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Fausto, 21 anni, è il più avanti dei due, 525 Atp con un primato a quota 433 e due tornei vinti quest'anno. Giorgio, 20 anni, sta invece ancora attendendo i suoi primi successi pieni, ma intanto è già 714 Atp (con best ranking a quota 599). Entrambi vinsero la Coppa Lambertenghi, il campionato italiano Under 12 al Tc Milano Bonacossa: Fausto nel 2014, Giorgio nel 2015
11 dicembre 2023
Vincere il Campionato italiano con il proprio fratello accanto, da messinesi doc, con una squadra di Messina. Per giunta rimontando da 1-3 e annullando pure un match-point agli avversari. Avessero dovuto scriverla loro, questa storia, probabilmente Fausto e Giorgio Tabacco non l'avrebbero scritta così bene, così perfetta. Invece è accaduto che il Ct Vela Messina si è cucito sulle maglie il primo tricolore della sua storia grazie a due ragazzi che il sogno di diventare pro e di di vivere di tennis lo stanno costruendo proprio lì, sui campi di casa. Quando Sinalunga – anche grazie alla vecchia volpe Luca Vanni, encomiabile il suo sforzo a 38 anni suonati – stava per agguantare il bis scudetto, a chiudere la porta in faccia ai toscani sono arrivati il biondo Giorgio e il moro Fausto. Solidi e concreti come si richiede in queste occasioni, dove non c'è spazio per fare poesia ma solamente per buttarla di là una volta in più dell'avversario.
Fausto Tabacco in azione
Fausto, 21 anni, è il più avanti dei due, 525 Atp con un primato a quota 433 e due tornei vinti quest'anno, un 25 mila dollari a Monastir (Tunisia) e un 15 mila a Perugia. Risultati che gli hanno dato coraggio, pur attraverso le (normalissime) difficoltà del passaggio dal mondo degli juniores a quello dei pro. Giorgio, 20 anni, sta invece ancora attendendo i suoi primi successi pieni, ma intanto è già 714 Atp (con best ranking a quota 599). Il gioco, rispetto al fratello, non è molto diverso: terra battuta come superficie di formazione e solidità come mantra. Anche se sono tanti i dettagli su cui lavorare. Dettagli che sono stati smussati poco alla volta fin da quando entrambi vinsero la Coppa Lambertenghi, il campionato italiano Under 12 al Tc Milano Bonacossa: Fausto nel 2014, Giorgio nel 2015. Una doppietta che non ha eguali nella storia tricolore.
Giorgio Tabacco (foto Sposito)
“Siamo cresciuti insieme – spiega il moro Fausto – e facciamo ancora tutto insieme. Sono orgoglioso del fatto che stiamo procedendo sulla stessa strada, passo dopo passo e aiutandoci l'un l'altro. Avere mio fratello nel Tour insieme a me mi rende felice”. L'obiettivo è quello di tutti, i top 100 Atp: “Lavoriamo giorno dopo giorno per questo traguardo – suggerisce il biondo Giorgio – sperando un giorno di mettere due sole cifre davanti al nostro nome nella graduatoria”.
Gli fa eco Fausto: “L'obiettivo non è solo che ci arrivi uno dei due, ma di arrivarci entrambi. Sarebbe qualcosa di straordinario. Il mio punto forte? La visione di gioco e l'intelligenza tattica. Mentre Giorgio ha un carattere di ferro”. Quel carattere che a Torino, contro Sinalunga, è emerso in maniera decisa. Non a caso il capitano dei siciliani ha scelto loro pure per il doppio decisivo, dopo che i fratelli avevano già portato Messina sul 3-3. Di stanchezza, manco l'ombra. Solo adrenalina e carica agonistica.
Sogni ce ne sono tanti, ma uno in particolare emerge forte dalle parole di Giorgio: “Sfidarsi nella finale di un grande torneo Atp, sarebbe qualcosa di prezioso”. A guidarli c'è prima di tutto papà Luigi, che dimostra saggezza nelle parole, oltre che nei fatti: “Dico sempre a entrambi che devono ritenersi fortunati a poter fare il lavoro che li appassiona. E che devono coltivare il loro sogno sino in fondo, senza risparmiarsi”.
Giorgio Tabacco ai quarti del Bonfilgio (Foto Panunzio)
Cresciuti a Messina, passati lo scorso anno da Vicenza agli ordini di Max Sartori, oggi Fausto e Giorgio sono a Genova, seguiti da Andrea Basso, che fino a poco tempo fa era un collega e adesso è un giovane coach che vorrebbe portarli in alto. Un'ambizione che da ieri appoggia le sue basi su qualche emozione in più, ovviamente condivisa: “Quando abbiamo annullato il match-point e conquistato il punto del 3-3 – ha spiegato Fausto – mi sono tornate in mente tante immagini di me e mio fratello bambini, sui campi del Ct Vela, per i primi allenamenti seri. Adesso vincere il tricolore è un'emozione unica”. E un punto di partenza per un 2024 da vivere con il piede piantato sull'acceleratore.
Fausto Tabacco (foto Dell'Olivo)