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Dopo il calcio, il tennis è oggi lo sport che appassiona di più gli italiani. E' quanto emerge dal sondaggio Demos presentato da Ilvio Diamanti su Repubblica. E' l'effetto dei successi di Sinner e del trionfo della nazionale azzurra in Coppa Davis nel 2023
08 aprile 2024
La squadra azzurra festeggia la conquista della Coppa Davis (foto Sposito)
L'effetto Sinner si fa sentire in tutta Italia. L'ultima conferma in ordine di tempo arriva dal sondaggio Demos presentato da Ilvio Diamanti su Repubblica di oggi, 8 aprile 2024. Oggi la percentuale di italiani che seguono il tennis, secondo il sondaggio, è salita al 39%, quasi il doppio rispetto allo stesso sondaggio effettuato nel 2016.
Oggi il tennis risulta il secondo sport per percentuale di tifosi e appassionati in Italia, davanti anche alla Formula 1 (38%) che ha comunque guadagnato tifosi rispetto a otto anni fa.
Il tennis, scrive Ilvio Diamanti nel suo articolo su Repubblica, "ha suscitato un'attenzione crescente in seguito alla vittoria della nazionale italiana in Coppa Davis, nello scorso novembre, dopo 47 anni. Ma la "passione" degli italiani è stata alimentata dai risultati ottenuti da tennisti, come Matteo Berrettini (vincitore, ieri, del torneo di Marrakech), Lorenzo Musetti, Lorenzo Sonego, Matteo Arnaldi. Per citarne alcuni. Ed è stata "trainata", soprattutto, dai successi di Jannik Sinner. Agli Australian Open, a fine gennaio. E, di recente, a Miami".
Oggi il tennis appassiona una quota di italiani, secondo la fotografia Demos, superiore alla fetta di popolazione che si interessava al calcio nel 2016. Certo, il pallone rimane il "principale sport che genera 'tifo', cioè: una passione tanto intensa da risultare 'anomala', quasi 'morbosa'. Che continua a 'contaminare' oltre metà (per la precisione: il 53%) degli italiani intervistati da Demos".
Rispetto a otto anni fa, il gap tra appassionati di tennis e di calcio si è ridotto, e il nostro sport ha superato nel cuore dei tifosi il ciclismo, il motociclismo, il nuoto, la pallavolo, l'atletica, che nel 2016 interessavano una percentuale più alta di italiani rispetto a chi si appassionava a Fabio Fognini, Andreas Seppi, Roberta Vinci o Sara Errani. Ed è solo l'inizio.