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Rimasti orfani del loro storico coach (che ha deciso di un periodo di pausa), gli ex numero uno hanno puntato su Fernando Poggi. È uno dei volti social più in vista nel padel, ma anche un ex campione e un coach d’esperienza. A lui il compito di rilanciarli, ma prima ancora di tenerli uniti: sarà quella la vera sfida
di Marco Caldara | 26 settembre 2023
Dall’inizio del 2023, fra Premier Padel e World Padel Tour i grandi della pala hanno già giocato qualcosa come 21 tornei diversi, e la coppia composta da Ale Galan e Juan Lebron ne ha conquistato… uno solo. Un dato negativo che ha qualche giustificazione, come i problemi fisici dei due – prima è toccato a uno, poi all’altro – o il livello incredibile raggiunto da Coello/Tapia (e Di Nenno/Stupaczuk), ma fa comunque un certo effetto se si considera che i due spagnoli erano parsi senza rivali per tre stagioni consecutive, fra 2020 e 2022.
Ad aggiungersi alle difficoltà è arrivata anche la recente decisione del loro storico allenatore Mariano Amat di abbandonare la coppia e tutti gli altri impegni professionali, per fermarsi un momento a riflettere sul proprio futuro. Un duro colpo per i due, che gli avevano sempre attribuito enormi meriti sia dei loro risultati sportivi sia dal punto di vista umano.
Per sostituirlo, i due ex numeri uno si sono affidati a Jorge Martinez, direttore della M3 Padel Academy di Madrid dove si allenano (e che già gli dava una mano in alcune settimane della stagione), e soprattutto a Fernando Poggi, argentino classe 1976, con loro la scorsa settimana alla Caja Magica nel primo torneo senza Amat. Una figura molto nota agli appassionati della pala, sia per i suoi trascorsi da giocatore, con un titolo di campione del mondo con l’albiceleste nel 2012, sia come coach, ambassador di brand importanti e anche volto social, con 100.000 follower su Instagram grazie all’enorme attenzione alla tecnologia prestata sin dal suo addio al padel giocato.
Dal 2015 Poggi è socio proprio della M3 Padel Academy, quindi non sorprende che Galan e Lebron hanno deciso di puntare su di lui, rimanendo in casa senza stravolgere le loro abitudini in una parte chiave della stagione, ma scegliendo comunque un personaggio di enorme esperienza. A lui il compito di trovare la ricetta per riportarli ai livelli ai quali si erano abituati dal 2020 in avanti, vincendo tutto o quasi. Un obiettivo difficile ma non fuori portata, almeno se si parla di lottare costantemente per i titoli come principali antagonisti a Coello/Tapia, ruolo diventato – con pieno merito – di Stupaczuk e Di Nenno.
“Cercherò di portare loro un po’ della mia esperienza – ha detto –, oltre a entusiasmo e un po’ di novità. Ma la cosa più importante sarà riuscire a restituire loro ciò che è mancato nell’ultimo anno: divertimento in campo e gioia di competere”. L’inizio non è stato dei migliori, visto che a Madrid i due spagnoli sono usciti di scena agli ottavi di finale per mano dei Gutierrez (brillantissimi, ma due giorni dopo contro i numeri uno hanno raccolto uno game…), ma la ventata d’aria fresca può sicuramente dare una mano a Galan e Lebron, chiamati a una difficile risalita.
Il tutto a patto che Poggi riesca in ciò che è sempre venuto benissimo ad Amat, vero collante del rapporto professionale fra i due spagnoli. Per il nuovo tecnico sarà quella la vera sfida. Si è sempre detto che a giustificarne l’unione sportiva fra i due fenomeno (e soprattutto la tolleranza di Galan nei confronti dei comportamenti non sempre amichevoli del compagno) c’erano in primis i risultati, poi il grande lavoro dietro le quinte di Amat. Senza più né la prima né la seconda componente, l’ipotesi di non vederli più insieme nel 2024 non sembra da scartare. A meno che nei pochi tornei che restano da qui a fine stagione non riescano sul serio a cambia rotta.