-

I calciatori e quel feeling con il padel. Intanto i favoriti non deludono...

Il giudizio di Albertini: “Spazio, compagno e movimenti, chi ha giocato a calcio è avvantaggiato”. Regolarmente ai quarti le coppie numero uno, Josemaria-Sanchez e Galan-Lebron

07 dicembre 2023

Demetrio Albertini

Se lo chiedono in molti: per quale motivo gli ex calciatori che iniziano a giocare a padel fanno progressi così rapidi e si trovano a loro agio nella ‘pista’? Lo abbiamo chiesto a Demetrio Albertini, ‘lejenda’ del Milan che ha vinto tutto e vero e proprio veterano del padel dal punto di vista della ‘militanza’. Albertini scopre la racchetta corta ai tempi in cui gioca nell’Atletico Madrid e poi nel Barcellona, in Spagna. Siamo nei primi anni del nuovo millennio e l’amore è a prima vista con uno sport qui da noi è ancora sconosciuto. Da lì, la grande passione segue diverse vie: dall'apertura di alcuni circoli – tra qui quello al CityLife – a Milano attraverso la sua società City Padel Milano, ai tornei, alle sfide con gli amici ex calciatori, alle iniziative a sfondo benefico.

Lo incontriamo sulle tribune dell'Allianz Cloud, mentre segue i match di giornata del Milano Premier Padel P1: “Il Premier padel milanese è come un Mondiale e un'occasione magnifica per vedere i migliori giocatori e le migliori giocatrici al mondo”, è la prima riflessione sul grande evento milanese, poi, si entra in argomento: “Molte persone pensano che gli ex calciatori fanno progressi rapidi nel padel perchè una volta smesso di giocare a calcio hanno molto tempo libero”, è l’esordio di Albertini che aggiunge subito: “Non è assolutamente così e ci sono almeno quattro importanti motivi per i quali, addirittura, chi ha giocato a calcio è avvantaggiato rispetto a chi viene dal tennis”. Il primo, spiega l’ex Milan: “Riguarda la coordinazione. Il calciatore è abituato a girarsi a destra e a sinistra e a correre indietro, una situazione di gioco che si ripresenta sul campo da padel mentre il tennista, ad esempio, ha quasi sempre la palla davanti a sé. Certo, poi c'è da fare i conti con il vetro ma quello viene dopo”.

Il secondo riguarda invece l’abitudine a giocare con un compagno: “Il padel di fatto è un gioco di squadra, e chi ha giocato a calcio è abituato ad avere un compagno vicino e a fare scelte in funzione della sua posizione nella gestione del gioco. Anche qui la similitudine con il padel è evidente”. Poi, c’è la rapidità di pensiero nello sviluppare l’azione. Nel calcio moderno l'avversario ti è addosso in poche frazioni di secondo e scegliere il da farsi rapidamente è imprescindibile: “Sì, nel calcio devi scegliere velocemente la soluzione migliore per costruire un’azione efficace. Nel padel fai lo stesso per mettere in difficoltà il tuo avversario, creando le condizioni per fargli giocare un colpo difficile tenendo presente la posizione del tuo compagno e dei tuoi avversari. Nel calcio la dinamica è la stessa in un contesto differente”.

Infine, il bene più prezioso sul campo di calcio, la ricerca dello spazio, lo è anche nel padel: “Il calciatore nasce con la continua ricerca e individuazione dello spazio, cioè della zona di campo nella quale piazzare la palla cercando di costruire un’azione da gol. Esattamente quel che si fa con il padel individuando quei centimetri quadrati di ‘pista’ sui quali far cadere la palla per mettere in crisi il tuo avversario”.

Paula Josemaria e Ari Sanchez

Josemaria-Sanchez e Galan-Lebron: le coppie numero 1 a braccetto nei quarti

Tre game in due match. Ingiocabili Paula Josemaria e Ari SanchezAle Galan e Juan Lebron, senza ostacoli ai quarti di finale di Milano Premier Padel P1. Le numero 1 del tabellone femminile, che cercano il secondo successo consecutivo in un Premier dopo aver trionfato al Roland Garros, si sono sbarazzate 6-0 6-1 in 53 minuti di Nuria Rodriguez e Marta Talavan; ancora meno, 44 minuti, hanno impiegato i campioni in carica del torneo dell’Allianz Cloud per eliminare con un doppio 6-1 Antonio 'Pincho' Fernandez e Gonzalo Rubio
 
Impressionante il dato relativo agli errori del primo set di Josemaria/Sanchez: soltanto quattro. “Ogni vittoria è speciale – le parole di Josemaria -. La dedica è sempre per la mia famiglia, che non può essere qui fisicamente ma che mi segue ogni giorno”. Sanchez, sorridente, ha poi ammesso “di apprezzare la pasta alla carbonara” promettendo però di assaggiare anche il risotto alla milanese da qui alla fine della settimana. Nei quarti ecco Tamara Icardo e Maria Virginia Riera (5), che in tre set hanno eliminato le giovanissime spagnole Alejandra Alonso e Andrea Ustero.
 
Poi, ecco lo show di Galan e Lebron“Stiamo lavorando molto bene – ha poi ammesso il ‘Lobo’ -. Antonio e Gonzalo (Fernandez e Rubio, ndr) sono molto pericolosi, ma abbiamo giocato bene"“Prima di pensare al titolo, dobbiamo sperare di ripetere domani nei quarti lo stesso livello espresso oggi”, ha aggiunto Galan. Prossimi avversari, Rafa Mendez e Javi Rico, che hanno eliminato Arroyo/Alonso, teste di serie numero 14.

Fede Chingotto e Paquito Navarro

Paquito suona la pala: Chingotto-Navarro ai quarti. Brea-Gonzalez dominanti, fuori Stellato-Casali

Appena trasformato il match point che lo ha portato ai quarti di finale, 'Paquito' Navarro ha esultato a modo suo, suonando la pala. Nessuna sorpresa nelle prime quattro partite degli ottavi di finale di Milano Premier Padel P1, con Navarro e Fede Chingotto che in un’ora e 10’ hanno battuto 6-2 6-3 Victor Ruiz e Lucas Bergamini (9), coppia che un anno fa all’Allianz Cloud aveva raggiunto la finale battendo proprio Navarro, che nel 2022 giocava in coppia con Juan Tello. E, ironia della sorte, nei quarti di finale Chingotto/Navarro affronteranno proprio Tello, che con Alex Ruiz (6) ha eliminato 7-5 6-0 Barahona/Garcia sul campo numero 1. 
 
“Ciao Italia, come dico sempre qui mi sento a casa – le parole a caldo di Paquito –. Faccio i complimenti a Fede per aver giocato una grande partita, e domani spero potremo giocarne un'altra”. Lo speaker dell'Allianz Cloud ha dato un nuovo soprannome a Paquito: “El Pintor del padel”, facendo partire il contest: a quale pittore può ispirarsi Navarro sulla pista da padel? Chiamandosi Francisco, tutte le strade portano a...Goya, ma sarà il pubblico in questo weekend a scatenarsi con altri paragoni.  
 
Ad aprire il programma della quarta giornata all’Allianz Cloud era stata l’impressionante prova di forza di Delfina Brea e Bea Gonzalez, teste di serie numero 3 del femminile, che hanno liquidato con un doppio 6-0 Xenia Clasca Vidiella e Raquel Piltcher. È finita anche la corsa delle italiane Carlotta Casali ed Emily Stellato, fermate 6-0 6-2 da Claudia Jensen Sirvent e Veronica Virseda, numero 8 del seeding, che domani nei quarti se la vedranno proprio con Bea e Brea. 
Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti