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Giammarco Gandolfi: ''Obiettivo top-10, ora faccio esperienza''

Il giovane tennista romano, reduce dal suo primo successo in un torneo Grado 5, si racconta a 360 gradi

di | 20 aprile 2021

Giammarco Gandolfi - Foto Sette

Giammarco Gandolfi - Foto Sette

Romano, classe 2004, Giammarco Gandolfi è il nuovo che avanza. Figlio dell’olimpionico di nuoto Ferdinando Gandolfi, Giammarco è numero 382 del ranking Junior e ha da poco conquistato il suo primo torneo Grado 5.

“Ho iniziato a giocare presto – racconta Giammarco – avevo cinque anni e come accadeva spesso eravamo in vacanza al mare, ad Agropoli, vicino casa di mio nonno. Lì vicino c’era un campo e spesso a fine giornata, quando rientravamo dalla spiaggia, mi armavo di racchetta e palline. Dopo aver provato lì, mia mamma mi ha portato al Veio dove ho iniziato a prendere lezioni e da quel momento non ho più smesso. Fino al 2014 quella è stata la mia seconda casa e mi allenavo con D’Innocenzo, poi mi sono trasferito alla Rai dove ho trovato coach Alessio Varriale. Dalla Rai sono passato al Parioli, infine alla Rome Tennis Academy dove fondamentalmente mi alleno con Giorgio Portaluri. Alla RTA c’è Flavio Cobolli, che conosco da quando ero piccolo, lui è molto forte e sta già giocando tornei di altissimo livello. Sapere che una persona che conosco da tanto è arrivata a questo punto sicuramente mi stimola e vederlo come lavora mi aiuta perché posso trarre ispirazione dal suo atteggiamento e dalla sua dedizione. Altri sport? Si, ho provato calcio e nuoto ma con il tempo li ho trovati noiosi mentre il tennis è divertente”.

La vittoria in Tunisia ha lasciato il segno nel cuore di Giammarco. “È stata una settimana incredibile – prosegue emozionato il giovane tennista romano – perché sapevo di essere reduce da un ottimo periodi di allenamenti e mi sentivo in forma. I primi tornei della stagione non erano andati alla grande e avevo voglia di dimostrare realmente il mio valore. La terra rapida, come quella di Nabeul, è senza dubbio la mia superficie preferita e mi sono sentito presto a mio agio. Partita dopo partita ho assunto sempre maggior consapevolezza, soprattutto dal punto di vista tattico, e la finale con l’olandese Verbeek (6-4 2-6 6-3) è stata il miglior coronamento possibile. Il confronto con Portaluri e con Stefano Massari, il mental coach, mi è stato di grande supporto”.

Come tutti i ragazzi della sua età anche ‘Gandalf’, questo il suo nomignolo, deve fare i conti con la scuola. “Conciliare sport e studio, a questi livelli, non è affatto semplice. Frequento un normale liceo scientifico con l’unico vantaggio delle interrogazioni programmate. L’istruzione è importante e io studio molto, così vogliono anche i miei genitori: ai tornei porto i libri e quando non ho nulla da fare mi metto a ripetere. Sicuramente è faticoso ma nella vita ci sono cose peggiori. Guardare in tv ciò che stanno facendo tanti ragazzi italiani, da Musetti a Sinner, fino a Berrettini è un forte stimolo, anche io sogno la top-10. Ho avuto l’occasione di allenarmi con Paolo Lorenzi, un altro grande campione senza età. Ora devo lavorare duramente e continuare a fare esperienza, le soddisfazioni arriveranno”.

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