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Il ritorno di Niccolò Catini: “Stavo per smettere di giocare, adesso ho di nuovo voglia di tornare a competere”

Il laziale classe 1997 si racconta dopo la finale all'ITF $15.000 di Aprilia, lui che aveva cominciato il suo viaggio verso il professionismo nel 2017 quando era riuscito ad ottenere il suo primo punto ATP

di | 30 luglio 2022

Niccolò Catini

Niccolò Catini

Quella fra Niccolò Catini e il tennis è una storia d’amore lunga, partita da molto lontano. Il tennista classe 1997 aveva cominciato il suo viaggio verso il professionismo nel 2017, quando era riuscito ad ottenere il suo primo punto ATP. Una grande soddisfazione, a cui non è però riuscito a dare continuità anche a causa di qualche guaio fisico. “Ricordo che cinque anni fa fu una grande emozione – racconta Catini –. A quei tempi viaggiavo ancora con mio fratello, che adesso ha smesso di giocare, giocando molti tornei internazionali. Poi ho subito un’operazione alla spalla che mi ha tenuto fermo, alla quale si è aggiunta la pandemia; avevo praticamente deciso di smettere ed ero pronto ad intraprendere una carriera lavorativa”. 

Quando la strada sembrava tracciata, stavolta lontano dai campi da tennis, Niccolò ci ripensa: “Mi sono detto che in fondo sono ancora giovane, ho tutta la vita per lavorare. Per cui ho deciso di riprovarci, di ripartire da questa stagione per vedere come va”. E non poteva esserci inizio migliore: grazie ad un tris di tornei a Monastir, in Tunisia, Catini ritrova quel punto ATP perso per strada molti anni fa, e ad Aprilia centra la sua prima finale ITF grazie ad un torneo convincente, perdendo poi lo scontro con Enrico Dalla Valle con un doppio 3-6. In realtà l’iscrizione al torneo di Aprilia è stata una coincidenza – spiega il ventiquattrenne –. Si trattava di un torneo vicino casa, per cui ho pensato che fosse una buona idea, anche se non credevo nemmeno di riuscire ad entrare, visto che il giorno prima della chiusura delle iscrizioni ero fuori di 14 posizioni; per fortuna poi ne è nato un bel torneo, giocare con il pubblico di casa è bellissimo”. Dopo aver rischiato l’eliminazione al secondo turno delle qualificazioni contro Niccolò Baroni, sconfitto 10-7 al tie break decisivo del terzo set, Catini non ha più perso un parziale superando tennisti di buon livello come Federico Arnaboldi e Francesco Vilardo. “Sono arrivato qui già abbastanza contento per quello che avevo fatto a Monastir, per cui ero anche tranquillo – racconta Catini sorridendo –. Dopo aver rischiato di uscire nella seconda partita ho trovato sicurezza dei miei mezzi, battendo anche la testa di serie numero uno Arnaboldi. Sono anche contento della finale, non posso recriminare nulla, Enrico è stato molto bravo”.

Per Niccolò, Monastir ed Aprilia sono solo l’inizio: “Trovo grande piacere nell’allenamento, anche se non mi sono mai trovato bene con gli allenatori di Roma. Attualmente mi sto preparando da solo, seguendo il programma del mio preparatore Andrea Chiricozzi, e mi appoggio al Nuovo Tuscolo per la parte tennistica. Per migliorare rivedo spesso i video che mi fanno, cercando su internet le soluzioni per affinare ed aggiustare il mio gioco”. L’amore per il tennis, lo spirito di abnegazione e la voglia di sfatare un mito. Il treno che aveva preso qualche anno fa, e che ormai sembrava perso, è ancora lì e Niccolò Catini sta correndo più forte possibile per raggiungerlo di nuovo. 

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