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Arturo Coello, il sovrano assoluto dal padel

Grazie al successo al Major di Parigi, lo spagnolo è salito al numero uno anche del ranking mondiale FIP e oggi guida (in solitaria) entrambe le classifiche del padel. Ha già vinto di più di alcuni mostri sacri della pala e ha solo 21 anni: può diventare uno dei più forti di sempre

di | 12 settembre 2023

Dopo il successo al Paris Major, il quattordicesimo di una stagione già leggendaria, la regia di Premier Padel è andata a cercarlo in panchina e l’ha trovato in lacrime per l’emozione, singhiozzante come un bambino, malgrado a certi successi Arturo Coello ci sia ormai abituato. Tuttavia, il pianto di gioia non esprimeva soltanto la soddisfazione per l’ennesimo trionfo, ma quella – ancora più grande – per avere compiuto il suo sogno principale: diventare numero uno del mondo.

Il mancino di Valladolid lo era già da un pezzo secondo il ranking del World Padel Tour, ma non nella classifica FIP ed evidentemente l’asterisco gli pesava. Così, ha vinto anche al Roland Garros e ha fugato ogni dubbio, diventando il primo giocatore capace di comandare (da solo) entrambi i ranking, che dal 2024 si fonderanno – finalmente – in uno solo così come i circuiti che rappresentano.

Un traguardo meritatissimo per quanto ha saputo far vedere sin qui: all’inizio della stagione c’era qualche dubbio, persino da parte del suo storico coach Gustavo Pratto, sulle possibilità che lui e Tapia potessero subito lottare per il numero uno. Li vedeva come un puzzle difficile da incastrare: si sapeva che le potenzialità della coppia fossero enormi, ma sembrava necessario un periodo di adattamento, con picchi di rendimento ma anche scivoloni ed errori da correggere. Invece, in 18 tornei lo spagnolo e l’argentino hanno perso 4 partite (sì, quattro!), trasformando tutti gli altri in comparse e salendo in vetta con una facilità agevolata sì dalle difficoltà di Galan e Lebron, ma comunque tanto sorprendente quanto disarmante.

Il numero uno del ranking FIP era diventato certezza già con l’approdo in finale, data la sconfitta al turno precedente di Galan e Lebron (scalzati insieme), ma Coello ha voluto comunque completare l’opera in finale, vincendo un torneo iniziato col brivido – sotto 5-3 al terzo contro Ramirez/Garcia – e finito con l’estasi per il quarto titolo consecutivo nel circuito.

Nelle classifiche aggiornate lunedì, il vallisoletano è in tasta al ranking FIP con 12.910 punti, 690 in più rispetto a Galan e Lebron, e ovviamente anche nella classifica del World Padel Tour, con 19.060 punti, oltre 3.000 sul compagno di team Tapia. Merito, in entrambi i casi, dei risultati del 2023 ma anche di un finale di 2022 decisamente più brillante rispetto al suo partner, che in particolare a livello Premier Padel giocò poco e raccolse solo una finale a Monterrey, peraltro persa contro lo stesso Coello e Belasteguin. Per questo, la coppia numero uno del ranking FIP rimane Galan/Lebron (le teste di serie sono calcolate sommando i punti dei due componenti di ciascun duo), ma a livello individuale non c’è partita.

Coello detiene i titoli di cinque tornei su otto e tre Major su quattro, come Novak Djokovic nel tennis. A novembre dovrà difendere quello nell’appuntamento del Messico, nel frattempo traslocato da Monterrey ad Acapulco, mentre gli è sfuggito a inizio stagione quello di Doha. Lì sì che la collaborazione con Tapia era solo agli albori e ancora da oliare, ma i due ci hanno impiegato così poco che quello in Qatar sarebbe rimasto l’ultimo k.o. per quattro lunghissimi mesi.

Col quattordicesimo titolo della stagione (4 Premier Padel, 10 World Padel Tour), Coello e Tapia hanno eguagliato il record  del 2022 di Galan e Lebron, e hanno a disposizione ancora ben 11 appuntamenti per ritoccare a ripetizione il primato. Il ruolino di marcia tenuto sin qui dice che possono arrivare a 20 successi, imponendo un dominio che non si vedeva dai tempi del vecchio Padel Pro Tour, l’antenato del WPT, con la coppia Belasteguin-Diaz.

E pensare che fino a qualche anno fa Arturo non era nemmeno il più forte fra i suoi coetanei in Spagna, mentre oggi è il migliore del mondo, col primato di titoli nel circuito Premier Padel (5) e un totale di successi accumulati in carriera (18) già superiore rispetto ad alcuni fenomeni che hanno frequentato il circuito per anni e anni. Merito dello sviluppo fisico, di una guida fra le migliori al mondo come quella di Pratto e anche delle frequentazioni giuste, in particolare quella dello scorso anno con Belasteguin, che l’ha voluto al suo fianco quando certe potenzialità erano ancora da scoprire.

È stato il leggendario campione argentino il primo a fargli capire dove poteva arrivare. “Ciò che sto raccogliendo in questa stagione – ha detto lo spagnolo nel corso dell’estate – è frutto di quanto imparato da Bela nel 2022. Il periodo insieme a lui mi è servito tantissimo per diventare quello che sono oggi”. Alla faccia di chi, appresa la sua decisione di mollare il “Boss” dopo un anno o poco più per fare squadra con Tapia, aveva etichettato la scelta come affrettata. Arturo aveva capito prima di tutti di essere già prontissimo per volare con le proprie ali.

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