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L'emergenza sanitaria ha consentito il ritorno di un torneo ATP 250 in Italia. La soddisfazione del Presidente della FIT Binaghi e di Tartarini e Sartori, coach di Musetti e Cecchinato, assoluti protagonisti al Forte Village
di Valentina Guido | 19 ottobre 2020
Se avesse vinto Marco Cecchinato sarebbe stata superlativa, ma anche così l’edizione 2020 del “Forte Village Sardegna Open Atp 250” rimarrà per diversi motivi nel cuore di tante, tantissime persone. Ne abbiamo sentite tre: il Presidente della Federazione Italiana Tennis Angelo Binaghi in rappresentanza delle diverse anime del movimento tennistico italiano e, nella fattispecie, sardo; Simone Tartarini, coach del toscano Lorenzo Musetti, che per la prima volta ha raggiunto la semifinale di un torneo ATP (primo classe 2002 a riuscirci), e con questo risultato è diventato numero 123 del mondo a soli 18 anni; la terza voce è quella di Massimo Sartori, ritrovato coach del siciliano Marco Cecchinato che in Sardegna ha raggiunto la prima finale dopo Buenos Aires (febbraio 2019) rientrando nei 100 (ora è numero 77).
Angelo Binaghi. “Se non avessimo organizzato questo torneo, due wild card - una si chiama Cecchinato, l'altra Lorenzo Musetti - non avrebbero potuto avere questa occasione e oggi avremmo un tennista ancora da ritrovare e un ragazzo con un po' di convinzione e di punti in meno. In realtà, l'opportunità del Forte Village ci ha permesso di ritrovare un grande giocatore che può adesso legittimamente ambire a ritrovare i risultati che gli avevano permesso qualche anno fa di arrivare in semifinale al Roland Garros, e quindi è bello che questo trampolino di rilancio per lui sia stata la Sardegna. Poi bisognerebbe chiedersi perché siano i siciliani a raggiungere le finali in Sardegna e non viceversa, 30 anni fa non era così”.
Schwartzman ha rinunciato al torneo a causa delle fatiche di Parigi, mentre Fognini è risultato positivo al coronavirus: non ha pensato che questa testa di serie numero 1 fosse stregata? “No, ho pensato che per fortuna stavamo all'interno di una superbolla. Perché rispetto a ciò che richiede l'Atp, il Forte Village ha delle procedure ancora più rigorose. Non solo il tampone, ma addirittura il sierologico. E questo ha permesso, nonostante questo caso importato da fuori, di poter concludere il torneo in perfetta regolarità e senza contraccolpi di nessun tipo. Quindi ho pensato che fosse una grande fortuna che fossimo qui e non in un altro circolo. La maggiore protezione che ha dato questa location si è rivelata fondamentale nella gestione di queste criticità che soprattutto in questa settimana, tra Federica Pellegrini, Valentino Rossi, i positivi di tutte le squadre di calcio, non mi sembra una cosa eccezionale, ma la normalità che si deve riuscire a gestire, se vuoi fare sport in queste condizioni e quindi siamo stati favoriti dal fatto di essere qua al Forte Village”.
C’è qualche probabilità che l’ATP rimetta in calendario un torneo come questo in futuro? “In una condizione di normalità sarebbe stato impossibile. Siamo qua perché c'è questa situazione di assoluta straordinarietà, che è la pandemia, che crea grandi problemi ma anche grandissime opportunità. Avere la proprietà di un torneo del genere significherebbe un esborso di 8milioni di dollari che nessuno qua si può permettere. Il calendario è completo, siamo riusciti ad averlo gratis perché ci sono state le rinunce di tutti i Paesi asiatici che hanno preferito sospendere tutte le competizioni di tutti gli sport dall'inizio del lockdown alla fine dell'anno. Siamo stati veloci, bravi, più rapidi di altre regioni come la stessa Sicilia”.
Simone Tartarini – Coach di Lorenzo Musetti
“Le qualità tecniche di Lorenzo Musetti sono indubbie come hanno dimostrato i suoi ottimi risultati da junior. Ma era un giocatore con tanti bassi legati all’aspetto emotivo del match. Questo spesso lo ha portato anche a giocare brutte partite nonostante le sue qualità tecniche. Abbiamo lavorato tanto, e infatti all’inizio di quest’anno ha raggiunto il terzo turno delle qualificazioni agli Australian open. Poi nel lockdown abbiamo intensificato il lavoro in particolare sull’atteggiamento. Si è visto qui in Sardegna, prima ancora a Roma, ma anche a Trieste e a Pordenone. Il lavoro ha prodotto i risultati e i risultati hanno dato fiducia: uno tira l’altro. In questo è riuscito a dare continuità al suo rendimento in tornei sempre di altissimo livello. Poi a Forlì ha vinto con tutti top 100 (tra cui Seppi e Tiafoe) e ha confermato la sua crescita. Qui ha trovato Hanfmann, un ottimo giocatore che lo aveva battuto a Todi, ed è riuscito a prendersi la rivincita” Evidente il cambiamento mentale nel secondo set: “Lorenzo era 4-0 sotto e rischiava di ricadere in atteggiamenti negativi, ma poi ha vinto 6 game di fila”.
Il Sardegna Open rimarrà quindi nella memoria di Tartarini e Musetti per essere il torneo della prima semifinale ATP raggiunta con il giusto atteggiamento mentale. C’è rammarico però per quell’infortunio al gomito che ha costretto il toscano a ritirarsi al terzo set contro Djere che poi ha vinto il torneo.
Il rovescio di Marco Cecchinato (foto @lapresse)
ATP 250 Forte Village: Massimo Sartori, coach Cecchinato
Massimo Sartori – Coach Marco Cecchinato
“E’ stato un buonissimo torneo con tante belle partite giocate molto bene, che rimettono Marco in pista, anche l’incontro giocato in finale è stato buono. Ci portiamo a casa tante cose positive, è mancata solo la vittoria”.
Cecchinato grazie al Sardegna Open rientra nei top cento (numero 77) e si prepara a ripetere i grandi risultati che abbiamo conosciuto in passato, prima fra tutti la semifinale del Roland Garros 2018.
Quanto sia importante il ritorno con Max Sartori è un fatto, non è un’opinione: durante tutte le fasi della competizione, il palermitano ha sempre colto ogni occasione per ringraziare il suo coach, sottolineando il gran lavoro fatto per tornare su quella che per lui è la strada giusta. Un grande merito va anche al piccolo Edoardo, il primo figlio di Cecchinato, che ha donato al tennista un nuovo e sano equilibrio.