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Nel padel si sposano un’anima latina, più passionale, e una anglosassone, più rigorosa. Ma per far funzionare il matrimonio servono delle norme che regolino il rispetto del gioco, degli avversari, delle strutture e degli eventuali spettatori. Ecco tutto ciò che è bene sapere prima di scendere in campo
13 marzo 2023
La diffusione capillare della pratica del padel in Italia sta portando dentro un campo 20 per 10 un universo eterogeneo di persone di tutte le età e di tutte le esperienze sportive pregresse. Ci sono il calciatore e la pallavolista, c’è il tennista e giocatore di squash; crescono i numeri di bambini e ragazzi che vi si avvicinano, ma ci provano e si appassionano anche tanti adulti sedentari con un rapporto molto meno che tangenziale rispetto all’attività motoria. L’apertura alla diversificazione costituisce parte della forza con la quale il padel si è trasformato in poco tempo in un fenomeno sociale. Tuttavia, quella forza va gestita. Non smorzata, ma incanalata. Soprattutto a livello comportamentale.
L'amatore così come il professionista devono essere consapevoli che esiste una regola regina, posta sopra le altre, che definisce una linea guida: il rispetto per il gioco. Rispettare il gioco del padel significa praticare conoscendo e seguendo un regolamento tecnico condiviso e, contestualmente, adottare un codice etico comportamentale ben definito, ovvero delle semplici ma fondamentali norme di buona condotta. Il “Titolo IV” del regolamento ufficiale internazionale tratta esattamente questo compartimento.
Si parte dalla puntualità: i giocatori devono arrivare alla partita entro l’orario d’inizio programmato, senza ritardi. Nel caso di incontri amatoriali o amichevoli, che si basano su un tempo specifico di gioco (solitamente un’ora e mezza), il campo va liberato prima che tale tempo scada, in modo da permettere a chi ha prenotato lo slot successivo di entrare in gioco secondo gli orari prestabiliti.
Portare abbigliamento adeguato è rispettare il gioco. Il regolamento lascia libertà di scelta rispetto all’outfit e alla pala (la racchetta), purché siano regolamentari e salvo nei tornei a squadre, nei quali i membri di ogni team devono indossare identica divisa. Sono tuttavia vietate magliette senza maniche, a differenza di quanto avviene per esempio nel tennis (la ragione è riconducibile alla presenza delle pareti e al contatto con esse).
Il capitolo specifico su condotta e disciplina si apre con due sostantivi di riferimento, attraverso i quali può essere riletto tutto il regolamento: cortesia ed educazione. Questi riguardano tanto i giocatori quanto arbitri, allenatori e pubblico presente.
Una volta iniziato il gioco, questo deve procedere in modo continuo, senza interruzioni o ritardi ingiustificati.
Le comunicazioni, verbali e non verbali, non devono mai oltrepassare i limiti del buon gusto, diventando maleducate, offensive, oscene. Acquistano particolare gravità eventuali aggressioni fisiche.
I giocatori non possono fare uso inappropriato della pallina, scagliandola di proposito e/o con violenza fuori dal campo, o verso l’altro lato della rete quando non è in gioco alcun punto. È altrettanto proibito fare uso indebito della pala o di qualsiasi altro materiale di campo (rete, vetri, griglia, superfici, ecc.).
Il giocatore di padel, insomma, deve sapere gestire le proprie emozioni. Ma non solo. Deve agire sempre secondo principi di sportività. È necessario, ad esempio, rimanere corretti e imparziali nel giudizio di ogni circostanza, favorevole o sfavorevole che sia, quando un incontro è arbitrato dagli stessi giocatori in campo, come avviene nella stragrande maggioranza dei casi. In caso di dubbio su una decisione o di disaccordo tra le parti il punto è da rigiocare. È buona abitudine complimentarsi e ringraziare gli avversari a fine gara stringendo loro la mano.
Alimentare lo spirito del gioco significa infine scendere sempre in campo per vincere, profondendo il massimo impegno. La norma, apparentemente scontata e sottintesa, si specifica a condanna di tatticismi e strategie che possano verificarsi nello svolgimento di tornei “all’americana” (basati sui risultati individuali) o a più fasi (gironi seguiti da eliminazione diretta), laddove il singolo o la coppia possano reputare conveniente perdere di proposito un incontro per poi avere un accoppiamento più favorevole in quello successivo.
Nei tornei ufficiali le infrazioni a tali norme conducono a sanzioni, secondo tre gradi consequenziali di penalità: primo avvertimento (il “warning” tennistico), secondo avvertimento con punto perso, terzo avvertimento con squalifica. Le infrazioni commesse dai componenti della coppia e dal loro allenatore sono cumulabili. In caso di infrazione particolarmente grave il giudice arbitro può comminare la squalifica diretta.
Tirando le somme, nel padel si sposano un’anima latina, calda e passionale tipica dei Paesi in cui il gioco è nato e si è sviluppato (Centro e Sud America, penisola iberica), e una anglosassone, più rigorosa ed essenziale, ereditata dal tennis, sport ispiratore. La sintesi tra le due, unita all’immediatezza della pratica, costituisce il fulcro del successo che sta avendo anche in Italia questa disciplina. Ma il matrimonio, perché possa durare, va rispettato e difeso game dopo game.