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Sei le classifiche pubblicate, una generale e una per ogni categoria di scuola riconosciuta (Top, Super, Standard, Basic e Club School). Le graduatorie premiano i settori giovanili dei circoli di tutto il Paese. Punteggi in base a qualità e meriti degli atleti Under 20. Termine per richiedere riconoscimento delle scuole in vista della nuova stagione prorogato fino al 18 dicembre
di Gabriele Riva | 30 novembre 2020
Non è stato un autunno come gli altri, questo è chiaro. Ma alcuni punti fermi restano, come la pubblicazione da parte della Federazione Italiana Tennis delle classifiche del Grand Prix, le graduatorie che mettono in fila tutti i vivai dei circoli d’Italia, prendendo in considerazione esclusivamente i risultati degli atleti Under 20.
Le graduatorie del Grand Prix sono direttamente interlacciate con il sistema di riconoscimento delle Scuole Tennis implementato ormai un decennio fa. A proposito, c'è una data importante da segnare in agenda per tutti i circoli: quest'anno il termine per richiedere il riconoscimento delle scuole in vista della nuova stagione è stato prorogato fino al 18 dicembre
Ed è proprio per questo motivo che ci sono più classifiche, suddivise in due macro-categorie (una nazionale e una regionale): per la precisione i ranking sono 5, uno per ogni tipologia di scuola (Club School, Basic, Standard, Super e Top). Oltre a una graduatoria generale.
I risultati, riferiti alla stagione 2019/2020, vengono resi noti come sempre in questo periodo dell'anno, ideale per prendere in considerazione tutte le competizioni, quelle nazionali e quelle internazionali, dopo che anche la stagione del circuito giovanile Tennis Europe ha raggiunto il termine.
Tre sono i parametri presi in considerazione e che assegnano i punteggi: le performance degli allievi, i risultati nei campionati a squadre e il grado di coinvolgimento nei progetti federali (FIT Junior Program e Racchette in Classe).
Per ogni parametro, sono diverse le fattispecie in grado di far accumulare punti. Per quanto riguarda gli allievi, per esempio, i punti un vivaio li ottiene grazie al numero delle convocazioni ottenute dai propri portacolori (ai Centri tecnici di Preparazione Olimpica, oppure ai Centri Tecnici di Perfezionamento o ancora nelle varie Nazionali giovanili), ma anche grazie ai risultati nei campionati nazionali individuali e all’eventuale piazzamento nei ranking internazionali (Top 100 per gli Under 12, 14 e 16 di Tennis Europe, Top 300 per gli Under 18 Itf e Top 800 per Atp e Wta).
Quello degli allievi è uno dei tre parametri preso in connsiderazione per il ranking del Grand Prix: ogni tipo di conseguimento porta un determinato numero di punti al circolo in cui si allena
A colpi di centinaia di punti, dunque, i settori giovanili dei circoli d’Italia si giocano un primato che non significa soltanto prestigio, anzi. “In palio ci sono riconoscimenti per un ammontare complessivo pari a circa 100 mila euro, tra materiale didattico in regalo e premi in denaro”, come spiega Michelangelo Dell’Edera, il direttore dell’Istituto Superiore di Formazione 'Roberto Lombardi'.
“I premi in denaro sono riservati alle Top e alle Super School, alle altre tipologie sono destinati materiali come kit per il mini-tennis, palle depressurizzate, abbigliamento, ma anche - come successo negli anni - anche agevolazioni buone per le iscrizioni ai Centri Estivi FIT e biglietti gratuiti per gli Internazionali BNL d’Italia”.
La veridicità di tutte queste classifiche, che certificano anno dopo anno la decentralizzazione graduale e progressiva dei poli tennistici di qualità, è certificata dal fatto che i punteggi relativi agli allievi non fanno riferimento al loro circolo di tesseramento, ma a quello dove per davvero si allenano e si formano giorno dopo giorno, cesto dopo cesto. Non una banalità, per chi conosce le dinamiche del tennis giovanile nel quale, con regolarità, la struttura in cui ci si allena non coincide con quella di tesseramento.
A novembre uscirà la classifica relativa al Grand Prix delle scuole tennis per la stagione 2019/2020
“Si tratta di uno sforzo organizzativo importante - sottolinea Dell’Edera - che coinvolge il lavoro della segreteria dell’ISF e dei 134 fiduciari sparsi sul territorio che hanno il compito di aggiornare questi dati e verificare che quelli comunicati siano veritieri”. Non uno scherzo, ma un passaggio obbligato nel rispetto dello spirito del Grand Prix.
Un sistema, in definitiva, che ha portato i suoi frutti al grande albero del Sistema Italia. Miglioramenti su scale numerabili e riscontrabili grazie all’analisi dei flussi di provenienza dei giovani atleti e all’osservazione del mutamento della geografia tennistica d’Italia.
“Se un tempo i convocati nei Centri tecnici e ai vari raduni provenivano da uno zoccolo duro di un centinaio di circoli del Paese, oggi quel numero è salito attorno a quota 700 - spiega Dell’Edera - e pure i maestri sono aumentati esponenzialmente”.
Si tratta della base della piramide la cui punta si staglia sempre più chiara e visibile nei circuiti professionistici. Come a livello ATP e ITF negli ultimi anni si sono moltiplicate le presenze di coach e maestri italiani in viaggio al fianco dei propri allievi, anche quelli che accompagnano bambini e ragazzi nei Centri federali sono molto più eterogenei di un tempo.
Con un sistema basato sul merito, si riesce a ottenere un ritratto molto affidabile della reale situazione dei vivai di tutta Italia
- Michelangelo Dell'Edera
“Se i criteri di assegnazione dei punti del Grand Prix avessero privilegiato gli standard quantitativi, piuttosto che qualitativi, i circoli più grandi e più strutturati, quelli con più storia e risorse, avrebbero per forza di cose monopolizzato le graduatorie - sottolinea Dell’Edera -. Invece con un sistema basato sul merito, si riesce a ottenere un ritratto molto più affidabile della reale situazione che stanno vivendo i nostri vivai in tutta Italia”.
Le graduatorie del Grand Prix, da non confondere con quelle del Trofeo FIT (che invece prende in considerazione i risultati ottenuti in tutti i campionati dai circoli, non soltanto in campo giovanile), hanno contribuito nel corso degli anni a vivacizzare quella rincorsa all’eccellenza che è il sale della crescita dell’ingranaggio delle Scuole Tennis: “L’obiettivo di fondo è ed è sempre stato quello di aumentare l’offerta tecnico-formativa - conclude Dell'Edera - in quella che io considero ‘la casa’ del nostro movimento, perché le scuole possono essere ritenute le prime cellule motivazionali del nostro sport”.