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Essere mancini nel padel? Un vantaggio: lo certificano numeri e risultati

La percentuale di mancino nella top-50 del ranking mondiale di padel è oltre il doppio rispetto a quella della popolazione (10%). Il motivo? Avere un mancino nella coppia aiuta: aumentano le soluzioni, l’imprevedibilità e le difficoltà per gli avversari. Non a caso, quasi tutte le coppie più vincenti hanno proposto la soluzione destrorso-mancino

02 settembre 2023

Arturo Coello: il numero 1 del ranking mondiale WPT è mancino

Chi trova un mancino trova un tesoro? Sì, è così nel mondo del padel, dove chi per giocare usa il braccio sinistro (e sono ovviamente in pochi in confronto a coloro che utilizzano il destro) è considerato merce rara. Ed estremamente preziosa. Questo perché il mancino è il compagno perfetto per il destrorso che vuole giocare a sinistra: insieme si può attaccare in più modi, si diventa maggiormente imprevedibili e ne deriva una maggiore competitività. Che porta a vincere più partite.

L’esempio più evidente e significativo è senza ombra di dubbio la coppia dominatrice di questa stagione, ovvero Agustin Tapia-Arturo Coello: il primo è destrorso e gioca a sinistra; il secondo è mancino e copre la parte destra del campo. Insieme riescono a completarsi a vicenda sia in fase difensiva che offensiva e ciò li ha decisamente aiutati a conquistare ben 13 titoli in poco più di metà stagione (10 nel World Padel Tour e 3 nel Premier Padel), affermandosi così come coppia numero uno del ranking del WPT.

Tuttavia, Tapia e Coello non sono gli unici esempi utili per dimostrare quanto possa essere importante per un destro avere un mancino al proprio fianco. Anzi, a volerla dire tutta, c’è anche chi ha saputo far valere ancora di più il concetto di destrorso + mancino = coppia perfetta. Stiamo parlando ovviamente del tandem storico fra Fernando Belasteguin e Juan Martin Diaz (mancino) e quello successivo fra lo stessa “Bela” e Pablo Lima (a sua volta mancino): due coppie che in passato hanno dominato incontrastate la scena per tantissimi anni. La prima è infatti rimasta numero 1 al mondo per 13 anni (dal 2001 al 2014) e ha vinto addirittura 170 tornei (tra il vecchio circuito Padel Pro Tour e il WPT), mentre la seconda è restata in vetta al ranking mondiale per più di tre anni e mezzo (dal 2015 al 2018).

La leggenda Juan Martin Diaz: è considerato il giocatore mancino più forte di tutti i tempi

A confermare la teoria del valore dei mancini nel padel ci sono i numeri: la statistica dice che nel mondo la percentuale dei mancini è di circa il 10%, quindi in proporzione i mancini nei primi 50 della classifica mondiale dovrebbero essere cinque. Invece sono oltre in doppio, addirittura 11, ossia il 22%. Si tratta di Arturo Coello (n.1 del ranking), Alex Ruiz (12), Jon Sanz (14), Lucho Capra (16), Pablo Lima (20), Gonzalo Rubio (22), Jose Antonio Garcia Diestro (24), Juan Belluati (32), Javi Rico Dasi (33), Javier Barahona (36) e Pablo Cardona (44). Ovviamente giocano tutti a destra.

I dati certificano il fatto che essere mancino può aiutare ad arrivare ai piani alti del ranking. Ma perché effettivamente i giocatori che usano la sinistra sono così “privilegiati” e al tempo stesso così ricercati dai destri? Il motivo principale è semplice: con un mancino e un destrorso in campo, entrambi i giocatori hanno la possibilità di utilizzare il diritto dal centro del campo, il che permette alla coppia di avere molte più soluzioni offensive, grazie a una copertura totale del campo e soprattutto a una maggiore possibilità di fare male con colpi dall’alto e volée. Inoltre, anche l’aspetto delle rotazioni della palla è importante. I colpi del mancino, infatti, rimbalzano sul vetro con effetti totalmente opposti rispetto a quelli di un giocatore che colpisce con la mano destra, e questo può mettere seriamente in difficoltà gli avversari abituati a giocare prevalentemente contro due destri.

Arrivati a questo punto, alcuni si potrebbero chiedere se in futuro ci sarà la possibilità di vedere due mancini giocare l’uno a fianco all’altro. La risposta? È difficile che questa opzione si realizzi, poiché andrebbe contro il senso logico. Infatti, dal momento che un giocatore che usa l’arto superiore sinistro è favorito a giocare a destra, e considerando che di mancini ce ne sono molti meno rispetto ai destrorsi, non avrebbe senso far giocare un mancino a sinistra. Sarebbe come gettare al vento una possibile grande risorsa per i tanti destrorsi in circolazione. Per tutti questi motivi, la soluzione migliore rimane sempre e solo una: destro a sinistra e mancino a destra. La ricetta ideale per ottenere grandi risultati.

Alex Ruiz: dopo Coello è il mancino più in alto nel ranking mondiale (numero 12)

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