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Paquito è di nuovo “on fire”: due finali per tornare grande

Gli appuntamenti Premier Padel di Roma e Madrid hanno rilanciato Paquito Navarro, che pare aver ritrovato il suo entusiasmo contagioso e anche un livello degno del suo nome. Con Chingotto cresce ogni giorno, si trova a meraviglia (in campo e fuori) e punta a vincere il primo titolo del suo 2023

di | 26 luglio 2023

Fra le tante indicazioni lasciate dalla seconda edizione del BNL Italy Major di Roma, c’è anche il nome del giocatore preferito dal pubblico italiano. Gli appassionati ammirano Belasteguin, si stropicciano gli occhi con le giocate di Tapia e invidiano le qualità sovrumane di Lebron, ma si infiammano davvero solamente con Paquito Navarro. Era stato così nel 2022, quando il torneo era finito con lo spagnolo a ballare sul campo malgrado la sconfitta, ed è stato così di nuovo quest’anno. Il pubblico lo adora per carisma e personalità, lui si esalta quando capisce che può giocare anche per lo spettacolo e la situazione ha prodotto un mix interessante che l’ha rilanciato, mostrando – con due finali in due tornei Premier Padel di fila: Roma e Madrid – come “Paco” possa essere ancora molto competitivo.

Non era scontato, visto che era da un po’ che non lo si vedeva a certi livelli, da quando nell’ultima parte del 2022 Martin Di Nenno aveva deciso di cambiare spalla chiudendo una collaborazione che li aveva visti arrivare a una sola vittoria dal numero uno del mondo. L’argentino ci ha visto giusto, visto che con Stupaczuk ha trovato un’intesa ancora migliore (e più produttiva in termini di vittorie), ma per Navarro sono iniziati lì i problemi, alimentati dalla scelta – sbagliata – di spostarsi da sinistra a destra.

Una mossa tattica che non ha dato i propri frutti in una collaborazione molto deludente con Juan Tello, convincendo Paquito al dietrofront e a citofonare a casa Chingotto, che proprio a causa del test Navarro-Tello era rimasto orfano del suo storico compagno. Senza rancore, “Chingo” ha accettato la proposta e i risultati delle ultime settimane – dopo altre non così soddisfacenti – dicono che i due possono lottare anche per i titoli. O quasi, visto che Coello/Tapia ne lasciano in giro gran pochi.

Nei primi sei tornei insieme, Navarro e Chingotto erano riusciti a trovare continuità ma non particolari picchi di rendimento, cadendo tre volte in semifinale e tre ai quarti. Negli ultimi cinque, invece, hanno giocato tre finali (la prima all’Open WPT di Tolosa, poi le due targate Premier Padel) e fatto vedere un padel interessante, che funziona. Prima di tutto, in campo i due danno l’impressione di divertirsi e questo dipende soprattutto da Paquito.

A fianco di un giocatore brillante e di un ragazzo d’oro, col quale sta costruendo anche un grande rapporto umano, il 34enne castigliano sembra aver ritrovato il piacere di giocare e l’entusiasmo per lo sport che l’ha reso grande. Così, scende in campo più ispirato e la differenza si vede, perché quando mente e braccio vanno d’accordo riesce (ancora) a produrre un padel di altissima qualità, figlio di un mix fra classe e talento che rimane roba per pochi. Chingotto, invece, è il solito giocatore estremamente generoso, spalla ideale per chiunque, perché corre una maratona a ogni partita e sbaglia una palla ogni cinquanta o giù di lì.

Come tutti gli sportivi – ha detto l’argentino – capita anche a noi di avere dei momenti difficili. Si perde un po’ di fiducia e si inizia a mettere in dubbio qualsiasi cosa. Paquito è stato bravo a resettare e ripartire, tornando a esprimere il suo livello migliore. Mi fa piacere che ci sia riuscito al mio fianco: significa che lo sto accompagnando a dovere. Insieme stiamo lavorando tanto e miglioriamo ogni giorno”. Nel mirino il loro primo titolo in coppia: Navarro non vince da novembre, Chingotto addirittura dal 2020, anno del suo unico successo nel Tour. Ha dimostrato ampiamente di meritarne almeno un altro, e Navarro si augura possa vincerlo con lui. Dovessero riuscirci, hanno svelato di  avere una promessa da mantenere. Quale? Non l’hanno voluto dire, ma conoscendoli ci sarebbe da divertirsi.

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