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Stefano Cobolli: 'Flavio e gli altri cresceranno giocando partite'

Stefano Cobolli, padre e coach di Flavio ha parlato della nuova stagione e di ciò che il futuro riserverà ai prospetti azzurri

di | 02 marzo 2021

Stefano Cobolli

Stefano Cobolli

Recentemente rientrato dalla trasferta di Sharm El-Sheikh dove ha accompagnato Lorenzo Claverie, Giacomo Revelli e suo figlio Flavio, Stefano Cobolli spegne 44 candeline. L’ex tennista capitolino, oggi tecnico, ha fatto il punto sui primi mesi del 2021 e su ciò che il futuro riserva ai suoi allievi e agli altri giovani talenti del tennis azzurro. Siamo reduci dalla trasferta in Egitto dove il nostro obiettivo era provare a giocare tante partite. I primi due tornei non sono andati benissimo per Flavio: la prima settimana ha perso subito contro un buon avversario, la seconda ha avvertito dei problemi nel secondo turno. Le cose sono andate meglio nell’ultimo evento dove è approdato ai quarti di finale ed è stato in campo per più ore”. Al secondo round dell’ultima rassegna Flavio infatti si è preso una vittoria ai danni di Aidan McHugh (n.566 ATP) con lo score di 6-7(4) 7-6(4) 7-6(9) maturato in tre ore e 53 minuti. “Prima di iniziare la stagione sul rosso era importante giocare match sul veloce, anche per poter dare seguito al lavoro iniziato sul servizio. Le prossime settimane Flavio giocherà i Challenger Biella 3 e 4, nel primo con wild card nelle qualificazioni ed il secondo con quella in tabellone principale”. 

Negli ultimi mesi Cobolli si è allenato al fianco di Lorenzo Claverie, 18enne venezuelano con passaporto italiano che si è trasferito nella capitale: “Dopo il Roland Garros c’è stata una sorta di scambio. Matteo Gigante ha scelto di tornare dal suo vecchio maestro Alessandro Galli, interrompendo un rapporto di un anno e mezzo. Mi è dispiaciuto perché il rapporto tra noi tre era molto bello e le cose stavano andando bene anche in campo, ma gli voglio sempre bene e non posso che augurargli buona fortuna per tutto”. Premette Stefano che proprio a Parigi è entrato in contatto con il sudamericano, che da questa stagione rappresenta l'Italia: “Luis Nascimento, tecnico di Lorenzo, mi ha chiesto se avessi potuto portarlo con me a Roma dato che in America non c’erano tornei in programma. Lo abbiamo tenuto con noi alla Rome Tennis Academy, si è trovato bene e in accordo con Luis ed i genitori è rimasto qui - spiega Cobolli che non ha dovuto apportare grosse modifiche al proprio lavoro -. La situazione e la programmazione degli allenamenti è simile a quella che avevamo quando c’era Matteo, anche se Claverie ha un tennis diverso da quello di Flavio e Gigante. Ho trovato sin da subito un ragazzo generoso che gioca un tennis moderno: ha una mole fisica importante ed un grande servizio”.  

Oltre al titolo in doppio al Roland Garros Junior, nel 2020 Flavio si è tolto la soddisfazione di poter competere alla pari con giocatori di livello come Viktor Galovic e Dominik Koepfer, quest’ultimo forzato al terzo nelle qualificazioni degli Internazionali d’Italia, torneo che ha poi visto il tedesco arrivare fino ai quarti di finale. Tutti ottimi segnali, che andranno però concretizzati in risultati: “Credo che per vincere questo tipo di match Flavio e gli altri ragazzi debbano acquisire una maturità che ancora non vedo. Lui, Gigante, Nardi e gli altri giocano benissimo, tecnicamente sono prontissimi per giocare questi match - precisa Stefano -. Credo che la crescita passerà attraverso gli allenamenti che daranno a questi ragazzi la maturità e la costanza per iniziare a vincere queste partite”. In questi termini chi ha fatto lo step è Lorenzo Musetti come confermato dal coach romano: “I giovani del 2002 e del 2003 sono tutti fortissimi. Musetti negli ultimi due anni ha dimostrato di avere la maturità che ho prima chiamato in causa e la si vede anche quando lavora: ha un approccio totalmente diverso. Lo stesso si può dire anche di Rune - Conferma Cobolli che aggiunge però un monito -. Questi qui sono fenomeni, parliamo di eccezioni. Flavio e altri dei nostri ragazzi sono già ad ottimo punto nella loro crescita ed è normale che l'aquisizione di un certo tipo di maturità non sia un processo immediato. Tecnicamente non hanno da invidiare a nessuno”

Tornando alla stagione in corso Stefano Cobolli, per quanto difficile, prova a definire degli obiettivi per Flavio, che già a Biella sarà atteso da due tornei importanti: “Non abbiamo fissato un traguardo di classifica quest’anno, perché ancora non sappiamo che tornei giocheremo: viviamo un po’ alla giornata. Io mi aspetto che Flavio possa scalare la classifica in modo graduale - la speranza e la previsione -. Personalmente sono un amante delle statistiche, quindi a me piacerebbe vedere un incremento delle percentuali al servizio e della velocità della battuta; e allo stesso tempo una riduzione del numero di gratuiti”. Nel calderone di incertezze si aggiunge anche il livello dei Futures in netta crescita: “Gli eventi ITF sono diventati durissimi, prendere punti è difficile e i pochi guadagnati hanno un valore intrinseco maggiore. Nel mese di febbraio gli M15 erano dei piccoli Challenger e passare le quali per un giovane non è facile, mentre due anni fa era abbastanza semplice entrare in main draw per giocatori di questo livello ”. In conclusione Stefano parla con piacere anche della nuova collaborazione con il mental coach Lorenzo Beltrame: “Flavio ha deciso di lavorare in maniera più costante con Beltrame mental coach che la federazione ci ha messo a disposizione, ringrazio molto per questo e credo che il rapporto darà dei benefici. Per tornare alla classifica invece dico che per uno o due anni ci concentreremo su altri aspetti perché magari ora Flavio fa partita alla pari con Koepfer e ci si aspetta possa diventare top 300 subito, ma poi la realtà delle cose non è così. Sono sicuro però che con la crescita tecnica e mentale, quella di classifica sarà una piacevole conseguenza”.



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