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Martina Di Giuseppe: 'Il mio regalo? Giocare di più'

La tennista romana, nel pieno della preparazione invernale, non vede l'ora di scendere in campo di nuovo. "Un anno come il 2020 - dice - mi ha insegnato a non dare nulla per scontato"

di | 23 dicembre 2020

Martina Di Giuseppe in azione sui campi del Foro Italico

Martina Di Giuseppe in azione sui campi del Foro Italico - foto Fioriti

Sapere fare tesoro di tutte le esperienze, soprattutto quelle vissute nei momenti complicati, è una dote da coltivare. Una dote da allenare, come fosse un servizio o un rovescio incrociato. Il 2020, l’anno forse più assurdo di sempre per quanto riguarda il circuito maggiore, ha offerto a tutti la possibilità di mettersi in gioco. Come essere umani, prima ancora che come atleti. Martina Di Giuseppe, che a febbraio spegnerà trenta candeline, ha dimostrato ancora una volta tutta la sua maturità. La tennista romana, dopo lo stop arrivato nel secondo turno di qualificazioni al Roland Garros, si è fermata ed ha iniziato subito ad entrare nell’ottica dell’anno che verrà.

“Sto bene – racconta l’ex numero 149 del ranking WTA – e sono felice di come stia andando questa infinita preparazione invernale. Al Tennis Club Parioli stiamo facendo le cose per bene. Con Gianluca Pasquini, come da anni a questa parte, sto curando minuziosamente la parte atletica. Quanto al tennis, il rapporto con Massimo Capone è ottimo. Da oltre un anno il mio punto di riferimento è lui, senza mai dimenticare il lavoro straordinario che ho svolto negli anni insieme a Vittorio Magnelli. Con lui ho passato momenti indelebili e sono più certa che mai che le ragazze del Centro Tecnico Federale di Formia sono davvero in ottime mani”.

Una nuova stagione da preparare al meglio a 360°. “La fatica in questi giorni è tanta – prosegue Martina – non lo nego. Per una ragazza della mia stazza la preparazione fisica è fondamentale e ci stiamo impegnando tutti al massimo affinché possa farmi trovare pronta al primo appuntamento ufficiale. Negli ultimi mesi è stato davvero complesso allenarsi bene e ho dovuto mettermi sotto per recuperare la giusta forma. Mi sto concentrando molto in palestra, il posto migliore per spingere tanto sulla mobilità e sul rafforzamento degli arti. A livello tecnico, invece, l’obiettivo è quello di rendere più solido il rovescio e di ridurre quanto più possibile la differenza di rendimento tra la prima e la seconda di servizio.

‘Digiu’ guarda avanti, con la speranza di tornare a sentire presto quelle sensazioni svanite ormai da diversi mesi. “Cosa mi è mancato? La libertà di poter viaggiare da un paese all’altro senza doversi porre troppi problemi. Detto così sembrano sciocchezze, ma per noi che oggi siamo da una parte e domani dall’altra tutto diventa molto più complicato. Oggi come oggi ogni nazione ha le sue regole, che possono cambiare da un momento all’altro e scombinare in un istante tutti i nostri piani. Una stagione incredibile come quella appena trascorsa mi ha insegnato che nella vita, in generale, non bisogna mai dare nulla per scontato. Nulla”.

Dalle emozioni per l’exploit parigino di Martina Trevisan alla scoperta di giovani talenti come Lorenzo Musetti e Jannik Sinner. Il 2020, in fin dei conti, non è tutto da buttare via. Anzi. “L’Italia del tennis non può che essere felice. Il talento di ragazzi come Jannik Sinner e Lorenzo Musetti è una pietra preziosa da custodire. Ho avuto il piacere di allenarmi con Lorenzo nel 2019, rendendomi subito conto di che splendida persona fosse. Un ragazzo semplice, umile, con tante qualità. Una menzione particolare voglio farla anche per Flavio Cobolli. A tennis gioca molto bene, si toglierà presto delle grandi soddisfazioni. Trevisan? Mamma mia, è stata straordinaria. Ha fatto esplodere di gioia tutti quanti. Se lo merita con tutto il cuore”.

Un passo alla volta, senza porsi limiti. “Il prossimo impegno sono le qualificazioni agli Australian Open, poi si vedrà. Al 2021 chiedo un grande regalo, quello di giocare di più”.

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