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Le piemontesi cercano il primo tricolore, di fronte a una squadra più esperta, per giunta detentrice del titolo. "Siamo contenti di essere arrivati fin qui - spiega Giulia Gabba - ma adesso non vogliamo fermarci". L'esperienza di Sara Errani, in singolo e doppio, come arma in più
di Raffaele Viglione | 06 dicembre 2022
Perché no? La domanda serpeggia dal tardo pomeriggio di domenica scorsa in quel di Casale Monferrato, sponda Canottieri. Parole proferite con la discrezione tipica dei piemontesi, ma anche con l’orgoglio di chi si è dato un obiettivo e lo sta inseguendo con perseveranza. E dunque: perché non provare a vincere lo scudetto di A1 femminile? Tutti i passaggi che hanno condotto sino alla finale, in programma a Torino nel fine settimana presso il Training center del Circolo della Stampa Sporting, sono stati portati a termine nel migliore dei modi: fase a gironi chiusa in testa, semifinale play-off contro Rungg affrontata e superata con autorevolezza. Così ora tra la Canottieri Casale e il primo storico scudetto si frappone soltanto Il Tc Parioli. Un 'soltanto' bello ingombrante, dal momento che la formazione capitolina è detentrice del titolo, nonché pluricampionessa d’Italia.
La società piemontese è perfettamente consapevole sia dell’importanza del traguardo già raggiunto, sia delle difficoltà insite nell’ultimo passo che la separa dagli annali del massimo campionato femminile. Lo confermano le parole del vicepresidente Giampiero Aceto: "Siamo davvero contenti di giocarci una finale nazionale per la prima volta nella nostra storia e del percorso che abbiamo fanno per arrivarci. È da qualche anno che ci stiamo provando; l’anno scorso siamo andati molto vicini a farcela, ma proprio il Tc Parioli ci ha estromesso ai play-off. All’inizio del suo mandato il presidente Giuliano Cecchini disse al Consiglio della Canottieri Casale che l’ambizione era di raggiungere la finale scudetto nell’arco di quattro anni. Ebbene, ci siamo riusciti. Ci sono formazioni che ci provano da anni, senza avercela mai fatta, per questo siamo particolarmente orgogliosi: il fatto che la piccola Casale affronterà la grande Roma è già di per sé un risultato straordinario".
Sulla formazione capitolina le parole di Aceto non possono che essere di elogio: "La squadra era già fortissima l’anno scorso, con Di Giuseppe, Lombardo, Burnett, e quest’anno ha aggiunto una giocatrice di livello internazionale come la lussemburghese Mandy Minella. È chiaro che loro partano con il favore del pronostico, anche se le finali scudetto femminili sono spesso molto combattute e ci sono tanti fattori imprevedibili, a partire dalla superficie di gioco, più veloce rispetto alla terra rossa su cui abbiamo giocato le altre fasi di campionato".
Sulla sua squadra il vicepresidente osserva: “Quest’anno possiamo contare anche su Jessica Pieri, una giocatrice che sa come si vince lo scudetto, avendo preso parte alla vittoria del Tc Lucca nel 2020. Proprio dopo la semifinale di ritorno, Jessica mi raccontava di aver battuto una giocatrice di livello assoluto come Martina Trevisan in finale, regalando il punto dello scudetto alla sua squadra. Poi abbiamo il gruppo confermato dall’anno scorso guidato da Sara Errani. Per noi, formazione mai arrivata in finale, poter contare sull’esperienza di una giocatrice del genere è molto importante”.
Oltre all’apporto dato in singolare, Sara Errani è fondamentale in doppio, come sanno bene le sue compagne. “Mi è bastato vederla qualche volta in campo qui da noi per capire perché ha vinto così tanto a livello internazionale nella specialità. Poi abbiamo Lisa Pigato, che pur in un’annata complicata a livello individuale, è riuscita a prendersi belle soddisfazioni insieme a noi, contribuendo al raggiungimento della finale. Inoltre, possiamo contare anche su Anastasia Kulikova, Deborah Chiesa, Enola Chiesa e su una giocatrice come Stefania Rubini, che sul veloce potrebbe rappresentare un’arma in più. Come sempre la fortuna conterà non poco, come pure inciderà la condizione delle giocatrici nel fine settimana della finale. Il Tc Rungg, per esempio, è stato sfortunato nella semifinale di ritorno, non potendo schierare l’olandese Lemoine che all’andata aveva portato a casa due punti per la sua squadra”.
È un arco con tante frecce quello a disposizione della capitana delle casalesi, Giulia Gabba, alla quale spetterà il compito di usarle nel migliore dei modi. La piemontese commenta così il percorso fatto e le aspettative per la finale scudetto: "Sono felicissima che la nostra squadra sia approdata in finale: è un risultato che premia il lavoro fatto non solo quest’anno". Sul perché sia arrivata in questa circostanza la qualificazione alla finale scudetto, Gabba commenta: "La differenza rispetto al passato sta nell’affiatamento delle ragazze, che c’è sempre stato, ma quest’anno è davvero particolare. Abbiamo sempre giocato di squadra, con la S maiuscola, andando oltre al valore delle singole giocatrici".
E poi c’è Sara Errani, amica di lunga data di Giulia e vero e proprio monumento del tennis italiano. "In doppio con Lisa (Pigato, ndr) – aggiunge – si sono viste belle cose. Sapere di avere al proprio fianco una tennista che ha vinto svariati Slam non può che darti sicurezza ed è importante anche dal punto di vista mentale".
Canottieri Casale e Tc Parioli si sono incontrate già nella fase a gironi: in Piemonte vinsero Errani e compagne, a Roma fu pareggio. "A Torino sarà tutta un’altra storia, in un altro contesto, su un’altra superficie e magari con altre interpreti rispetto a quelle che hanno giocato nella fase a gironi – chiosa Gabba–: Impossibile basarsi sui precedenti". E allora tanto vale affidarsi alla scaramanzia: "Per la serie: 'non è vero, ma ci credo'… posso anticipare che mi vestirò esattamente come nella sfida di ritorno della semifinale". (QUI L'AVVICINAMENTO DEL PARIOLI ALLA FINALE)