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Angelo Binaghi, presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, ha presentato i dati che certificano il successo dell'edizione 2024 nella conferenza stampa conclusiva alla Inalpi Arena di Torino
17 novembre 2024
“Le Nitto ATP Finals 2024 crescono in ogni aspetto”. Lo spiega Angelo Binaghi, presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, nella conferenza stampa conclusiva alla Inalpi Arena. Le sue parole sono la cronaca di un successo organizzativo, a poche ore dalla finale che potrebbe incoronare Jannik Sinner primo italiano di sempre nell’albo d’oro del torneo.
“Gli spettatori presenti alle partite, agli allenamenti, alla grande cerimonia di apertura con la novità di quest’anno del concerto che ha fatto parte dell’evento, sono stati oltre 210 mila, in aumento del 77% rispetto al primo anno in cui, a causa del COVID, la capienza era ridotta al 60%. Oggi quello degli spettatori è prevalentemente un popolo di italiani. La percentuale di stranieri che era intorno al 39% è scesa al 20%: parliamo di 33 mila persone che non hanno trovato un biglietto, bruciati dalla velocità degli appassionati italiani”.
Cresce anche l’impatto economico sul territorio, certificato dal Boston Consulting Group, che supera il mezzo miliardo di euro. “Un dato in aumento rispetto all’anno scorso: abbiamo peraltro affinato il metodo di calcolo, considerando l’impatto creato anche nelle settimane precedenti e nella successiva da tutte le imprese che allestiscono le strutture messe al servizio dell’evento come il Fan Village” ha sottolineato Binaghi. “L’evento genera 3.431 posti di lavoro, con un reddito da lavoro di quasi 100 milioni di euro. Il valore aggiunto, quello che viene contabilizzato annualmente nel PIL dell’Italia, è di 243 milioni. Il ritorno in termini di entrate fiscali e previdenziali è di oltre 84 milioni: ovvero, ci dice il Boston Consulting Group, per ogni euro investito nel torneo lo Stato ne recupera cinque”.
Interessante anche il confronto con altre grandi manifestazioni sportive. “L’impatto economico complessivo è inferiore a quello del Masters 1000 di Indian Wells e degli Internazionali BNL d’Italia, che hanno una prevendita in crescita del 60% rispetto all’edizione da record dell’anno scorso, ed è di due volte e mezzo superiore rispetto al Gran premio di Monza di Formula 1”.
Oltre all’impatto economico, è in aumento anche quello sociale, misurato da Open Economics. “Il valore delle ricadute sociali è di 332 milioni di euro rispetto ai 266 dell’anno scorso” ha detto Binaghi. Open Economics suddivide i benefici sociali in quattro categorie:
Nell’edizione 2024, ha detto Binaghi, “come era lecito attendersi sono diminuiti i benefici per gli investitori esteri in quanto sono diminuiti gli spettatori stranieri. Aumentano i benefici sportivi, che rappresentano il 42% del totale. Il 28% di questa cifra è rappresentata dai benefici per gli spettatori, il 24% da quelli per i turisti. Notevole e in crescita anche il ritorno sociale dell’investimento, 5,2. Il dato è inferiore a quello degli Internazionali BNL d’Italia, che è una manifestazione all’aperto in cui i tifosi sono immersi nello sport e nella natura tutto il giorno, ma superiore all’indagine che l’Istituto del Credito Sportivo ha fatto sugli investimenti per le infrastrutture nello sport italiano nel 2023. È interessante vedere che il Sistema Italia, quindi Jannik Sinner e il momento positivo del nostro sport, incide per 33 milioni di euro, ovvero circa un quarto dei benefici sportivi complessivi”.
Nel giorno della finale di quella che ha definito “la manifestazione ricorrente, a carattere annuale, più importante del nostro Paese”, Binaghi ha presentato due approfondimenti sull’ecosistema del tennis e del padel in Italia.
Il primo riguarda i dati economici. “In Italia vengono misurati poco più di 18 milioni di appassionati di tennis e padel e 6,5 milioni di praticanti – ha detto -. L’impatto economico complessivo supera gli 8 miliardi di euro. Nel nostro mondo sono 57 mila i posti di lavoro 1,2 miliardi le entrate fiscali per lo Stato”.
Il secondo offre un confronto tra l’industria del tennis e del padel e quella del calcio. “Siamo nel loro ordine di grandezza come numero di appassionati e praticanti, ma dal punto di vista dei dati economici il rapporto è un po’ meno di 3 a 1 in favore del calcio, che deve essere uno stimolo da cui trarre le idee e le pratiche migliori. Ma sono convinto che abbiamo 15 anni di fronte a noi di ciclo sportivo positivo, che si tramuta in risorse economiche. Credo che questa possa essere una buona base di partenza”.
Binaghi ha ringraziato il premier Giorgia Meloni e il Governo, “che ci è stato vicino come e più di prima. Ringrazio il ministro dello sport e dei Giovani Andrea Abodi che è accanto a me e il ministro Zangrillo. Ieri qui abbiamo avuto il vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani, il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, oggi avremo il ministro del lavoro e delle politiche sociali, Marina Elvira Calderone. Sentire il governo così vicino ci dà una grande forza”.
Belle parole anche per la città di Torino, che per il quarto anno di fila ha ospitato le Finals. “Torino per noi è stata una grande scoperta, non abbiamo mai trovato in 25 anni, in nessuna parte d’italia, quello che abbiamo trovato qui” ha detto Binaghi, che si proietta al futuro.
“È un grande orgoglio per me essere riusciti a tenere tutti uniti e in Italia non è sempre così facile – ha aggiunto rispondendo alle domande dei giornalisti – Noi siamo organizzatori ‘per caso’, ci siamo dovuti occupare delle grandi manifestazioni perché quando siamo arrivati gli Internazionali BNL d’Italia erano in fallimento totale. Abbiamo cercato di risolvere al meglio questo problema. Sono in sintonia con il sindaco di Torino Stefano Lo Russo e il ministro Andrea Abodi: la mission delle federazioni, prima ancora del raggiungere le medaglie, deve essere sviluppare l’attività di base. Io devo rendere il tennis più popolare. Tutti i giorni dialoghiamo con Sport e Salute, di cui abbiamo sempre sostenuto il ruolo fondamentale. Abbiamo l’ambizione di far conoscere gli sport di racchetta in tutte le scuole dell’obbligo. Abbiamo limiti sugli impianti, c’è la lista di attesa, non si trovano campi e spazi nelle scuole tennis. Abbiamo bisogno, come dicevo ieri al presidente Mezzaroma, che Sport e Salute ci aiuti ad arrivare nei piccoli e medi comuni dove gli sport di racchetta ancora non ci sono”.
Intenso, infine, il ricordo di Lea Pericoli, la signora del tennis italiano, scomparsa lo scorso ottobre. “E’ la prima volta che non è in prima fila, la ricordiamo con grandissima nostalgia – ha detto - Ha fatto innamorare migliaia, milioni di persone al nostro sport con la sua intelligenza e la sua classe. La ricordiamo con grandissima nostalgia. Ci manca molto”.