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Andiamo alla scoperta del Tc Schio

Fiore all'occhiello del circolo veneto la squadra che parteciperà al campionato di A2

01 ottobre 2019

La squadra maschile di A2 del Tc Schio

Il campionato di serie A2 è alle porte e il Tc Schio si prepara a una nuova ed entusiasmante stagione. Per l’occasione, abbiamo sentito Gemiliano Leinardi, direttore tecnico del club nonché maestro a Schio.
Da quanti anni disputate il campionato di Serie A2?
"Questo è il secondo anno di fila in serie A2, anche se avevamo già partecipato alla medesima competizione nel 2007, e poi dal 2010 al 2014. La squadra, che dal 2009 al 2015 si chiamava Siggi Group e poi Arket dal 2015 al 2017, è riuscita a conquistare ben 4 apparizioni in serie A1. Il team è comunque cresciuto a poco a poco: inizialmente era costituito da un gruppo di ragazzi del circolo; poi, nel tempo, ottenendo i primi risultati, abbiamo aggiunto elementi sempre più importanti.
Cosa vi aspettate per questa nuova stagione? Ricordiamo che il vostro girone è composto da CoopPesaro, Tc Pistoia, Eur sporting club, Sporting Borgaro e Amp Pavia.
In generale i gironi sono tutti molto forti, sicché uno vale l’altro: l'anno scorso, per esempio, ci siamo salvati solamente all’ultima giornata. Non ho mai posto degli obiettivi, anche se qualche anno fa, quando in serie A1 giocava per noi Marco Cecchinato, non era mancata qualche speranza di accedere alle fasi finali. In linea generale, comunque, posso dire che abbiamo sempre cercato di onorare il campionato di fronte al nostro pubblico; in casa, del resto, ci siamo sempre distinti positivamente. Lo stesso mi auguro accada anche quest’anno. Infine, non posso dimenticare il motivo principale che anima il nostro progetto: i ragazzi del circolo; giocare in serie A, per loro, è quasi un sogno che diviene realtà".

Da chi è composta la vostra squadra per il campionato 2019?
"Il nostro numero uno è Giustino, attualmente numero 141 Atp. Lorenzo, che oramai si sente parte della famiglia scledense, è un ottimo giocatore; a Schio non ha mai sfigurato, riuscendo talvolta a sconfiggere tennisti piazzati meglio in classifica. Abbiamo poi Riccardo Ghedin, classifica 2.2, molto apprezzato dal nostro pubblico per i suoi modi garbati ed eleganti, nonché per il gioco particolarmente adatto ai terreni veloci: l’anno scorso è stato decisivo nelle partite di play out. C’è poi lo specialista del doppio, Philipp Oswald, che a Schio non ha praticamente mai perso. Massimo Bosa, attualmente 2.7, è il maestro del circolo e, nonostante abbia giocato molte volte in serie A, ultimamente svolge spesso il ruolo di capitano. Infine, oltre a Nicolas Neumaier, 2.6, e Filip Pieczonka, 2.7, abbiamo i giocatori del vivaio: Pietro Pettinà, classifica 2.7, che l’anno scorso non ha mai sfigurato; Leonardo De Rigo, classifica 3.1, sempre disponibile e affidabile; Gabriele Broccardo, classifica 3.1, che quest’anno sta disputando la sua miglior stagione; infine Riccardo Zuliani e Samuele Turcato, entrambi 3.5".
Puntate solo sul settore maschile?
"Assolutamente no; anzi abbiamo lavorato molto per ravvivare il settore femminile, coinvolgendo le ragazze in plurime attività. Avevamo una discreta squadra qualche anno fa, e anche se quel gruppo alla fine si sciolse, stiamo cercando di ricostituirne uno altrettanto valido. La nostra realtà resta piccola, di provincia. Spesso, quando arriva il momento dell’università, i ragazzi sono costretti a spostarsi per continuare gli studi, e per noi risulta difficile dare continuità alle squadre. La serie A resta comunque un valido esempio per i più giovani: assistendo a match di alto livello, infatti, sono incentivati a migliorare, a crescere, e quindi prendono il tennis con più impegno e maggior serietà. Come club, inoltre, abbiamo organizzato quest'anno la 4. edizione degli Internazionali femminili, interrompendo tuttavia alla dodicesima edizione il torneo Open Andritz, competizione dove hanno trionfato tennisti del calibro di Starace, Vanni, Vagnozzi, Viola, Cipolla e tanti altri".
Come vede il movimento dei giovani nella vostra area?
"Le scuole tennis lavorano bene: è una zona fertile. Ogni club ha i propri obiettivi e i propri metodi; noi ci impegniamo quotidianamente per crescere, e siamo aperti alla collaborazione con gli altri circoli. L'ingresso ai match della serie A è libero, coinvolge ragazzi e appassionati di altri club, senza contare che diamo la piena disponibilità ai ragazzi di altri circoli che intendano proporsi per il ruolo di raccattapalle".
Parliamo un po' del vostro club: la sua struttura, le attività, le squadre...
"Adesso il focus è sulla serie A, però il nostro circolo porta in campo ben 18 squadre tra attività giovanile e “over”, maschile e femminile, a partire dall'under 8. Il fermento inizia dunque a ottobre, con la A2, per poi proseguire fino a giugno con i vari campionati; infine, visto che portiamo quasi sempre qualcuno alle fasi finali, il ciclo si chiude in piena estate. Ci impegniamo per lo più con i ragazzi. Io, personalmente, mi sono formato al Tennis Club Cagliari, luogo in cui si respirava quotidianamente un'aria di agonismo. Oggi, grazie alle tante iniziative e competizioni organizzate, posso dire che a Schio l’atmosfera è simile. La struttura è abbastanza ricca: abbiamo 10 campi da tennis, di cui 4 dotati di copertura in legno lamellare; inoltre, il nostro impianto d’illuminazione è di livello internazionale sia all'interno che all'esterno. I campi in terra rossa sono attorniati da tribune provvisorie nei periodi in cui si giocano i tornei, mentre la serie A2 si disputa indoor su campi in play-it. La club house ospita un ristorante-pizzeria completamente rinnovato, e sempre più frequentato. I soci sono affettuosi nei confronti del club: l’atmosfera è piacevole, trascorriamo spesso belle giornate in compagnia tra tennis, giochi di gruppo e attività varie. Tutto questo è possibile grazie al nostro consiglio di amministrazione, composto dal presidente Gianpaolo Calabrese, il vice Dario Savio e infine il consigliere Armando Manea".
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