
Chiudi
I numeri uno del mondo trionfano anche nel Milano Premier Padel P1, lasciando le briciole a Bergamini/Ruiz e conquistando il dodicesimo titolo di una stagione incredibile. Soddisfatti loro, inavvicinabili per tutti all’Allianz Cloud, e felici gli artefici del ritorno del grande padel in Italia (27.000 gli spettatori a Milano). “Non avremmo mai immaginato – dice Luigi Carraro, presidente FIP – i traguardi del 2022”
di Marco Caldara | 11 dicembre 2022
Roma a giugno, Milano a novembre. Quando il grande padel internazionale transita dall’Italia, il trofeo dei vincitori finisce nelle mani di Juan Lebron e Ale Galan. Dopo il trionfo primaverile nel Major del Foro Italico, i numeri uno del mondo erano i favoriti per fare il bis nel Milano Premier Padel P1 e non hanno deluso, trasformando in una formalità la finale dell’Allianz Cloud. Le sorprese del torneo Victor Ruiz e Lucas Bergamini hanno fatto il possibile per contenerli, ma su un campo rapido come quello di Milano le difficoltà per chi sta dall’altra parte della rete triplicano e il 6-2 6-2 finale dice tutto.
Ai dominatori del circuito mondiale sono bastati appena 63 minuti senza il minimo grattacapo, con un primo set deciso dall’immediato 4-0 in un quarto d’ora e un secondo scivolato via in maniera simile, con i due troppo superiori perché bravissimi (e velocissimi) a prendere la rete e poi tenerla, trasformando in oro tre pallonetti dei rivali su quattro. Lo schema era quasi sempre lo stesso: globo su Bergamini, che ci mette tanto cuore ma non brilla per statura, e poi pressing per mettere alle corde Ruiz, non un fenomeno in fase difensiva.
Sono partiti così e hanno finito così, tanto che, dopo la volèe smorzata di Lebron che ha chiuso i conti, sono stati molto meno teatrali del solito, limitandosi a gioia e abbracci, tra di loro e con le famiglie sedute in prima fila a godersi l’ennesimo trionfo di una stagione come se ne sono viste poche nella storia recente dello sport della pala. La conta dei titoli complessivi dice dodici, quattro dei quali (due Major, due P1) nel circuito Premier Padel, frutto di sei finali in otto tornei.
“È stato il miglior anno di padel della storia – ha detto Galan, MVP del torneo, dopo il match più facile della loro settimana –, nel quale il circuito Premier Padel è diventato il migliore. Siamo quindi felicissimi di chiudere così. Abbiamo già detto che l’Italia per noi è diventata come una seconda casa ma lo ribadiamo: abbiamo vinto a Roma, dove c’è stato il record di pubblico per un torneo all’aperto, e poi di nuovo qui. Noi spagnoli e voi italiani siamo piuttosto simili, ed è un grande piacere giocare davanti a questa gente”.
“Ogni volta che veniamo in Italia – ha aggiunto Lebron – l’affetto della gente ci sorprende. Premier Padel in tempo record ha fatto grandissime cose, e siamo felici di chiudere da campioni. Lo scopo del nostro lavoro è anche quello di portare il padel in sempre più paesi e sempre più in alto, per farlo crescere nel mondo. Abbiamo giocato molto bene durante l’intera settimana, e questo risultato ci dà grande fiducia per il futuro”.
La scelta di portare di nuovo il grande padel in Italia è stata l’ennesima scommessa vinta da tutti (27.000 gli spettatori all'Allianz Cloud di Milano con sold out per semifinali e finale): in primis dall’International Padel Federation e da Premier Padel, ma con la regia della FIT, di Sport e Salute, del Comune di Milano, di Regione Lombardia e di tutti coloro che hanno collaborato. “È terminato un torneo straordinario che conclude una prima stagione storica per il mondo del padel”, ha detto nella conferenza stampa di fine torneo Luigi Carraro, presidente dell’International Padel Federation.
“In meno di un anno – ha continuato – abbiamo portato il padel in nuova dimensione, attraversando i continenti e giocando sempre in location emblematiche: un risultato che non avremmo potuto nemmeno immaginare. Questa settimana Milano è stata la capitale del padel mondiale, con un torneo andato oltre le aspettative in termini di calore e presenza di pubblico. Nei nostri programmi l’idea era di portare l’ultimo torneo stagionale in un altro continente, ma il Comune di Milano ci ha spinto credere in questo progetto e abbiamo fatto bene. Come già detto in tutte le altre città nelle quali siamo stati, quando i risultati sono così buoni da certe città non andremo mai via”.
Chiusa la prima stagione, è tempo di pensare già alla seconda. “Il nostro programma – ha aggiunto il numero uno della FIP – è di proporre nel 2023 fra gli 8 e i 12 tornei, ma qualora ci fossero le condizioni siamo pronti anche per arrivare a 20. Le donne? Sono state più prudenti rispetto agli uomini nell’approccio alla nostra proposta: una scelta che rispetto ma non condivido, perché ha fatto perdere loro opportunità e visibilità. Tuttavia,venerdì abbiamo avuto una call di 2 ore con una novantina di giocatrici e credo che a oggi non ci siano più ostacoli al loro approdo nel circuito. Noi le vogliamo, loro lo sanno e spero che l’obiettivo si possa concretizzare dal prossimo anno”.
Grande soddisfazione anche da parte di Sport e Salute. “Nel corso della settimana – ha detto Vito Cozzoli, presidente e amministratore delegato – abbiamo avuto un’ulteriore dimostrazione della forza di questo sport e di come il padel rappresenti l’esempio perfetto di come una pratica sportiva di base si possa evolvere fino all’eccellenza dei grandi campioni. Questo per noi di Sport e Salute è il messaggio più importante. Ne avevamo avuto una prima testimonianza la scorsa primavera nel Major del Foro Italico, e questa è stata un’altra scommessa vinta che conferma come la disciplina sia ormai entrata nel tessuto connettivo della pratica sportiva”.
“Come Sport e Salute - ha aggiunto Cozzoli - interpretiamo questi grandi eventi come un driver di crescita economica e uno strumento di promozione della pratica sportiva. Se anche un solo bambino, da domani, inizierà a giocare a padel dopo aver assistito a questo evento, per noi sarà una vittoria. Quando abbiamo pianificato il torneo in una settimana come questa, molto sentita dai milanesi per la festività di Sant’Ambrogio, qualche dubbio c’era. Invece è andata alla grande, con uno show di livello mondiale al quale siamo felici di aver collaborato, mettendo in campo entusiasmo, passione ed esperienza”.