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A quanti capita di perdere sistematicamente contro gli stessi giocatori? Vincere sembra impossibile, eppure magari basta solamente cambiare tattica. Il padel è pur sempre un confronto di stili: non è detto che ciò che funziona contro una coppia funziona anche contro un’altra. Si possono trovare varie soluzioni diverse
di Marco Caldara | 02 gennaio 2024
Il padel è uno sport di logica, ma non è sempre logico. Capita a tutti i livelli che coppie più forti perdano contro altre meno forti, per una serie infinita di fattori. La proprietà transitiva non esiste: non è detto che se la coppia A batte nettamente la coppia B, e la coppia B batte nettamente la coppia C, allora la coppia A deve necessariamente avere vita facile contro la coppia C. Gli sport di racchetta propongono sempre un confronto di stili che va al di là del livello, ragione per la quale capita magari di non soffrire avversari di un determinato valore e soffrirne invece altri dal tasso tecnico inferiore.
Sembra inspiegabile ma in realtà è normale, come lo è avere delle “bestie nere”, ossia quei giocatori contro i quali vincere sembra impossibile, specialmente dopo una serie di sconfitte accumulate senza capirne esattamente le ragioni. Succede a tutti: ci si trova in campo contro un avversario che all’apparenza non fa nulla di speciale, ma nove volte su dieci trova il modo di portare a casa la partita. E più le sconfitte aumentano, più sembra impossibile trovare una soluzione. Tuttavia, se si parla di avversari dello stesso livello di chi li affronta, una soluzione c’è sempre.
Il primo modo per tentare di ovviare al problema è il più banale ma anche (spesso) il più complesso da mettere in pratica: bisogna semplicemente dimenticare le sconfitte precedenti e iniziare ogni sfida da capo. Dopotutto, ogni partita fa storia a sé e ciò che è successo fino a quel momento conta zero. Anche se contro la determinata coppia sono arrivate solamente sconfitte, non è scritto da nessuna parte che il risultato debba essere sempre quello. Ergo, bisogna provare a cancellare e ripartire, ogni singola volta.
Un altro modo per provare a modificare un esito che pare scontato è quello di tentare di cambiare le carte in tavola. Può darsi che un determinato tipo di gioco, che generalmente dà soddisfazioni, contro una determinata coppia non funzioni. Magari perché dopo un tot di incontri hanno imparato a neutralizzarlo, o magari semplicemente perché determinate azioni non vanno a stuzzicare i punti deboli dei due avversari. Pertanto, continuare col piano A, magari estremizzandolo (il che aumenta inevitabilmente il rischio di commettere errori) difficilmente può dare i risultati sperati. In questa situazione è vitale provare a vincere in altri modi (e ce ne sono!), cambiando approccio, posizioni e tattiche.
È vero che snaturarsi non è mai l’ideale, ma se può servire per evitare una sconfitta altrimenti sicura è bene provarci. Magari chi si trova costretto a farlo finisce per non sentirsi a proprio agio in campo, ma se così facendo riesce a creare maggiori grattacapi ai rivali, vuol dire che in una determinata partita la soluzione ideale da seguire è proprio quella. Chi è abituato a difendere dovrà cercare un padel un tantino più offensivo, mentre chi di solito gioca veloce, cercando in fretta la soluzione per chiudere i punti, può provare a rallentare gli scambi, utilizzare di più il pallonetto o soluzioni meglio ragionate e meno impulsive.
Non è detto che per battere chi spinge sia necessario difendersi meglio, e viceversa. Attaccare contro chi attacca può obbligare i rivali a difendere di più, trascinandoli fuori dalla loro zona di confort. Idem proporre un gioco più attendista contro i regolaristi: obbligarli a fare qualcosa in più può mandarli in confusione. In sostanza, rassegnarsi all’esito di un match ancora prima che inizi è sbagliato. Specialmente in un gioco come il padel nel quale esistono svariate soluzioni per provare a sovvertire gli equilibri.