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La risposta non va sottovalutata: 3 dritte per migliorarla

L’obiettivo di ogni turno di ribattuta è quello di strappare il servizio agli avversari, quindi tutto parte dalla risposta. Eppure si tratta di un colpo spesso sottovalutato, nel quale vengono commessi errori banali che si possono limitare con dei piccoli e semplici accorgimenti. Eccone alcuni

di | 25 ottobre 2022

Nel tennis moderno la risposta è diventata un colpo determinante, tanto che il miglior ribattitore al mondo (Novak Djokovic) è il giocatore che più di chiunque altro ha saputo dare la sensazione di essere inavvicinabile, mentre nel mondo del padel – proprio come il servizio – non gode ancora di particolare considerazione, specialmente lontano da certi livelli. Eppure, se l’obiettivo di un game di ribattuta deve essere quello di mettere a segno il break, le chance di vincere ciascun punto partono proprio da una buona risposta, che per essere tale deve evitare che la coppia in battuta riesce a conquistare immediatamente una posizione di grande vantaggio.

A rete ci saranno comunque loro e su quello c’è poco da fare, ma c’è grande differenza fra consegnargli una palla facile da attaccare e provare invece a metterli in difficoltà, obbligandoli da subito a manovrare il gioco. Ai livelli più bassi capita a tanti di regalare parecchi punti commettendo errori in risposta, molti dei quali dovuti a delle abitudini sbagliate. La buona notizia? Sono facili da correggere. Ecco tre aspetti ai quali prestare attenzione per ridurre il numero di errori e proporre una risposta più efficace.

LA POSIZIONE DI ATTESA
Il giocatore in risposta deve tenere in considerazione che 99 volte su 100, indipendentemente dalla direzione scelta dall’avversario (che sia verso la parete laterale oppure la T), il servizio rivale arriverà piuttosto basso, quindi già di per sé non facile da difendere. Perché una palla bassa offre poche possibilità di manovra: per questo bisogna saper reagire con movimenti brevi e veloci, cercando di darsi più spazio possibile. Per riuscirci è importante partire da una posizione già accovacciata, cercando di muoversi rimanendo bassi sulle gambe. Questo aiuterà a ridurre il tempo necessario per scendere all’altezza della palla, quindi facilita la ribattuta.

ABBASSA LA PALA
Come devono essere basse le gambe, in risposta lo deve essere anche la pala. In questo è d’esempio Fernando Belasteguin: quando si appresta a rispondere, non appena l’avversario serve “Bela” abbassa la racchetta all’altezza della palla, così da essere pronto ad andare sotto alla pallina per crearsi la possibilità di utilizzare la soluzione che preferisce. Infatti, una pala posizionata nel modo giusto (e in tempo) dà al giocatore l’opportunità di scegliere se rispondere con un pallonetto, cercare una chiquita oppure  altre soluzioni.

STAI ATTIVO, MUOVI LE GAMBE
Malgrado la risposta sia un colpo relativamente statico, perché al giocatore bastano un passo o due per raggiungere la pallina, farsi trovare pronti e attivi può risultare determinante. Basta osservare qualche video di partire dei professionisti per rendersene conto: la stragrande maggioranza dei big inizia a muoversi nel momento nel quale l’avversario in battuta lascia cedere la pallina prima di colpirla. Il rimbalzo a terra della palla è il segnale che suggerisce di iniziare l’attivazione. Il segreto per non dimenticarsene è ragionare come se la pallina fosse già in gioco. A quanti capita, in risposta, di commettere errori su delle palline che durante un punto non sbaglierebbero mai? A tantissimi. Il tutto è semplicemente dovuto alla scarsa attivazione. Partendo da fermi c’è il rischio di non arrivare sulla pallina nel modo (o col timing) giusto, il che non fa altro che aumentare il numero degli errori.

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