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Le due spagnole, coppia rivelazione di un 2022 terminato con agio nella top-16 e col titolo mondiale a squadre, giocheranno insieme anche quest’anno. Con ambizioni sempre più importanti. “Il prossimo obiettivo – dice Virseda – è la top-10, poi ci piacerebbe arrivare fra le prime 4 coppie del mondo”
di Marco Caldara | 18 gennaio 2023
Fra le coppie di altissimo livello del padel femminile, cinque non sono cambiate fra 2022 e 2023. Ci sono naturalmente le numero 1 Salazar/Triay e le inseguitrici Sanchez/Josemaria, quindi le numero 3 Ortega/Gonzalez e – ovviamente – le “gemelas atomikas” Majo e Mapi Sanchez Alayeto. La quinta? Veronica Virseda e Barbara Las Heras, il duo rivelazione della passata stagione. Le due spagnole, classe ’92 da Toledo la prima, di un anno più giovane da Madrid la seconda, si sono unite a fine 2021 e hanno azzeccato la combinazione giusta, vivendo un 2022 da protagoniste, sempre col piede sull’acceleratore.
Nel World Padel Tour hanno giocato una finale al Master di Marbella e quattro semifinali, vinto un Challenger e il Master Final dei Challenger giocato a Maiorca, e inanellato una lunga serie di altri piazzamenti che le hanno portate su fino al numero 13 della classifica individuale, con tanto di qualificazione (la prima in carriera per entrambe) per il Master Final di Barcellona, come coppia numero 7. Risultati che le hanno rese una delle realtà del padel contemporaneo e sono valsi loro la convocazione nell’armada spagnola per lo scorso mondiale di Dubai, terminato – naturalmente – con una medaglia d’oro al collo.
Soddisfatte, ma non ancora appagate, sono pronte a rilanciare nella nuova stagione con ambizioni ancora più importanti. “Il primo obiettivo – ha detto la Virseda, lo scorso fine settimana fra gli ospiti illustri di Padel Trend Expo a Milano – è raggiungere la top-10, poi ci piacerebbe arrivare fra le prime 4 coppie del mondo”. Un traguardo, distante meno di 700 punti, alla portata fin dai primi tornei della nuova stagione, col vantaggio di un’affinità già cementata che potrebbe diventare preziosa per recuperare terreno alle due coppie che le precedono (Llagnuno-Iglesias e Sainz-Osoro), le quali avranno invece bisogno di un periodo di rodaggio.
Virseda e Las Heras stanno facendo strada perché si completano benissimo a vicenda. La prima – da sinistra – è una delle giocatrici più potenti e di maggiore intensità del circuito, mentre la seconda è la classica giocatrice di destra di sostanza, con un’ottima visione tattica. Curiosa la sua storia, perché all’attività internazionale nel padel alterna il lavoro da tirocinante di medicina all’ospedale universitario La Paz di Madrid.
Un’occupazione che l’aveva portata agli onori delle cronache nel 2020, quando mentre i colleghi giocatori erano chiusi in casa per il lockdown, lei era in prima linea in reparto, per combattere il virus. All’epoca era addirittura fuori dalle prime 60 giocatrici del mondo, poi è andata sempre più su, fino a un 2022 che nel quale per fermarle sono servite tre volte le numero uno, cinque volte le numero due e tre volte le numero tre.
Traguardi che hanno dato una spinta anche alla carriera della Virseda: aveva sempre dimostrato grandi qualità, ma non era mai riuscita a farle fruttare del tutto. “Il 2022 – ha detto – è stato una sorta di ricompensa per l’impegno e il lavoro di tantissimi anni. Ho sempre fatto tanti sacrifici, e adesso ne sto raccogliendo i frutti. Ma voglio ancora di più: l’unico modo per ottenere ciò che si desidera è non arrendersi mai”.
Ha ragione, in attesa di scoprire se ce l’avrà anche dal punto di vista legale per una disputa col brand Varlion, che arriverà fino in tribunale. La giocatrice sostiene che il contratto scadesse il 31 dicembre del 2022 e ha da poco firmato con un’altra azienda di racchette (l’emergente Set), mentre il marchio spagnolo la pretendeva fino al termine del 2023. Toccherà al giudice stabilire la verità.