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Tre domande a Pierangelo Frigerio

Da giudice arbitro a presidente del Comitato regionale, per poi entrare in Consiglio federale (dove è stato confermato) 4 anni fa. Pierangelo Frigerio è pronto per le nuove sfide di questo periodo, che dovrebbe lanciare il 'suo' Piemonte verso il grande appuntamento delle Atp Finals 2021

di | 30 ottobre 2020

Pierangelo Frigerio, piemontese, è nel consiglio federale

Pierangelo Frigerio, piemontese, è nel consiglio federale

La 59esima Assemblea nazionale della Fit, durante la quale Angelo Binaghi è stato rieletto presidente, ha visto anche la conferma all'interno del Consiglio federale del piemontese Pierangelo Frigerio, eletto in rappresentanza degli affiliati. Il dirigente torinese vanta una lunga esperienza all'interno del mondo Fit: dalla fine degli anni '80 come giudice arbitro, poi come delegato della provincia di Torino e in seguito, dagli inizi del nuovo millennio, come consigliere regionale e poi come presidente del Comitato piemontese, prima di entrare nel consiglio federale per la prima volta 4 anni fa. 

Per il mandato appena iniziato, che vede anche un'altra piemontese in prima linea, il Sindaco di Torino Chiara Appendino, Frigerio ha già fissato qualche obiettivo da raggiungere, partendo dalla volontà di continuare quanto iniziato nel quadriennio appena terminato. 

Come si svilupperà il suo impegno nelle prossime stagioni?

"Ho parecchi buoni propositi per il mandato 2020-2024. Mi piacerebbe poter proseguire l'impegno a fianco dei comitati regionali, per fare da raccordo tra la periferia e il centro - spiega Frigerio -. Negli anni precedenti mi sono occupato della Commissione regolamento, di quella dei giudici arbitri e dei rapporti con i circoli italiani, dall'Emilia Romagna in su, più le isole. Inoltre, da un paio d'anni sono stato inserito nel Comitato Padel. Questo sport sta prendendo sempre più piede ed è importante far crescere la base. In questo senso, mi piacerebbe poter portare avanti il lavoro iniziato e che necessita ancora di essere sviluppato".

Da piemontese, essere consigliere federale negli anni delle Atp Finals di Torino costituisce un carico di responsabilità maggiore? 

"Ci sono già i professionisti che stanno lavorando e lavoreranno per fare in modo che tutto vada per il meglio. Da parte mia, in collaborazione con il Comune di Torino, prima del lockdown di marzo si stava organizzando di portare le scuole del capoluogo nei circoli di tennis per far avvicinare sempre più ragazzi al tennis e all'appuntamento con le Finals. La pandemia ha stoppato un po' tutto, in ogni caso Torino è pronta anche a candidarsi per ospitare altri appuntamenti del circuito, compresi gli Itf".

Una curiosità per concludere. Quanto tempo dedica al tennis e alla federazione? 

"In questi mesi, nei fine settimana ho avuto diversi corsi per dirigenti in giro per l'Italia, per cui mi ha impegnato anche parte dei weekend. Quando sono a Torino vado in Comitato regionale tutti i giorni: se ho questioni da portare a termine per Roma mi occupo di quelle, altrimenti do una mano per il Piemonte".

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