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Il Padel è cresciuto anche durante il difficile 2020 e nel 2021 in Lombardia punta a superare quota 200 campi: “Per la fine dell’anno non saremo lontano dai 280-300”, spiega la nuova consigliera regionale FIT dedicata alla disciplina. “E molte realtà cominciano a dedicarsi soltanto a questo sport”.
26 dicembre 2020
In un 2020 nel quale tutte le attività hanno dovuto fare i conti con un inevitabile ridimensionamento, il padel è andato controcorrente, confermando la crescita intrapresa ormai da qualche anno. Non poteva esserci prova migliore per testimoniare il boom di una disciplina che ha saputo diffondersi a macchia d’olio pur battagliando con chiusure e restrizioni, e in Lombardia continua a crescere a ritmi impressionanti sotto tutti gli aspetti, dai praticanti al numero di campi (prossimo a toccare quota 200).
“Nonostante le difficoltà del periodo – dice Maria Maderna, fiduciario regionale per il padel e fresca di elezione nel Consiglio del Comitato lombardo – il padel ha continuato la sua diffusione esponenziale. Quando 4 anni fa ho ricevuto l’incarico di fiduciario regionale, in Lombardia si contavano 36 campi, mentre per fine 2021 la stima dice che non saremo lontani dai 280-300. Credo sia questo il dato più significativo relativo all’esplosione del padel, che presto sarà presente in tutte le province lombarde”. Per il momento manca ancora il Lodigiano, ma già da inizio 2021 la musica cambierà anche qui.
I campi del City Padel a Milano
Preziosa, nell’ottica di un’ulteriore crescita, la volontà della FIT di inserire un consigliere deputato alle attività del padel in tutti i Comitati Regionali, così da avere una presenza migliore sul territorio. “È il modo – continua Maderna – di riconoscere a tutti gli effetti il padel come attività e voce del movimento. Nel Comitato Lombardo ho trovato da sempre grande attenzione alle esigenze di questo sport e voglia di dare un supporto importante a club e tesserati. C’è la volontà di seguire il movimento da vicino e accompagnarlo verso un futuro da sport in grado di coinvolgere tantissimi praticanti”.
È proprio in quella direzione che è destinato ad andare il padel, perché chi lo prova poi se ne innamora. “Il movimento – continua la consigliera – è stato aiutato dal fatto che il padel sia stato uno dei primi sport a poter riprendere dopo il lockdown primaverile, e questo ha contribuito ad avvicinare al gioco tantissimi neofiti”.
La gran parte ha continuato a giocare, e di conseguenza sono aumentati i tesserati, il numero di squadre in gara nei campionati e i partecipanti ai tornei, con l’ultimo Open giocato al City Padel di Milano che ha superato quota 100 coppie iscritte. Un traguardo atteso da tempo.
“Quel torneo - continua Maderna - ha raggiunto numeri degni degli eventi romani (dove il padel si è diffuso con qualche anno d’anticipo rispetto alla Lombardia, ndr) e per noi è stata una grande soddisfazione. In tutto questo va dato merito ai tanti affiliati della regione, che si sono impegnati nell’organizzare competizioni e dare sempre più spazio ai nuovi tesserati”.
La struttura del PalaPadel di Seriate (BG)
E non è finita qua perché, malgrado il periodo di lockdown e le successive chiusure dei centri sportivi, nei privati la voglia di investire sul padel continua a lievitare. Tanti hanno avviato nuove attività, altri sono pronti a mettersi in gioco quando arriverà il via libera definitivo al termine dell’emergenza sanitaria, e il padel si sta già costruendo una dimensione tutta sua. “Tanto che – chiude Maderna – nel 2020 sono nate numerose realtà dedicate solo al padel, che prima veniva invece abbinato ad altre attività o aggiunto ai campi da tennis”. A dimostrazione del fatto che in Lombardia il padel è già pronto a brillare di luce propria.