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A Milano il tennis fa il pienone: il serve&volley come vaccino

Lo racconta il “Corriere della Sera nelle pagine cittadine: boom di prenotazioni subito dopo il lockdown e scuole di tennos che hanno ripreso a pieno regime. Lezioni dalle 6 del mattino e il nuovo fenomeno della “pausa pranzo”

14 giugno 2020

Tennis a Milano in Piazza della Scala

Tennis a Milano in Piazza della Scala

Il Corriere della sera dedica oggi un ampio servizio al boom del tennis a Milano alla fine del lockdown. E’ Gaia Piccardi a raccontare come grazie al “distanziamento sociale incorporato” il nostro sport sia decollato in città e nei dintorni.

«Un fenomeno clamoroso — conferma Roberta Guaineri, assessore allo sport del Comune —, tanto che la app "prenota un campo", che aveva accordi con i club privati, è stata aperta anche a Milano Sport»: un totale di 22 campi da tennis (4 al Lido, 3 in via Washington, 3 al Cambini Fossati, 12 al Saini), con percentuali di riempimento del 90%, dato in netto miglioramento rispetto all'anno scorso. La riscossa del tennis, trainato dal buon momento degli azzurri prima che la pandemia fermasse il mondo (Matteo Berrettini numero 8 del ranking, Fabio Fognini n.11, Jannik Sinner n.73 in avanzamento veloce), deve al suo infimo grado di pericolosità il boom dei giorni nostri.

Sono ripartite anche le scuole di tennis: “Temevamo che i genitori fossero reticenti, invece abbiamo rimesso in campo i195% degli allievi (400 tra scuola e agonisti, più un centinaio di adulti), a cui offriamo un percorso tecnico di qualità” ha spiegato Laura Golarsa che opera al Centro Sportivo XXV Aprile, al Tc Barona e all’Aspria Harbour Club. E lo stesso fenomeno lo registra Ugo Pigato, ex-pro oggi maestro (e coach della promettente figlia Lisa) alla Milano Tennis Academy di Segrate, all'interno dello Sporting: «Siamo di nuovo alla capienza di prima della pandemia — conferma —, bambini, agonisti e adulti sono tornati tutti a giocare. Per la scuola (240 allievi su 8 campi) abbiamo addirittura la lista d'attesa».

Lo stesso succede, come racconta Gaia Piccardi, al Quanta Village, zona Bovisa-Affori, che ha riempito tutti i campi (16, per un totale di 400 allievi) dal minuto successivo alla fine del lock down.

Barbara Rossi, che ne guida la sezione agonistica mette in evidenza anche un altro fenomeno che riguarda più in generale gli appassionati: “Oggi con lo smart working ci si gestisce in modo diverso: la fascia oraria della ‘pausa pranzo’, ad esempio, è diventata gettonatissima. Prima dell'epidemia erano tutti in ufficio».

Praticamente il tutto esaurito si registra nel campo più centrale della città, quello a 100 metri da Porta Romana, in via Vasari, gestito da sempre dal maestro Raffaele Failla: «Stiamo recuperando i due mesi di lezioni perse, ad agosto non ci fermeremo, ma abbiamo già richieste per la scuola di settembre — racconta - la prima lezione inizia alle 6 di mattina e non ci si ferma più fino alle 23. E chi vuole prenotare un'ora per il doppio con gli amici si prepari a un mese di attesa». I clienti sono tranquilli: a tennis si gioca con serenità anche con il virus ancora in circolazione. Il serve and volley come vaccino.

Così conclude il Corriere della Sera: potrebbe diventare lo slogan del futuro.

Il Quanta Village a Milano

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