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Illustrati a Torino i primi risultati e le prospettive del progetto RETURN – recycle tennis balls, ideato da un gruppo di spin-off dell’Università di Padova e sviluppato in collaborazione con la Federazione Italiana Tennis e Padel
di Alessandro Mastroluca, da Torino | 17 novembre 2022
Un modello vincente di sostenibilità ed economia circolare. Entra nel vivo il progetto RETURN – recycle tennis balls, ideato da un gruppo di spin-off dell’Università di Padova, sviluppato dalla ReTurn Società Benefit in collaborazione con la Federazione Italiana Tennis e Padel. Presentato un anno fa, proprio in occasione delle Nitto ATP Finals 2021, ha raggiunto una nuova fase. Nell'estate del 2023, infatti, saranno messe in commercio le prime scarpe con le suole realizzate grazie al riciclo delle palline da tennis e padel.
"L'anno scorso parlavamo di un'idea, quest'anno di progetti concreti - ha detto Gianni Potti, cofondatore di Return in una conferenza stampa alle Nitto ATP Finals -. In questo anno è stato messo a punto un procedimento di produzione che consente di avere un paio di scarpe con una pallina da tennis. Abbiamo iniziato la raccolta con le palline qui, abbiamo chiuso l'accordo con un'azienda di scarpe top mondiale che ci consentirà di iniziare a commercializzare la linea che nascerà nell'estate 2023".
Tutti i modelli finora prodotti nella fase di sperimentazione, contenenti frammenti di gomma e feltro di varie dimensioni inseriti all’interno di mescole opportunamente adattate, sono risultati pienamente conformi agli standard di qualità tecnica ed estetica richiesti dai migliori calzaturifici italiani. E in prospettiva può dare risultati importanti, come ha spiegato il co-fondatore Marco Giampieretti. "A livello mondiale ogni anno si producono 400 milioni di palline, in Italia secondo stime che abbiamo fatto siamo intorno ai dieci milioni, e questo vuol dire 500 tonnellate di materiale astrattamente disponibile" ha detto in conferenza stampa.
La raccolta, ha aggiunto, "dipende da tanti fattori, soprattutto la disponibilità a monte. Saranno soprattutto le scuole tennis e i giocatori dei circoli a fornire più facilmente il materiale".
Il sistema messo in piedi, completamente eco-fiendly, in questo primo anno di sperimentazione è rimasta circoscritta ad aree vicine ai luoghi di trattamento e lavorazione delle palline. Ma dal 2023 l'obiettivo è allargare la raccolta in proporzione alle capacità di assorbimento dei materiali di riciclo da parte dell’industria, arrivando a coinvolgere tornei, centri federali, scuole e circoli di diverse regioni italiane.
Dal punto di vista dei materiali, le palline presentano un aspetto particolarmente utile ai fini della ricerca, perché la composizione non cambia tanto fra tennis e padel. Ma allo stesso tempo l'usura, la tipologia di pallina in base al livello di gioco o alla superficie per cui è destinata rende ogni esemplare di fatto unico. Ogni pallina da tennis e padel, ha detto Giampieretti, "è un composto di composti e questo consente di testare il processo su una varietà di materiali".
Il processo, inoltre, non si ferma alla realizzazione delle suole delle scarpe. L'ambizione più grande, racconta Giampieretti, riguarda il settore dell'energia. "Ci siamo inseriti in un progetto di ricerca con ENEA nel campo dell'idrogeno, precisamente sull'idro-gassificazione, un processo termochimico che può convertire i materiali in energia pulita, idrogeno e metano. Gli scarti poi sarebbero riciclabili in altri settori industriali".
Il progetto rientra nell’Accordo di pro-gramma MiTE-ENEA per la ricerca sull’idrogeno, con riferimento all’area tematica “produzione di idrogeno verde e pulito”, che ha già ottenuto un finanziamento complessivo di 1,6 milioni di euro dai fondi del PNRR e dovrà concludersi entro il 2024.
"Si tratta di bellissime sfide, in campo e fuori", ha detto il vice-presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel Gianni Milan, che ha sottolineato l'attenzione al tema della sostenibilità ambientale a tutti i livelli nell'organizzazione delle Nitto ATP Finals.
Gianni Milan, vicepresidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, alla conferenza stampa del progetto RETURN – recycle tennis balls a Torino in occasione delle Nitto ATP Finals (Foto Sposito)
"Per quanto riguarda il cibo abbiamo imballaggi ecologici, Lavazza fornisce capsule di caffè in materiale compostabile, Valmora bottiglie monouso in plastica riciclabile. Inoltre il cibo non utilizzato viene redistribuito a enti convenzionati - ha spiegato Milan -. Dal punto di vista dei trasporti, utilizziamo auto Ford ibride o completamente elettriche, e Iren cercherà di mettere qualche colonnina di ricarica in più per auto elettriche al Pala Alpitour. Per quanto riguarda i rifiuti, Nitto ha messo a disposizione contenitori alimentati a energia solare per il compattamento. Siamo attenti anche sul piano dei materiali, Armani infatti veste i ballboys con abiti in materiali riciclabili come cotone biologico".
Ma c'è un aspetto imprescindibile. Per vincere la sfida della sostenibilità in uno sport popolare e globale come il tennis, serve anche a livello di pratica di base una forte educazione ambientale. Con il contributo della Federazione e dell'Istituto Superiore di Formazione “Roberto Lombardi” si è già avviata un’azione di sensibilizzazione dei Tecnici e dei Maestri di tennis e padel. E' soltanto l'inizio. Solo con il contributo di tutti il tennis può aiutare a creare un mondo migliore.
Clicca sul video in basso per le interviste andate in onda su SuperTennis a Marco Giampieretti, Gianni Potti e Gianni Milan.