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Le pale da padel non differiscono solamente per i dettagli più facili da notare a occhio o da sentire (come il peso), ma anche per la superficie dei piatti. Esistono racchette completamente lisce e altre rugose, che garantiscono al giocatore più facilità ed efficacia nell’utilizzo dello spin
di Marco Caldara | 05 maggio 2023
All’occhio dello spettatore è un dettaglio impossibile da notare, ma le pale dei giocatori non differiscono solamente per forma, peso, bilanciamento, materiali e prestazioni offerte. Un’altra delle caratteristiche più importanti in fase di scelta di una racchetta è la rugosità delle facce: esistono modelli dalla superficie completamente liscia e ne esistono altri ruvidi.
La rugosità si può ottenere generalmente in due modi: sia grazie a un processo di sabbiatura o grippatura, ossia un trattamento eseguito su pala liscia che prevede l’applicazione a spruzzo di un additivo elasticizzante e microsfere silicee di varie granulometrie (a mo’ di tavola da skateboard); sia con la realizzazione – direttamente dallo stampo – di una superficie non uniforme, con alcuni tratti in rilievo. Capita di trovarne di due tipi: uno studiato anche dal punto di vista grafico, magari per andare a formare il logo del brand, e uno presente invece sull’intera superficie della pala, in maniera uniforme.
Ne deriva che il primo processo è realizzabile anche in un secondo momento su una racchetta originariamente liscia, qualora il giocatore volesse aggiungere un po’ di grip all’impatto (il diametro delle microsfere varia a seconda del grado di rugosità che si desidera ottenere), mentre il secondo processo no. Naturalmente, ogni brand ha studiato in maniera differente l’utilizzo dei vari tipi di rugosità, quindi anche due soluzioni apparentemente simili possono in realtà differire molto fra loro, garantendo un risultato diverso all’impatto.
La rugosità ha effetti in particolare sulla facilità di imprimere spin alla palla: un aiuto determinante in alcuni colpi tipici del padel, come vibora, bandeja e non solo. Una superficie ruvida permette di allungare (seppur di qualche millesimo di secondo, ma è sufficiente) il tempo di contatto della pallina con il piatto della racchetta, e quindi di imprimere maggiore effetto alla sfera. Ciò non significa che non sia possibile farlo con una pala completamente liscia, ma all’aumentare della rugosità aumenta la facilità nell’utilizzo dello spin.
Tuttavia, una pala rugosa solitamente offre una sensazione più dura all’impatto, non ideale per chi ama “sentire” la palla. In generale, non esiste una soluzione migliore rispetto all’altra: funzionano entrambe alla grande. Semplicemente, ogni giocatore deve trovare quella che va meglio per il suo stile di gioco e i suoi colpi. Da valutare anche l’effetto dell’umidità, molto presente nei mesi più freddi dell’anno specialmente quando si gioca outdoor (come accade in mezza Italia). A causa dell’umidità, la pallina può avere la tendenza a scivolare sulla pala con superficie liscia, e ciò potrebbe togliere ai colpi potenza e precisione. Un problema che invece la rugosità aiuta a limitare.
Nei mesi più caldi e senza umidità, invece, l’aderenza è ottima anche su una pala liscia e sostanzialmente non c’è differenza. Se non, come detto, nella possibilità di imprimere effetti alla pallina con maggiore facilità. Chi tende a utilizzarli parecchio, con una pala rugosa può ottenere un’efficacia maggiore.