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Lisa va veloce: un’altra prima volta

Prima semifinale in un torneo da 25 mila dollari per la 17enne Lisa Pigato, protagonista a Grado. La bergamasca firma tre successi e scala altre 100 posizioni nel ranking Wta, portandosi a un passo dalle prime 600. Un salto in avanti che, data la carenza di tornei, può essere prezioso

24 settembre 2020

Lisa Pigato

La 17enne bergamasca Lisa Pigato

Si possono fare progressi anche in una stagione strana, con l’assenza forzata dai campi per il lockdown, il calendario a singhiozzo e pure lo stop per una frattura al polso? A rispondere sì è Lisa Pigato, che in un 2020 non fortunatissimo ha trovato comunque il modo di rendersi protagonista, regalandosi a Grado (dove partiva con una wild card) la sua prima semifinale in carriera in un torneo da 25mila dollari di montepremi. In precedenza, pur avendone giocati pochissimi, negli Itf da 25mila dollari la 17enne bergamasca era arrivata solo una volta al 2° turno, mentre in Friuli ha prima eguagliato e poi ritoccato due volte il record.

All’esordio la giovane della Milano Tennis Academy ha superato la n.1 del tabellone Sachia Vickery (che si è ritirata a match ormai compromesso), al secondo turno ha rimontato un set a Maria Bondarenko e ai quarti l’ha spuntata per 7-5 6-4 su Anna Bondar. Il sogno finale è sfumato contro la sorpresa del torneo Sina Herrmann, tedesca che dalle qualificazioni si è spinta fino al titolo, ma Lisa può sorridere comunque, con l’obiettivo che settimane come quella friulana, cha a oggi – in termini di livello del torneo – è stata la migliore della sua vita, possano presto diventare la normalità.

Intanto, nel prossimo ranking WTA la giocatrice allenata da papà Ugo e seguita da Giacomo Oradini guadagnerà più di 100 posizioni in un colpo solo, portandosi vicinissima alle prime 600 giocatrici del mondo. Una conferma numerica dei suoi miglioramenti, ma anche un’opportunità a livello di programmazione, data la possibilità di entrare di diritto in un numero maggiore di tornei. Soprattutto in questo periodo particolare, nel quale di appuntamenti in giro per il mondo ce ne sono molti meno del solito (e quindi il livello medio tende a essere più alto), può rivelarsi un vantaggio non da poco.

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