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La 17enne napoletana ha ripreso l’attività agonistica internazionale dopo una lunga pausa dovuta a un fastidioso infortunio, una infiammazione cronica alle ginocchia che l’ha bloccata per gran parte della stagione. Obiettivo ora i primi punti per il ranking Wta
di Maria Grazia Ciotola | 13 agosto 2019
Finalmente il ritorno in campo. Federica Sacco, 17 anni, la tennista napoletana che ha vinto di più nella storia campana a livello giovanile (nove titoli italiani tra singolare e doppio, dagli under 11 agli under 16), anche di più dell’ex azzurra Rita Grande, ha ripreso l’attività agonistica di alto livello dopo una lunga pausa dovuta a un brutto e fastidioso infortunio, una infiammazione cronica alle ginocchia (una sindrome femore-rotulea), che l’ha praticamente bloccata per quasi tutta la stagione.
A livello giovanile ultimo torneo ad aprile, a livello ITF addirittura febbraio, e niente difesa dei punti utili per entrare di diritto nei main draw di Roland Garros e Wimbledon junior (a inizio 2019 era n.57 ITF junior, quindi già nella entry list virtuale). Niente esperienze internazionali, niente convocazione in Nazionale, pochissimo tennis giocato e solo lavoro di rinforzo per combattere l’assurda sindrome alle ginocchia. Un disastro, insomma.
Eppure Federica, che si allena al Fireball Napoli con il maestro Lino Sorrentino e il suo staff tecnico, non si è persa d’animo, il suo team e la sua famiglia l’hanno sostenuta, anche se ha dovuto cambiare preparazione e programmi. Si è messa a fortificare i muscoli delle gambe, lavorare duro con il preparatore atletico Nicola Graziano.
Ha perso mesi ma adesso, grazie a un paio di utilissime wild card offertele dalla Federtennis che le è sempre vicina (nei 25mila euro di Sezze e di Cordenons), Fede ha ritrovato la strada per l’agonismo e per andare alla caccia di quei primi punti del ranking WTA che le servirebbero a pianificare meglio l’attività di tornei internazionali (fin qui assolutamente insufficiente).
Nelle prime uscite ha già ritrovato il tennis esplosivo che le è solito e che le è valso, tra l’altro, un titolo Masters Tennis Europe nel 2016 e infinite maglie azzurre nelle nazionali giovanili. Le manca il tennis giocato, però, le partite, l’abitudine a disputare match su match. A livello ITF ne ha giocato uno solo nel 2019, appena undici negli ITF Junior. Davvero troppo poco.
Eppure c’è tanto ancora da conquistare in questo scorcio di 2019; intanto caccia ai primi punti Wta (nelle prime 900 tenniste del mondo ad oggi non c’è nessuna italiana del 2002 con punti mondiali) poi, nel 2020 la Sacco sarà ancora junior, ultimo anno under 18; con il dovuto equilibrio tra programmazione ITF e calendario Junior, c’è ancora il sogno dei main draw dei tornei del Grande Slam. E poi c’è la Nazionale under 18 che aspetta, nella prossima stagione Fede sarà ancora una delle 2002 più competitive d’Italia; se tutto filerà liscio sarà anche pronta per tornare in azzurro.