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La chiamata di Federico Chingotto promette di elevare ulteriormente la dimensione di Javi Garrido, già protagonista di un ottimo 2022. Dai tanti cambi di coppia dell’ultimo periodo, il 22enne spagnolo (prossimo al debutto mondiale) sembra il giocatore ad averci guadagnato di più
di Marco Caldara | 26 ottobre 2022
I tanti cambi di coppia delle ultime settimane hanno messo mano a molte delle gerarchie del padel di altissimo livello. Dunque, la domanda viene naturale: fra tutti, chi ci ha guadagnato di più? Verrebbe da dire Coki Nieto, che da un momento all’altro si trova un compagno di destra di altissimo livello come Martin Di Nenno, anche se l’arrivo al suo fianco dell’argentino lo obbligherà a un importante cambiamento dal punto di vista tattico, visto che Yanguas – il suo precedente partner – era un giocatore di destra più moderno, dallo stile più potente e incisivo. In più, anche se Di Nenno non l’ha ammesso apertamente, la coppia non sembra avere grandi chance di andare oltre il 2022, perché il sudamericano può ambire a un compagno migliore, tipo il suo storico partner delle giovanili Franco Stupaczuk.
Il torneo di Minorca ha lanciato in finale la nuova coppia composta da Ramiro Moyano e Francisco Gil, e in semifinale Campagnolo/Sanz, ma in realtà il giocatore che pare destinato a trarre i maggiori benefici dal valzer delle coppie è Javier Garrido, che nel P1 di Premier Padel di questa settimana a New Giza (Egitto) inizia la sua avventura alla sinistra di Federico Chingotto, che ha chiuso la storica collaborazione – durata sette anni – con Juan Tello.
Per lo spagnolo, che spegne 22 candeline proprio oggi, è un’opportunità di primissimo piano, tanto da averlo spinto a rompere col brasiliano Lucas Campagnolo, insieme al quale nel corso della stagione si è portato nei primi 20 del mondo, ha giocato la sua prima finale in un Open (a Miami), vinto un Challenger e collezionato piazzamenti e prestazioni di qualità. L’addio è stato rumoroso, perché inizialmente Campagnolo si è sentito tradito, ma ora i due hanno chiarito e anche al sudamericano non sembra andata male, visto che con Jon Sanz è subito arrivato in semifinale a Minorca, nel primo torneo insieme.
“Sapevo che la mia scelta di accettare la proposta di Chingotto – ha raccontato Garrido – avrebbe creato qualche problema al mio compagno, obbligato a trovarsi un nuovo partner. E poi non era comunque una situazione facile perché Federico e Lucas sono amici, si allenano nello stesso impianto e dividono il preparatore atletico. Però, guardandola dal mio punto di vista, si trattava di un’opportunità che non potevo lasciarmi scappare”.
Garrido ha confessato di aver già ricevuto altre proposte interessanti a metà stagione, ma di non averle accettate per non rompere il buon rapporto con Campagnolo. “Puntavamo a raggiungere le prime 8 coppie del mondo – ha detto – e ci siamo andati a un passo, battendo anche i numeri uno e due”. Ma a uno come Chingotto, da anni nell’èlite, non si poteva proprio dire di no, anche perché giocare insieme a lui vuol dire conquistare una delle prime otto teste di serie (proprio l’ottava), quindi avere sempre la garanzia di evitare le altre coppie di punta almeno fino ai quarti di finale.
Dopo l’appuntamento egiziano, dove i due esordiranno nel pomeriggio di mercoledì, Chingotto e Garrido divideranno il campo fino a fine stagione, fatta eccezione per il Master di Buenos Aires dove Federico giocherà per l’ultima volta a fianco di Tello. E forse anche del Master Final del World Padel Tour, che potrebbe mettere di nuovo in discussione un paio di coppie. Al momento, infatti, Chingotto sarebbe qualificato ma Garrido dista ben 1.000 punti dalla sedicesima posizione, quindi difficilmente riuscirà a conquistarsi un posto a Barcellona. Dunque, a meno di un ultimissimo ballo Navarro-Di Nenno, Chingotto potrebbe trovarsi costretto a dividere il campo con Di Nenno, giocatore di destra come lui.
Garrido e Chingotto hanno già parlato anche in ottica 2023, anche se per il momento hanno preferito non prendere alcun accorto. Il futuro dipenderà dal loro rendimento nei prossimi tornei. “Magari giocheremo talmente male – ha scherzato Garrido – che a fine anno né io vorrò andare avanti con Federico né lui con me, quindi meglio non avere fretta”. In realtà, i presupposti per fare bene ci sono tutti, perché Garrido migliora a vista d’occhio e Chingotto aveva bisogno di energie e di stimoli nuovi, che la collaborazione con Tello non gli stava più dando.
Intanto, dopo l’esperienza da compagni a New Giza, i due torneranno avversari anche al mondiale di Dubai, la settimana successiva. Chingotto sarà di nuovo uno dei pilastri dell’Argentina, che cerca il riscatto dopo la sconfitta dello scorso anno, mentre Garrido indosserà per la prima volta la divisa della Spagna. L’aveva già fatto da under, vincendo anche il titolo mondiale, ma mai fra i grandi. Era in odore di convocazione essendo il settimo spagnolo della classifica, e capitan Juanjo Gutierrez ha voluto premiare la sua stagione, componendo una formazione ancora più competitiva di quella che ha trionfato dodici mesi fa.