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Il 18enne di Perugia, grande speranza del tennis umbro e nazionale, ha lo stesso nome del suo illustre concittadino Francesco Cancellotti. In questo 2019 ha disputato gli Slam junior e raggiunto una finale ITF a Gubbio: da oggi è in campo con la Nazionale azzurra a la Rochelle per il girone finale di Coppa Valerio/Galea
di Roberto Cozzi Lepri | 04 agosto 2019
Era dai tempi di Francesco Cancellotti, perugino - ex numero 21 ATP, 11 presenze in nazionale con la maglia azzurra in Coppa Davis -, che l’Umbria aspettava una nuova promessa del tennis, un astro nascente che facesse sognare questa piccola regione del Centro Italia. Oggi le speranze di rivivere le emozioni del circuito mondiale sono tutte riposte in Francesco Passaro, classe 2001, punta di diamante di un movimento che da diversi anni ha messo al centro della sua programmazione la crescita dei giovani.
Francesco, perugino anche lui, stesso nome di battesimo del grande campione Cancellotti, sta percorrendo la sua strada . Nato e cresciuto tennisticamente allo Junior Tennis Perugia sotto l’ala protettiva del suo coach, Roberto Tarpani, nell’ultimo biennio ha conosciuto un'incredibile evoluzione tecnica e mentale che lo ha portato a vestire per la prima volta la maglia della nazionale italiana under 18 alla Coppa Valerio/Galea, insieme all'amico e compagno di doppio Matteo Arnaldi ed a Filippo Moroni. E nella fase di qualificazione andata in scena la scorsa settimana a Todi proprio Passaro è stato determinante, con due vittorie su due in singolare, per la qualificazione dell'Italia alla poule finale, in programma da oggi a mercoledì a La Rochelle, in Francia.
Il suo 2019, però, verrà ricordato anche e soprattutto come l’anno degli Slam. Perché a gennaio ha partecipato agli Australian Open Junior e, dopo aver vinto l’ITF Junior di Salsomaggiore, è riuscito a guadagnarsi un posto nel main draw dei tornei junior sia al Roland Garros che a Wimbledon. Pur essendo stato eliminato al primo turno, Francesco ha vissuto un’esperienza fantastica essendosi confrontato con i migliori giovani del panorama mondiale. E le scottanti delusioni parigine e inglesi gli hanno consentito di imparare dai propri errori e di poter conquistare la sua prima finale tra i professionisti, nell'ITF di Gubbio (fermato sul più bello dall'argentino Villanueva).