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Gaudenzi, un romagnolo alla guida dell’ATP

Suo nonno Teo è stato il fondatore del Club Atletico Faenza, lo zio Stefano l’ha guidato per 15 anni, e lui ha portato la città di Faenza nel grande tennis. Ora Andrea Gaudenzi è pronto al nuovo ruolo di presidente ATP

06 novembre 2019

Andrea Gaudenzi intervistato

Dai campi del Club Atletico Faenza, fondato nel 1927 da nonno Teo e poi presieduto a lungo dallo zio Stefano, al timone del tennis mondiale. Protagonista Andrea Gaudenzi, l’uomo che prima – insieme a Raffaella Reggi in primis – ha portato la città di Faenza nel mappamondo della racchetta, arrivando fra i top 20 del ranking ATP, e ora quella stessa ATP si appresta a guidarla per il quadriennio 2020-2023, come primo presidente non anglosassone dalla nascita dell’associazione. Un dato che accresce lo spessore di un incarico dalla genesi lunghissima, iniziata quando il 46enne ravennate alternava i tornei dello Slam agli studi di giurisprudenza a Bologna, per farsi trovare pronto per il post carriera.

Non si vedeva a proseguire nel Tour come coach, così ha gettato le basi per un futuro nel mondo degli affari, conseguendo un Master in business administration e buttandosi con successo in ambito manageriale e imprenditoriale. Ha ritrovato il tennis qualche anno fa, come consulente per la Fit e come membro del board di ATP Media (la società che negozia i diritti dei tornei del Tour), fino a far pensare al Board of Directors che fosse lui la figura ideale per sedere sulla poltrona del presidente uscente Chris Kermode. L’hanno scelto all’unanimità, puntando sulla sua esperienza da ex giocatore, ma anche come imprenditore che ha avuto a che fare con marketing sportivo, intrattenimento, media e tecnologia: tutto ciò che serve per continuare il percorso intrapreso dall’ATP negli ultimi anni.

L’elezione di Gaudenzi aggiunge un altro tassello ai recenti traguardi del tennis italiano e inorgoglisce tutto il movimento dell’Emilia Romagna, con la quale il nuovo presidente ATP ha ancora un legame forte, malgrado da giocatore abbia trascorso gli anni più importanti della sua carriera allenandosi in Austria, e ormai viva a Londra da parecchi anni. Basti pensare che la scorsa estate è tornato in Romagna per un mese, portando i tre figli ad allenarsi per quattro settimane al Ct Zavaglia di Ravenna. L’accoglienza da star gli ha portato fortuna: poche settimane dopo ha un posto fra le figure chiave del tennis mondiale.
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