Chiudi
Fresca di nomina a consigliera del Comitato Regionale Lazio, l’ex tennista italiana ha fatto il punto sulla sua nuova vita. "Sinner? Ci terrà incollati alla tv"
di Lorenzo Andreoli | 17 febbraio 2021
Una guerriera dal sorriso senza tempo. Dopo anni nel circuito maggiore, due titoli WTA, una Fed Cup con la maglia azzurra e il best ranking di numero 33, Karin Knapp non è ancora sazia. Nel 2017 ha sposato Francesco Piccari e a fine 2018 è diventata mamma della piccola Flavia. Fresca di nomina a consigliera del Comitato Regionale Lazio, l’ex tennista italiana ha fatto il punto sulla sua nuova vita.
“Quando si lavora con entusiasmo – racconta Karin – si sta sempre bene. Il 2021 al Piccari & Knapp Tennis Team è iniziato con alcune difficoltà che però, come noto, sono comuni a tutti. Il COVID-19 si è rivelato un osso molto duro e dobbiamo provare a combatterlo anche attraverso lo sport. Il tennis c’è, è vivo e per nostra fortuna riusciamo a trascorrere in campo diverse ore. Molti professionisti, soprattutto nel 2020, hanno attraversato un momento complicato. L’esiguo numero di tornei e tutte le questioni logistiche legate agli spostamenti sono stati e ancora rappresentato un problema serio. La speranza è che le cose possano sistemarsi presto per consentirci di tornare a fare il nostro mestiere nel migliore dei modi. In contesti simili il ruolo dell’allenatore assume una importanza sempre maggiore. Per quanto mi riguarda cerco di aiutare i ragazzi a 360 gradi, sia dentro che fuori dal rettangolo di gioco. La gestione di alcune situazioni come gli infortuni o la prolungata inattività non è cosa da poco: so bene cosa significhi tutto questo ed è mio dovere essere un supporto costante per tutti loro. La competizione, l’adrenalina e la possibilità di confrontarsi sono l’essenza del tennis. Quando mi fermo un attimo e rifletto capisco che mi mancano molto, così come la possibilità di viaggiare. Se sono la persona che sono oggi lo devo in gran parte alle esperienze fatte in giro per il mondo, tanti piccoli tasselli in grado di arricchirmi in un modo speciale. Sapersi adattare è tutto, nel tennis come nella vita. Ora è il momento giusto per la famiglia e per trascorrere tanto tempo accanto alla mia bimba e non potrei essere più felice di così”.
Mamma e allenatrice. Esistono delle analogie? “Dipende molto dai momenti – sorride Karin – ma forse qualcosa c’è. Inizialmente ero certa che sarei stata una mamma ricca di ansie e invece sono esattamente il contrario. Ho affrontato tante sfide e vorrei che Flavia facesse lo stesso. Giorno dopo giorno mi rendo conto della sua capacità di far fronte a tante piccole situazioni, di saper stare bene ovunque e con chiunque. Diventare madre mi ha cambiato radicalmente la vita ed è una cosa straordinaria. Mutano le abitudini e aumentano le responsabilità. Ci spostiamo insieme in treno, in macchina e si addormenta ovunque. Viene con me a fare la spesa, mi fa compagnia nelle faccende di casa, è adorabile”.
Il tennis, come sempre, è al centro di tutto. “Sto vedendo gli Australian Open quando ne ho la possibilità e spunti interessanti non mancano. Sara Errani è stata bravissima, ha dimostrato ancora una volta a tutti di che pasta è fatta. Una vera guerriera, un esempio per le nostre ragazze. Il tennis femminile sta crescendo e questo non può che riempirmi il cuore di gioia. Trevisan, Paolini e Cocciaretto giocano bene e hanno l’atteggiamento giusto dal primo all’ultimo punto. Auguro loro di poter disputare tanti tornei e di avere il minor numero possibile di problemi fisici. Senza mai dimenticare Camila Giorgi, se sta bene sa essere devastante, e altre ragazze di talento come Giulia Gatto-Monticone e Martina Di Giuseppe". Per chiudere, parole al miele su Jannik Sinner. “Fa davvero paura, sembra già un professionista navigato. Ha finito il 2020 con un titolo ed ha iniziato la nuova stagione nello stesso, identico modo. Dopo il match perso con Shapovalov non ha cercato alibi di alcun genere, lasciandomi letteralmente impressionata. Ci farà restare a lungo incollati alla tv”.