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La scommessa (vinta) di Salandro, arrivato in Italia con 300 euro

Quando circa tre anni fa ha deciso di trasferirsi dall’Argentina all’Italia, Mauro Agustin Salandro aveva un biglietto di sola andata e pochi soldi in tasca. Si augurava di poter vivere soltanto di padel e ci è riuscito: oggi ha un buon lavoro da insegnante a Milano ed è fra i migliori giocatori a livello nazionale

di | 23 dicembre 2023

Al secolo è Mauro Agustin, ma nel mondo del padel è per tutti “Bubu”. Un nomignolo simpatico per un personaggio che nel 2021 ha scelto di trasferirsi in Italia col sogno di vivere di padel, e fra impegno e sacrifici può dire di avercela fatta, vincendo una scommessa di vita iniziata con un biglietto aereo di sola andata per Milano e appena 300 euro in tasca. Il 28enne di Tucuman, numero 127 del ranking mondiale FIP, l’ha raccontato a La Gaceta, quotidiano della sua città, in una bella intervista ideale per conoscere meglio uno dei nomi ricorrenti negli eventi di punta del circuito nazionale.

La scelta – ha spiegato – è nata perché Nicolas Malek, uno dei miei migliori amici, un giorno mi ha detto che sarebbe venuto a vivere in Italia, insieme a un gruppo di ragazzi di Cordoba e Salta che avevano già un lavoro assicurato. Mi ha invitato a unirmi a loro: è stata la spinta della quale avevo bisogno”. Così, è partita un’avventura costruita con l’obiettivo di provare a vivere da professionista, frequentando i tornei del circuito internazionale e investendo tutto sul padel, sport conosciuto fin da bambino nel club fondato da papà. “Ma ci sono stati tempi – ha detto ancora – nei quali non mi sono praticamente allenato. Il cambio di rotta è arrivato a 17 anni: in poco tempo sono passato dai tornei provinciali al circuito nazionale, e lì ho iniziato a pensare a un futuro nel padel”.

A Milano il primo lavoro l’ha ottenuto grazie a Gustavo Spector, di Tucuman come lui. “Ho lavorato nella sua accademia ed è stato un supporto sufficiente per iniziare a sistemarmi, perché di lui sapevo di potermi fidare”. Così, ha mosso i primi passi nel mondo dell’insegnamento in Italia e oggi è uno degli insegnanti del Padel San Siro, a due passi dal Meazza. Un’occupazione ancora necessaria per potersi finanziare l’attività, insieme a sponsorizzazioni e montepremi dei tornei.

“Sono arrivato in Italia – ha detto ancora Salandro – senza sapere nulla della lingua, ma è stato facile impararla. E gli italiani mi hanno sempre dato una mano. Chi come me emigra per lo sport è un privilegiato: ci trattano diversamente rispetto agli altri immigrati. C’è chi ci idolatra perché siamo argentini, o per il modo in cui giochiamo. E gli italiani non sono così diversi da noi, anzi. Una cosa che ha subito attirato la mia attenzione è che hanno i nostri stessi problemi col traffico: discutono sempre di quello”.

Grazie al suo ottimo background, Salandro ha impiegato poco a diventare uno dei giocatori di riferimento del movimento italiano. Nel 2021 ha vinto il Master del circuito Slam by MINI insieme a Marco Cassetta, e poi è sempre stato fra i protagonisti, qualificandosi per l’evento finale anche in questa stagione. Merito del talento, ma anche del lavoro. “Prima di partire per l’Italia – ha detto ancora – studiavo legge, ma ho dovuto rinunciare. Ho meno tempo rispetto a quando vivevo in Argentina. Esco anche molto meno: sono praticamente isolato nel mondo dello sport”. Ma non rinuncia al sogno di lavorare un giorno nel mondo del design, oppure del fitness.

Così come non esclude la possibilità di muoversi in altre zone d’Europa. “Potrei andare in Spagna – ha aggiunto –, dove si giocano la maggior parte dei tornei, ma il padel è in piena espansione dappertutto. Olanda e Svezia hanno iniziato a investire molto; anche Inghilterra, Turchia e Germania si sono unite a questo sport, che sta muovendo i primi passi negli Stati Uniti. Dovesse arrivare lì, sarebbe un boom”. Un po’ come quello vissuto in Italia nel post-pandemia, la cui eco è arrivata fino a 11.000 chilometri di distanza. Convincendo lui – e non solo – a fare le valigie per unirsi alla festa.

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