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Test – Head Extreme One, un solo foro può bastare

In campo la curiosità nei confronti della più grande novità recente nel mercato del padel viene ripagata al volo da ottime sensazioni. La palla scorre ma si controlla facilmente, e il mix fra grande potenza e tanta maneggevolezza fa felici tutti perché rende il gioco più semplice. Interessante anche il prezzo di listino

di | 30 agosto 2023

Il primo prototipo della Head Extreme One, presto sul mercato con una veste grafica diversa

Per capire se diventerà il primo episodio di una rivoluzione nel mercato delle pale, come si augurano gli ingegneri di Head che hanno accettato una sfida tanto complessa quanto intrigante, c’è da attendere qualche tempo e la risposta della massa, come al solito estremamente curiosa di fronte alle novità, specie se eccezionale come questa. Ma quel che è (già) certo è che la nuova Extreme One di Head, la racchetta da padel con un solo foro che da quando è stata svelata a giugno è entrata nella lista dei desideri di centinaia di giocatori di tutti i livelli, è un prodotto davvero niente male.

Lo dicono i dati di laboratorio, con un peso che dai 345 grammi dichiarati dall’azienda sale a 346,8 ma poco cambia, perché è comunque inferiore alla media degli attrezzi di alta gamma, con la differenza – provata dal campo – che nel caso della Extreme One a minor peso non equivale minor spinta. Anzi, volendo ridurre all’osso la questione, si riesce a tirare forte – o più forte – con una racchetta più leggera e quindi estremamente maneggevole.

Gli studi dicono che l’assenza dei fori (o di tutti tranne uno, che ci deve essere da regolamento FIP sugli attrezzi ma è stato posizionato nel punto dove ha la minor incidenza possibile per resistenza, integrità e durata del telaio) non influisce affatto sulla maneggevolezza, ma un piatto pieno – che all’impatto si sente – fa automaticamente in modo che la palla tenda a uscire meglio, senza “morire” sulla racchetta. Ergo, i colpi viaggiano di più senza far fatica e da un gioco più facile ne traggono vantaggio tutti: dagli amatori che puntano a rendere i propri colpi più incisivo ai professionisti che oggi sono obbligati a reggere velocità da Formula 1, se vogliono avere chance contro i fenomeni che popolano i piani alti della classifica mondiale.

Il dato sull’inerzia fissato a 162 kg per cm² è da racchetta di potenza, idem il bilanciamento alto (27,6 cm), ma forma e peso la rendono allo stesso tempo comoda da maneggiare, come non si può dire della gran parte degli altri telai pensati per chi adora far esplodere la palla. In sostanza, la prova in campo dice che si tratta di una racchetta che meglio di altre sa proporre il giusto equilibrio fra potenza, controllo e uscita di palla (quella che gli spagnoli chiamano “salida de bola”).

Il modello che andrà sul mercato dal 31 agosto è stato naturalmente curato meglio dal punto di vista grafico rispetto al prototipo svelato a giugno (e subito utilizzo anche da un professionista di punta del movimento italiano come Riccardo Sinicropi), sul quale erano impresse quattro scritte: Light & Powerful, Aerodynamic, Consistent Spin e Durable Surface. Detto delle prime due, e visto che la quarta è facile da comprendere visto che l’assenza di fori rende il telaio più stabile, resta da analizzare la terza, ossia lo spin. Con la Extreme One è facile imprimere alla pallina gli effetti desiderati, apprezzabili (e apprezzati) nella bandeja e ancor di più nella vibora, che va via è un piacere. Anche la volèe risulta rapida ma corposa, pesante ma – a patto di avere buona sensibilità – facile da controllare e da piazzare dove diventa difficile da difendere.

Dopo una manciata di prove in campo, la parte più curiosa rimane il fatto che la gran parte degli altri giocatori non si sia nemmeno accorto della (grande) particolarità dell’attrezzo in mano a chi lo testava. Dopotutto, al di là delle specifiche tecniche di ciascun telaio, fino a qui ne esisteva di fatto un solo tipo, quindi è difficile ipotizzare una racchetta così differente. Tuttavia, la curiosità nei confronti di un prodotto diverso dal solito è stata ripagata da ottime sensazioni in campo, in grado di cancellare in un amen quel pizzico di scetticismo legato alla tradizione, che non sarà lunga quanto quella del cugino tennis ma ha comunque delle basi solide. E soprattutto ha nei fori uno dei suoi simboli, per non dire il principale. La prova è nel logo dell’International Padel Federation e in quelli dei quattro Major del circuito Premier Padel: in tutti sono presenti i fori. E si potrebbe continuare ancora a lungo.

Volendo continuare l’associazione col tennis, che peraltro nei piani di Head è particolarmente evidente (le vecchia linea Alpha è stata ribattezzata Speed come le racchette di Djokovic e Sinner, mentre ora nasce la Extreme che richiama il modello usato da Berrettini), spesso nel più celebre degli sport di racchetta la tradizione ha frenato certe innovazioni che potevano rivelarsi interessanti, mentre la relativa gioventù del padel può accelerare il processo. Fra le note positive anche il prezzo di listino, di 280 euro. Inferiore rispetto alla media di mercato per le pale di alto livello.

Head Extreme One
I dati della Casa

  • Peso: 345 grammi
  • Bilanciamento: 27,5 cm
  • Profilo: 38 mm
  • Prezzo al pubblico: 280 euro

Il Lab

  • Peso: 346,8 grammi
  • Bilanciamento: 27,4 cm
  • Inerzia: 162 kg/cm²
  • Lunghezza: 45,5 cm
  • Lunghezza ovale: 27 cm

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