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Lo storico circolo della Capitale apre le proprie porte per la quarta volta consecuti alla competizione vaalevole come qualificazione alla fase finale della European Summer Cup
di Pietro Corso | 01 agosto 2024
Si è alzato ufficialmente il sipario sulla Valerio Galea Cup, quest’anno valevole come qualificazione alla fase finale della European Summer Cup in programma a Lione dal 5 al 7 agosto.
La Nazionale italiana, testa di serie numero uno del tabellone, è rappresentata dal capitano Giancarlo Palumbo e da Andrea De Marchi, Federico Cinà e Lorenzo Carboni, tre degli under 18 più promettenti del tennis mondiale.
“Per noi è un appuntamento importantissimo e siamo molto felici che a ospitarlo sia la Società Ginnastica Roma – ha detto il presidente del Comitato Regionale Lazio della FITP, Giorgio Di Palermo –. Siamo in una delle location più iconiche della Capitale; questo circolo trasuda storia e si tratta dei campi da tennis più antichi di Roma, anche per i ragazzi giocare qui deve essere un’emozione”.
Gli azzurri sono tra i favoriti per la qualificazione, ma Di Palermo non si sbilancia: “Sicuramente abbiamo una squadra molto competitiva, e anche coloro che non sono stati convocati sono di livello assoluto. Credo che questi ragazzi abbiano la mentalità per affrontare già il mondo professionistico e la Federtennis li segue con passione. Detto questo, ci sono altre squadre con individualità interessanti e non vediamo l’ora di vederli tutti in campo”.
Volto noto della competizione, Andrea De Marchi è pronto per mettere tutto se stesso per i colori azzurri: “Possiamo fare un buonissimo risultato qui a Roma e speriamo di qualificarci per Lione. Sicuramente metteremo il 100% di noi stessi, provando in tutti i modi a portare a casa il titolo”.
La squadra italiana è più affiatata che mai, con un ottimo rapporto d’amicizia prima ancora che di alchimia all’interno del terreno di gioco: “Siamo tutti molto amici e ci conosciamo da quando siamo bambini. Insieme abbiamo partecipato diverse volte a questa competizione e questo ci aiuta, ma soprattutto ci siamo sempre l’uno per l’altro e questo può fare la differenza”.