doppio invece non esagera col peso.

La Head Radical Tour sulla macchina test: il display riporta le misurazioni

LA LUNGHEZZA

La lunghezza della racchetta è un altro fattore da tenere in considerazione. Lo spartiacque sono i 16 pollici (cm 40,64). Al di sopra di questa misura le racchette tendono ad avere il piatto più stretto e ad offrire uno swing più performante (quindi maggiore spinta). Al di sotto di solito sono un po’ più larghe, più stabili (con uno sweet spot più ampio), più maneggevoli.

 

LA SUPERFICIE D’IMPATTO

Le due facce del piatto della racchetta sono realizzate con due sottili e robustissimi strati di materiale rigido tra i quali si trova uno strato più o meno spesso di materiale di riempimento che va a costituire il cosiddetto “core”, il nucleo del piatto (ne parliamo più avanti n.d.r.). I materiali utilizzati sono sostanzialmente due: la fibra di vetro e la fibra di carbonio. Possono essere anche mescolate insieme con percentuali diverse e diventare così “fiberglass composite” o “carbon composite”.

La fibra di vetro, di solito utilizzata per la fascia di attrezzi di più economica, offre più spinta elastica alla palla mentre il carbonio, preferito per le racchette top di gamma, facilita nel dare spin e offre più precisione e comfort. In molti casi il mix tra i due componenti offre un compromesso ideale in termini di prestazioni.

La superficie del piatto della Head Extreme Tour

IL NUCLEO INTERNO

Lo spazio tra le due facce del piatto della racchetta, il cui spessore varia da un modello all’altro, viene riempito con diversi tipi di materiale utilizzati con una struttura a nido d’ape. Il più comune è il polipropilene, un polimero che offre una sensazione di maggiore “morbidezza” rispetto al Nomex o all’alluminio, gli altri due principali materiali. Il Nomex, è carta aramidica impregnata con resina fenolica: leggerissimo e rigido è impiagato anche in campo nautico, ferroviario e aeronautico. Rispetto al polipropilene è più rigido e potente ma anche più rumoroso e meno dotato di controllo. L’alluminio a nido d’ape è il materiale più leggero ma anche il meno potente. Viene utilizzato soprattutto per gli attrezzi junior, proprio per contenere al massimo il peso delle racchette.

LO SPESSORE COMPLESSIVO

Le due facce in fiberglass o carbonio con all’interno il nucleo di polimeri o altri materiali vanno a comporre una racchetta il cui telaio ha uno spessore complessivo variabile (i telai sul marcato variano tra gli 11 e i 20mm di spessore), che incide sulla prestazione in termini di potenza, controllo e comfort. A parità di materiali sono definiti “spessi” telai da 15 millimetri in su e sottili quelli dai 14 millimetri in giù. Generalmente, sempre a parità di materiali, i telai più sottili sono più potenti e quelli più spessi assorbono meglio l’impatto e offrono quindi un maggiore comfort.  Come è ovvio, il compromesso tra potenza e comfort si trova tra i 14 e i 16 millimetri.

Un dettaglio del piatto della Head Radical Tour

Le schede delle racchette

 

Head Radical Tour

  • Materiali: fibra di carbonio
  • Spessore: 15 mm
  • Peso: 225 g
  • Lunghezza: 408 mm
  • Larghezza: 198 mm
  • Prezzo di listino: 160 euro

Il Lab (Baiardo Tune Pro)

  • Peso rilevato: g 225,4
  • Bilanciamento: cm 22,9
  • Swing weight (inerzia): 67 kg x cm²

 

Head Extreme Tour

  • Materiali: fibra di carbonio
  • Spessore: 11 mm
  • Peso: 215 g
  • Lunghezza: 408 mm
  • Larghezza: 199 mm
  • Prezzo di listino: 135 euro

Il Lab (Baiardo Tune Pro)

  • Peso rilevato: g 214,5
  • Bilanciamento: cm 23,1
  • Swing weight (inerzia): 63 kg x cm²
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