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L'At Verona vince lo scudetto femminile. Il tricolore, per la prima volta, finisce in Veneto. Decisiva Aurora Zantedeschi che ha vinto il suo singolare, poi ha conquistato il punto della vittoria in doppio con Angelica Moratelli
07 dicembre 2024
Sono servite oltre nove ore di lotta e sofferenza, ma l’Associazione Tennis Verona Falconeri ce l’ha fatta: al terzo anno di Serie A1 by BMW la formazione scaligera ha conquistato il primo tricolore della sua storia, portando per la prima volta lo scudetto femminile in Veneto. Un traguardo raggiunto al termine di un campionato di altissimo livello, coronato dal successo nella finale contro le rivali del Circolo Tennis Palermo, battute per 3-1 sul campo in Greenset del Circolo della Stampa Sporting di Torino, per la gioia di un gruppo di tifosi particolarmente rumorosi arrivati da Verona a sostenere a gran voce le scaligere, con cori, trombette e tamburi.
Protagoniste del trionfo Aurora Zantedeschi, Angelica Raggi, Angelica Moratelli e la spagnola Eva Guerrero Alvarez, che ha dato il là al trionfo. Nel primo singolare della finale, la 25enne iberica ha avuto la meglio alla distanza contro la palermitana – di mamma russa – Anastasia Abbagnato, 21enne dalle lunghe leve e dal tennis potente, di nuovo chiamata (come nel 2023) a inaugurare la finale del suo team.
A differenza di dodici mesi, la siciliana è riuscita a vincere il primo set, spuntandola per 9-7 al tie-break dopo aver cancellato un set point a una rivale cresciuta col passare dei minuti. Ma dall’avvio del secondo parziale, Eva Guerrero Alvarez – già capace di rimontare da 2-5 a 5-5 nel primo set – ha cambiato passo: un break nel quarto game le ha dato fiducia e la partita è girata lì, cambiando padrona. La Abbagnato si è innervosita e ha iniziato a commettere qualche errore di troppo, mentre la spagnola ha ridotto il numero dei gratuiti e ha gradualmente preso il largo, fino a imporsi per 6-7 6-3 6-2 e consegnare l’1-0 alle veronesi.
A1 femminile, le protagoniste della finale
A differenza di dodici mesi, la siciliana è riuscita a vincere il primo set, spuntandola per 9-7 al tie-break dopo aver cancellato un set point a una rivale cresciuta col passare dei minuti. Ma dall’avvio del secondo parziale, Eva Guerrero Alvarez – già capace di rimontare da 2-5 a 5-5 nel primo set – ha cambiato passo: un break nel quarto game le ha dato fiducia e la partita è girata lì, cambiando padrona. La Abbagnato si è innervosita e ha iniziato a commettere qualche errore di troppo, mentre la spagnola ha ridotto il numero dei gratuiti e ha gradualmente preso il largo, fino a imporsi per 6-7 6-3 6-2 e consegnare l’1-0 alle veronesi.
Un vantaggio durato circa un’ora e mezza: giusto il tempo di accogliere in campo il secondo singolare e dare a Giorgia Pedone l’opportunità di confermare il suo splendido momento di forma, con tre titoli vinti nel circuito ITF (e altrettante finali disputate) da settembre in avanti.
La siciliana, salita fino al numero 201 della classifica WTA e prossima al debutto nel suo primo torneo del Grande Slam (a gennaio giocherà le qualificazioni dell’Australian Open), non ha dato grandi chance ad Angelica Raggi, chiudendo per 6-2 6-3 un duello comandato dall’inizio alla fine. L’unico momento di difficoltà è arrivato in avvio di secondo set, quando la ventenne palermitana ha ceduto il servizio. Ma il break è immediatamente tornato indietro e poi non c’è più stata storia.
A firmare il punto del nuovo vantaggio in favore delle veronesi è stata invece Aurora Zantedeschi, autentica trascinatrice della sua squadra nel corso del campionato, grazie a un bilancio di 11 successi nei 14 incontri giocati prima della finale. Ha fatto 12 a Torino battendo la spagnola Marina Bassols Ribera, che nella finale scudetto del 2023 aveva conquistato l’unica vittoria per il CT Palermo mentre stavolta è stata costretta ad arrendersi, di fronte a una rivale più abile a interpretare le condizioni di gioco del Training Center dello Sporting. È così che la veronese ha saputo annullare le quasi 200 posizioni che la separano dalla rivale nel ranking mondiale (212 contro 404), imponendosi per 7-5 6-2. Decisivo il primo set: la Zantedeschi è partita a razzo volando sul 5-1, poi ha iniziato a commettere errori e si è lasciata riacciuffare. Ma quando il sorpasso sembrava vicino ha accelerato di nuovo: aiutata da un brutto game della rivale ha chiuso il set nel dodicesimo game e poi è scappata via nel secondo, risolvendo la pratica in 83 minuti.
Dal doppio il punto del trionfo veronese, con la stessa Zantedeschi di nuovo a segno in coppia con la specialista Angelica Moratelli, quest’anno capace di salire fino al numero 62 del ranking WTA di doppio. La loro maggiore predisposizione alla specialità ha fatto la differenza nel duello contro la coppia Pedone/Abbagnato, più brillante in avvio di match ma poi incapace di reggere il ritorno delle rivali. Il sogno delle palermitane di portare la sfida al doppio di spareggio è durato fino al 5-4 del primo set, quando al servizio si sono lasciate riagganciare. Da lì è stato dominio Moratelli/Zantedeschi, col successivo tie-break vinto per 7 punti a 2 e la rapida – e incontrastata – fuga nel secondo parziale, fino al successo per 7-6 6-0 seguito dalla festa scudetto, con le ragazze acclamate a gran voce dai tifosi sotto la curva, prima dell’invasione di campo per le foto finali.
“Vincere lo scudetto è una grande emozione – il commento di Alfonso Sonato, Presidente dell’Associazione Tennis Verona –, siamo felicissimi per avercela fatta. La mia presidenza è coincisa con la promozione dalla Serie B alla A2, poi dalla A2 alla A1, e il tricolore è il miglior coronamento di questo percorso. Un grazie alle nostre ragazze, in particolare alle due giocatrici del vivaio Angelica Moratelli e Aurora Zantedeschi. E un grazie anche alla Federazione Italiana Tennis e Padel che tiene viva questa manifestazione”.
Inevitabilmente amareggiato, invece, Giorgio Lo Cascio, presidente del Circolo Tennis Palermo. “Perdere una finale non è mai piacevole – ha detto – e con questa per noi sono due consecutive. Ma devo comunque dire brave alle nostre ragazze, che hanno dato il massimo. È stata una bellissima finale, decisa da pochi punti. Onore alle vincitrici: oggi sono state più brave di noi”.