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La vittoria a Cuneo - secondo torneo conquistato nel giro di poche settimane - conferma che il toscano è tra i più in forma nel circuito nazionale. Cognato del calciatore Bonucci, Federico è ormai a tutti gli effetti da cinque anni piemontese d'adozione
di Raffaele Viglione | 01 febbraio 2021
Di fili che legano il toscano Federico Maccari al Piemonte ce n’è più di uno. Intanto la regione più a occidente d’Italia lo ospita da cinque anni, poi sussistono ragioni affettive (a Torino vive la sorella, Martina, insieme al cognato di Federico, il difensore della Juventus Leonardo Bonucci, e ai suoi due nipotini). Senza contare che per le competizioni nazionali a squadre, fa parte dello Sporting club Piazzano, con il quale nell’ultimo campionato si è tolto la soddisfazione di salire in A2. Per chiudere, ci sono gli ottimi risultati di cui si è reso protagonista nei tornei piemontesi.
Con un passato nel circuito Futures e un best ranking Atp in singolare intorno alla posizione 850, Federico Maccari ora indirizza il suo impegno agonistico prevalentemente sugli Open nazionali. A Cuneo, presso il Country Club, il “toscano di Torino” si è aggiudicato l’ultimo torneo del 2020 e il primo del 2021.
Federico, a Cuneo hai ottenuto due vittorie nel giro di un mese. Cosa ha funzionato particolarmente bene in questo periodo dicembre-gennaio?
“Nel torneo vinto prima di Natale ho espresso un buon livello fin da subito e sono riuscito a comandare sempre, dall’inizio alla fine, le partite giocate. In questo secondo torneo, invece, venendo da un infortunio che mi sono procurato proprio l’ultimo dell’anno, ho fatto un po’ più fatica, complice anche il livello più alto dei giocatori. La semifinale con Bresciani è stata la partita più dura e che mi è piaciuta di più, per come sono uscito dalle difficoltà che ho dovuto affrontare quel giorno. Direi che la cosa che ha funzionato sicuramente è la continuità nel vincere i punti importanti”.
Come è cambiato il livello degli Open a causa del Covid?
“Il livello degli Open si è alzato molto, visto che ci sono meno tornei a livello internazionale, quindi è una reazione a catena inevitabile: giocatori che in tempi normali giocherebbero un M15 ora si iscrivono agli Open”.
Nonostante il periodo, riesci a dare sufficiente continuità alla tua attività agonistica?
“Per fortuna sto riuscendo a dare continuità sia al lavoro che al mio allenamento, grazie alla struttura dove lavoro e mi alleno, ovvero il Monviso Sporting Club di Grugliasco”.
Che programmi hai per i prossimi mesi?
"Non si possono fare programmi che si spingano così avanti, perché in questo momento è veramente difficile pianificare qualsiasi cosa. Ci sono pochissimi Open e spesso vengono fuori all’ultimo momento".
Cosa ti aspetti dalla Serie A2 con Piazzano?
“Mi aspetto una stagione difficile, avendo alzato il tiro ed essendo saliti di categoria, ma è tutto alla nostra portata: siamo un bel gruppo, consapevole del proprio potenziale. L’obiettivo primario credo sia quello di confermare la A2, ma appena ottenuto, faremo il massimo per cercare di salire anche quest’anno”.