
Chiudi
Il diciannovenne irpino è collezionista di open e sogna di scalare la classifica Atp
di Maria Grazia Ciotola | 30 ottobre 2020
Mauro De Maio va veloce perché in meno di due anni ha preso decisioni importanti, tennistiche e non.
“Vero. Mi allenavo al Country Sport di Avellino con il maestro Guido Nazzaro. Poi è nata la collaborazione con il Circolo tennis San Giorgio del Sannio (per cui ho giocato anche la serie B) insieme al maestro Antonio Pepe. Poi, a novembre del 2018 mi sono spostato alla Tennis Training School di Foligno, sotto la guida dei maestri Federico Torresi, Fabio Goretti e Nicola Rambotti. In pratica, ho spostato gran parte della mia vita a Foligno, e lì ho completato gli studi superiori, al il liceo scientifico-sportivo. Mi sono maturato quest’anno”.
Ma con lo studio il feeling non finisce qui.
“Mi sono iscritto alla facoltà di Economia a Perugia. Gioco, mi alleno e studio, le mie giornate sono molto complicate e piene. Ma non rinuncio alla cultura, in generale, oltre il tennis; me lo hanno insegnato i miei genitori, i quali sono stati sempre attenti alla mia formazione, come atleta e come persona”.
Sono mesi complicati per la pandemia, ma il tennis in Italia e nel mondo ha combattuto per rimanere vivo e punto di riferimento per lo sport.
“Si gioca ancora a tennis, nonostante i divieti e questa è una cosa molto importante. Siamo fortunati, ma il nostro mondo è anche fuori, naturalmente. Ci sono persone che hanno fatto sacrifici enormi durante e dopo il lockdown di marzo-maggio scorso e si ritrovano ancora in difficoltà col passare dei giorni. Spero che questo incubo finisca presto, per tutti e anche per me. Ho tanta voglia di ricominciare a giocare tornei ITF e conquistare altri punti Atp”. Magari come Potito Starace, irpino come lui che, punto Atp dopo punto Atp arrivò fino al numero 27 del mondo.