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Dopo un anno di chiusura torna a vivere un club storico della provincia piemontese: “Questo luogo è un’istituzione, adesso puntiamo sulle competenze e su un ambiente totalmente inclusivo”. Sette i campi da tennis. Tutte le strutture nel progetto presentato prima della riapertura
15 dicembre 2020
Tradizione, innovazione e competenze. Sono le tre radici sulle quali si fonda la rinascita dei Faggi di Biella, circolo piemontese di grande tradizione e teatro di un Challenger ATP da oltre 10 edizioni approdato in città nel 1994 e vinto tra gli altri anche da Filippo Volandri, Simone Bolelli e Salvatore Caruso. La struttura è rimasta chiusa per un anno ma da lunedì 14 dicembre è pronta a riaprire alla città con un progetto ambizioso presentato ufficialmente alla stampa nei giorni scorsi. 7 i campi da tennis (di cui uno in materiale sintetico), nel progetto anche due piscine (una interna e una esterna), nuova palestra hi-tech, area termale e ovviamente nuovi spazi dedicati ai campi da padel, disciplina in continua crescita nel nostro Paese.
La società Fsc Srl, che si è presa in carico la struttura e che ha svelato il progetto di rilancio del club, ha ovviamente deciso di mantenere invariato il nome puntando su un percorso di rilancio a step, che prevede il completamento della ristrutturazione e, in un secondo momento, la realizzazione di tutte le strutture sportive presentate. Nuovo il progetto, nuovo il logo - realizzato dall’artista biellese Daniele Basso -, nuovo il concept. Suggerito in parte dal nome completo: I Faggi Sport Wellness & Friends. “Perché l’obiettivo è quello di fare qualità e offrire servizi di primo livello in un ambiente familiare e amichevole, decisamente informale. Non esclusivo, ma inclusivo”. Parola di Guido Monaco, Maestro Nazionale FIT, parte integrante del team di 5 soci alla guida del progetto e punto di riferimento per l’attività agonistica.
“Abbiamo già un gruppetto di agonisti ben assortito, ragazzi che vengono da Biella e non solo - spiega -. Con loro puntiamo a fare qualità e impostare il processo di crescita, quantitativa e qualitativa, in un certo modo”. Non soltanto con il tennista in primo piano, ma con l’uomo al centro: “La formazione di atleti sarà la nostra priorità, ben sapendo anche che per i giovani è fondamentale portare avanti di pari passo con l’attività sportiva il percorso di studio. Nella nostra struttura ci sarà uno spazio espressamente dedicato a questo, affinché chi si allena non sia costretto a dover scegliere di tralasciare gli studi”. Un dovere per una struttura che, alla ripartenza, promette di puntare forte sulle competenze: “Il gruppo di persone che ha lavorato e sta lavorando in vista dell’apertura ha qualifiche importanti, riconosciute ad alto livello nei rispettivi settori”. La storia de I Faggi ricomincia da qui.