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Il tennis ti allunga la vita di 10 anni: uno studio danese

L’attività fisica e le relazioni sociali implicite nella pratica tennistica sono le migliori in assoluto per chi vuol stare sano e vivere più a lungo: chi gioca a tennis ha una aspettativa di vita di 9,7 anni in più rispetto a chi è sedentario. Meglio di chi gioca a calcio ma anche partica nuoto o jogging. In un articolo di Republbica Palermo Salute l’analisi di un’importante ricerca di The Copenhagen City Heart Study

20 ottobre 2022

Una volta si diceva che uno dei grandi pregi del tennis era di poter essere praticato con soddisfazione fino a tarda età. Ora si va molto oltre: uno studio danese dimostra che la pratica del tennis allunga la vita, quasi 10 anni in più rispetto a chi non fa attività sportiva. Ed è decisamente più efficace come elisir di lunga vita rispetto alla pratica di altre discipline salutari come il nuoto o la corsa. Lo si legge oggi in un interessante articolo di Repubblica Palermo Salute, a firma di Giada Lo Porto.

Lo studio, che associa diversi sport ad una maggiore aspettativa di vita realizzato da The Copenhagen City Heart Study, finanziato dalla Danish Earth Foundation, organizzazione per la prevenzione delle malattie cardiovascolari in Danimarca — parla chiaro: «Questo studio mostra come chi pratichi tennis abbia un'aspettativa di vita maggiore di 9,7 anni rispetto ai sedentari — spiega Daniele Castelli, medico del Palermo Calcio specialista in Fisiatria — a seguire ci sono badminton, con una aspettativa di vita maggiore di 6,2 anni, calcio con 4,7 anni, ciclismo con 3,7 anni, nuoto con 3,4 anni, jogging con 3,2 anni, "calisthenics", ovvero una disciplina che sviluppa forza e coordinazione con allenamenti a corpo libero, con 3,1 anni, ed esercizi svolti in sala pesi con 1,5 anni».

Il merito non è tanto e solo del puro movimento: la differenza, spiega l’articolo sta “nelle interazioni sociali che ricoprono un ruolo determinante per la salute. Altro che nuoto o jogging, spesso svolti in solitaria: è il tennis lo sport della longevità. Lo scambio di battute tra compagni di squadra o avversari, durante le sfide o prima di entrare in campo, la sana competizione, il riuscire a creare una rete sociale attorno a sé: tutto ciò apporta benefici per l'intero organismo”.

La solitudine e l'isolamento si configurano invece come fattori capaci di incidere, in negativo, sulla nostra salute. D'altronde secondo la definizione dell'Organizzazione mondiale della sanità «la salute è uno stato di totale benessere fisico, mentale e sociale» e non semplicemente «assenza di malattie o infermità».

Lo studio danese ha monitorato per 25 anni un campione di circa 9.000 persone, con i risultati sopraesposti dal prof. Castelli. Molto interessante è l’emergere della forte importanza della socialità, implicita nel praticare uno sport come il tennis, come un fattore determinante per allungare la vita.

«Quando corri sei spesso da solo, stessa cosa quando nuoti — aggiunge Castelli nell’articolo di Repubblica — già altri studi negli anni hanno dimostrato quanto l'avere tante connessioni interpersonali protegga contro la mortalità. Avere una rete sociale di supporto aumenta il benessere psicologico, quasi più dell'attività fisica. L'isolamento sociale, di contro, è il maggiore fattore predittivo della riduzione dell'aspettativa di vita. L'ampio diffondersi dell'utilizzo delle cuffiette durante l'allenamento in palestra, per esempio, può sì aiutare a concentrarsi, ma è anch'esso un fattore di isolamento. A maggior ragione dopo una pandemia che ha rivoluzionato le abitudini, isolato maggiormente le persone, e questo si è visto nell'incremento dei casi di depressione e isolamento sociale post Covid».

Persino l’aspetto della partita, della competizione con il relativo stress fisico ed emotivo, aiuta.“Il tennis spinge infatti il giocatore ad aumentare la propria capacità di gestione dello stress, conclude l’articolo di Repubblica. “In più, questo sport, può anche migliorare l'autogestione e le capacità decisionali di una persona. Il giocatore deve pianificare le strategie di gioco e imparare a mantenere la calma, non alterarsi dopo la vittoria di uno o due set da parte dell'avversario, credere nelle proprie capacità per provare a ribaltare il risultato. Si sviluppa nel tempo una maggiore fiducia in se stessi che, oltre a fare bene nel contesto sportivo, consente di vivere una vita migliore e mantenere una certa stabilità anche di fronte a situazioni impreviste e difficili da superare”.

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